Agnese Visconti
Agnese Visconti (Milano, 1363 – Mantova, 7 febbraio 1391) fu una nobile milanese. BiografiaEra figlia di Bernabò Visconti, signore di Milano, e di Beatrice della Scala. MatrimonioNel 1375 il padre la promise in sposa al figlio di Ludovico II Gonzaga. I patti matrimoniali prevedevano una dote di 50.000 scudi d'oro e i beni nelle città Parma, Cremona, Brescia e Bergamo. Nel 1380 avvenne dunque il matrimonio con Francesco I Gonzaga Signore di Mantova. Bernabò e Beatrice regalarono alla figlia, in occasione delle sue nozze, un Libro delle Istorie del Mondo, opera di Giovanni di Benedetto da Como[1]. Diede al marito una figlia, di nome Alda. Quando avvenne il colpo di stato contro Bernabò di Gian Galeazzo Visconti, che catturò e fece rinchiudere a vita nel castello di Trezzo lo zio e i figli Ludovico e Rodolfo, Agnese si proclamò ostile nei confronti del cugino usurpatore. Inoltre ospitò a Mantova molti esuli milanesi oppositori del nuovo signore di Milano[2]. Condanna a morteAccusata di adulterio dal marito, venne condannata a morte e decapitata il 7 febbraio 1391, mentre il presunto amante, Antonio da Scandiano, venne impiccato[3]. Può darsi comunque che dietro l'accusa di infedeltà ci fossero semplici motivi politici[2]. Francesco infatti si risposò soltanto due anni dopo[2] con Margherita Malatesta, stringendo alleanza con i signori di Rimini contro i Visconti[3]. Sia lei che l'amante vennero sepolti nell'attuale Piazza Lega Lombarda (ex Piazza Pallone)[2], il cortile del palazzo ducale, dove è comunque posta una targa, che ricorda la sua morte[3]. DiscendenzaAgnese e Francesco ebbero una figlia[4]:
Ascendenza
CuriositàAd Agnese Visconti è legata la leggenda del fantasma del castello di San Giorgio di Mantova. Note
Bibliografia
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