Wilhelm MaybachAugust Wilhelm Maybach (Heilbronn, 9 febbraio 1846 – Stoccarda-Cannstatt, 29 dicembre 1929) è stato un ingegnere e imprenditore tedesco, noto per aver dato uno dei primissimi grandi impulsi alla nascente industria automobilistica. Nel 1909 fondò la Maybach-Motorenbau GmbH e il suo nome compare ancora oggi come marchio automobilistico Maybach. Wilhelm Maybach sviluppò assieme a Gottlieb Daimler il „Standuhr“ primo esempio di motore a cilindri[1]. PresentazioneIl nome di Wilhelm Maybach è e rimarrà indissolubilmente legato all'avvento dell'automobile, assieme a quello del suo fido collega nonché imprenditore Gottlieb Daimler, con il quale nel 1890 fondò ufficialmente la Daimler Motoren Gesellschaft. I due, già nel 1886 realizzarono la prima autovettura a quattro ruote della storia, la Daimler Motorkutsche. Pochi mesi prima, un altro grande ingegnere ed imprenditore tedesco, Karl Benz, costruì la Velociped, un'autovettura, ma ancora dotata di tre ruote. Nel 1996, 110 anni dopo aver realizzato la Motorkutsche e 150 anni dopo la sua nascita, Wilhelm Maybach è stato meritatamente inserito nell'Automotive Hall of Fame. BiografiaPrimi anni e giovinezzaWilhelm Maybach nasce da Christian Carl Maybach, di professione falegname, e dalla moglie Luise Barbara, secondogenito di cinque figli. L'infanzia del piccolo Wilhelm e dei suoi fratellini verrà segnata ben presto dalla morte prematura di entrambi i genitori. Nel 1854, poco dopo il trasloco della famiglia Maybach da Heilbronn a Stoccarda, la madre Luise morì. Il padre Carl subì un grave colpo e nel 1856 anch'egli fu ritrovato morto. A questo proposito, non si sa nulla di certo sulla dinamica di tale decesso. Venne ritrovato affogato in un vicino corso d'acqua, ma non si sa se si sia trattato di un incidente o piuttosto di un suicidio dovuto alla profonda depressione in cui si era venuto a trovare dopo la morte della moglie. Ben presto Daimler si accorse dello straordinario talento del giovane Wilhelm Maybach, a quel punto diciassettenne, e cominciò a seguirlo in maniera particolare, rivelandosi agli occhi del ragazzo un direttore severo ma giusto, molto preparato e dal quale attingere per arricchire sempre più la propria formazione. Avvio alla carriera: prime esperienzeNel 1869, Daimler lasciò la confraternita diretta da padre Werner e Wilhelm Maybach, allora ventitreenne, lo seguì senza esitazioni, conscio delle nuove possibilità professionali che gli si aprivano grazie alla presenza di una persona di valore come Daimler stesso. Tra i compiti affidati a Daimler e Maybach vi fu quello di perfezionare un motore a gas del quale fino a quel momento non si riusciva ad aumentare le prestazioni più in là di 3 CV. Maybach, inizialmente, assunto come disegnatore tecnico, ben presto venne promosso come capo reparto costruzioni. Professionalmente, l'esperienza alla Deutz, per Maybach come per Daimler, ebbe due facce: da una parte, essi riuscirono a perfezionare il motore a gas progettato da Otto. Nel 1876, infatti, Maybach ultimò la preparazione del motore, portandolo fino ad 8 CV di potenza massima e consentendo alla Deutz di divenire competitiva nel mercato dei motori statici. Per questi motivi, sia Daimler che Maybach ricevettero dei cospicui premi di produzione che sarebbero tornati utili in futuro. Come rovescio della medaglia, però, le cose non andavano bene dal punto di vista dei rapporti interpersonali con Otto, Langen e con altri membri del direttivo dell'azienda. Ciò interessava principalmente Daimler, ma si ripercosse anche su Maybach, in quanto fido collaboratore di Daimler stesso. Gli ultimi anni alla Deutz furono quindi caratterizzati da un clima di tensione, che però Maybach ebbe modo di stemperare grazie ad alcuni eventi decisamente più positivi. In primo luogo, Maybach venne inviato per lavoro negli Stati Uniti per pubblicizzare il successo dei motori Deutz, in modo da allargare il giro di affari dell'azienda. Per l'occasione, Maybach ebbe anche modo di andare a far visita al fratello maggiore Karl, trasferitosi in precedenza a New York e con il quale ebbe mantenuto fino a quel momento stretti contatti. Karl Maybach lavorava in un'azienda che costruiva pianoforti, la Steinway & Sons, della quale Wilhelm ebbe modo di conoscere il proprietario, William Steinway. Tale conoscenza sarebbe stata il primo passo verso una futura collaborazione che avrebbe dato numerosi frutti. La nuova famiglia MaybachIl 5 settembre 1878 Wilhelm Maybach sposa Bertha Habermaas. L'incontro tra i due avvenne molto tempo prima, nel 1867. In quell'anno, infatti, Gottlieb Daimler sposò Emma Kurtz ed invitò Wilhelm Maybach, il quale, durante i festeggiamenti, conobbe Bertha, un'amica della neo-signora Daimler. La Habermaas era figlia di un impiegato postale della vicina città di Maulbronn: tra lei ed il giovane Wilhelm fu subito amore ed ebbe inizio così un legame che avrebbe portato la ragazza a condividere le esperienze professionali di Maybach, seguendolo durante i suoi spostamenti. Dal matrimonio nasceranno tre figli, il primo dei quali, Karl, sarà l'erede del padre nel campo della futura produzione automobilistica. Gli altri due figli erano Adolf (1884-1940) ed Emma Maybach. La grande avventura con DaimlerNel frattempo, si inasprirono i rapporti tra Daimler ed il direttivo della Deutz, in particolare Otto e Langen. Negli ultimi mesi di Daimler alla Deutz, questi stava già preparando la sua futura attività in proprio, predisponendo un posto speciale per Maybach. Quando Daimler, all'inizio del 1882, rassegnò le sue dimissioni, si dedicò a tempo pieno a tale progetto. Nel mese di aprile, Maybach e Daimler stipularono un contratto che impegnava i due a fondare una nuova azienda in proprio. Daimler avrebbe anticipato la quota di Maybach, pari a 30 000 marchi, che Maybach avrebbe restituito ogni mese poco alla volta dal momento in cui avrebbe cominciato lavorare per Daimler. Questo contratto venne perfezionato quando Maybach era ancora alle dipendenze della Deutz, e quindi, di nascosto da quest'ultima. I primi motori di Maybach e DaimlerQuesti primissimi motori sperimentali erano caratterizzati dall'accensione a candeletta incandescente e dal fatto di avere la sola valvola di scarico comandata mediante una camma fissata al volano. La valvola di aspirazione era invece comandata da un altro meccanismo, ed appare strano oggigiorno che un genio come Maybach non abbia subito pensato a comandare entrambe le valvole tramite un sistema a camme. Tale soluzione, applicata alla valvola di aspirazione, sarebbe stata introdotta da Maybach solo diversi anni più tardi. Va detto inoltre che la camma utilizzata per comandare la valvola di scarico fungeva anche da limitatore del numero di giri. Ciò era importante in quanto l'accensione a candeletta incandescente poteva funzionare solo a regimi bassi. La ReitradNel 1885 i tempi divennero maturi per il passo successivo, quello che prevedeva l'applicazione su un mezzo di trasporto vero e proprio. A tale scopo venne innestato un nuovo monocilindrico verticale su una bicicletta con telaio in legno. Nacque così la Reitrad, considerata come la prima motocicletta con motore a combustione interna della storia, nonché come il primissimo veicolo mosso da un motore a quattro tempi. Il "cuore" della Reitrad era un monocilindrico verticale raffreddato ad aria da 212 cc (alesaggio e corsa: 58 x 100 mm), in grado di erogare 0.5 CV. Il brevetto venne registrato il 29 agosto del 1885 con il numero 36423. Il figlio di Daimler, Paul, allora giovanissimo, volle sperimentare l'affidabilità del veicolo ed il 10 novembre si cimentò in un percorso da Bad-Cannstatt ad Untertürkheim, coperto con successo dalla Reitrad. La MotorkutscheNel 1886, Daimler ordinò una carrozza alla Wimpff & Sohn. Su questa carrozza sarebbe poi stato montato un motore da 1.1 CV di potenza massima, prodotto da un'officina locale assieme agli organi dello sterzo sotto la supervisione di Maybach. Il cambio era a due rapporti, selezionabili anche con vettura in movimento (nella Reitrad si poteva scegliere uno dei due rapporti a veicolo fermo). Inizialmente il motore era raffreddato ad aria, ma in seguito venne raffreddato ad acqua. Altre applicazioniDaimler e Maybach, però, vollero sperimentare l'affidabilità del suo motore anche in altri mezzi di trasporto, anche considerato il fatto che il pubblico mostrava apprensione nei confronti di una carrozza che si muoveva da sola. Tali sperimentazioni, inoltre, avrebbero fatto anche da tam tam mediatico presso il pubblico. Fu così che nel 1887, di fronte a non pochi spettatori venne realizzato un piccolo traghetto a motore, provato con successo lungo il fiume Neckar, ma anche un veicolo su rotaie presentato ad una fiera a Bad-Cannstatt. La DMG e le sue battaglieNel 1890, Daimler e Maybach fondano finalmente la Daimler Motoren Gesellschaft. Da questo momento in poi, la vita di Maybach sarà ancor più legata a quella di Daimler, e ne condividerà tutto, ma proprio tutto, comprese le diverse sventure aziendali e non, prima fra tutte quella che vide coinvolto anche il losco Max von Duttenhofer, entrato come socio, ma che pochissimo tempo dopo intraprese una spericolata azione di assorbimento personale dell'azienda ai danni di Daimler. Anche Maybach ne subì le conseguenze e nel 1891 venne allontanato dal consiglio di amministrazione. Egli proseguì il suo lavoro di progettista direttamente a casa, stipendiato da Daimler. Nel 1892 le malefatte di von Duttenhofer portano Daimler e Maybach a trasferirsi provvisoriamente in un altro posto per continuare la loro attività. Nello stesso anni nasce Emma Maybach, terzogenita di Wilhelm e Bertha.
Nel 1894, Maybach e Gottlieb poterono tornare alla DMG perché richiamati dalle esigenze dell'azienda originaria, in evidenti difficoltà economiche dopo il loro allontanamento. L'improvvisato consiglio di amministrazione della Daimler fu costretto a riassumere Daimler e Maybach nel loro ruolo originario ed anche nel consiglio di amministrazione. In quel decennio, Maybach progettò e realizzò il motore Phoenix, che venne in seguito adottato da diversi modelli della Casa tedesca. Inoltre, brevettò un radiatore a serpentina con ventola. Intanto von Duttenhofer riprese a tormentare Daimler con i suoi ricatti ed i suoi metodi abietti. Per alcuni anni Daimler resistette, ma alla fine le sorti dell'azienda volsero decisamente contro il povero Daimler, che nel 1900 morì di infarto, lasciando Maybach con pochi punti di appoggio all'interno di un'azienda che stava dimostrandosi sempre più ostile nei suoi confronti. Il dopo-DaimlerJellinek e MercedesMa è a questo punto che nella vita di Maybach e della Daimler Motoren Gesellschaft subentra un nuovo personaggio, altrettanto eclettico e dalla mente brillante: Emil Jellinek, console austro-ungarico a Nizza, brillante uomo d'affari e soprattutto appassionato di automobili, tecnica automobilistica e di gare automobilistiche. Questi commissionò alla Daimler, ed in particolare a Maybach, lo sviluppo di una vettura da corsa che potesse stabilire in senso assoluto la supremazia della Casa tedesca nell'ambito delle corse, specie dopo che questa venne messa in discussione dall'incidente mortale occorso al pilota Wilhelm Bauer nel 1900, poco dopo la scomparsa di Daimler. Per rafforzare la richiesta, Jellinek ordinò un certo numero di quelle vetture affinché le potesse vendere in Costa Azzurra in versione stradale. Jellinek e Maybach trovarono subito dei punti fermi inerenti a tale progetto, come il baricentro basso ed il passo lungo. Maybach introdusse altre novità come il radiatore a nido d'ape. Dalla sua mente brillante nacque una vettura che stabilì nuovi standard nella progettazione di vetture da corsa e non solo. Per volere di Jellinek, la vettura venne battezzata con il nome della sua figlia prediletta, Mercedes, coniando così un nome che sarebbe divenuto sinonimo di prestigio, sportività, classe ed eleganza nel mondo dell'automobile: nacque così la Mercedes 35PS. Più tardi, Jellinek dirà di Maybach: “Era un uomo in grado di inventare a comando”. L'addio alla DMGTra i fatti più inspiegabili occorsi a Maybach dopo la morte di Daimler, vi fu il fatto che Maybach stesso, non avendo più un punto d'appoggio su cui fare affidamento, arrivò ad avvicinarsi nientemeno che a quel von Duttenhofer che aveva portato Daimler alla disfatta dal punto di vista umano ed economico. In realtà, von Duttenhofer vedeva Maybach di buon occhio, riconoscendo il suo indubbio talento. La situazione altalenante in cui Maybach venne a trovarsi qualche anno prima era principalmente dovuta all'astio che un altro socio della Daimler, Wilhelm Lorenz, provava per lui. Tale astio crebbe continuamente, alimentato dai ripetuti successi professionali di Maybach, cui facevano da contraltare i ripetuti fiaschi di Lorenz. Una situazione, quindi, in cui era l'accesa invidia di Lorenz a farla da padrona. Tale invidia fece nascere continui intrighi da parte di Lorenz e dei suoi sostenitori. Con la morte di von Duttenhofer, avvenuta nel 1903, Maybach si trovò del tutto scoperto ed incapace di difendersi dalle infide trame architettate da Lorenz. L'era ZeppelinGià nel 1900, Maybach ebbe i primi contatti con il Conte Ferdinand von Zeppelin per la costruzione di motori destinati ai primi dirigibili della storia. Da quei primi contatti emerse agli occhi del conte von Zeppelin, che aveva da poco avviato un'attività per la produzione di dirigibili (la Luftschiffbau Zeppelin ), tutto il genio ed il talento di Maybach. Fu l'unica volta che i due si incontrarono fino al 1908. In quell'anno, infatti, vi fu la catastrofe del dirigibile LZ4, distrutto da una tempesta mentre era in volo. La notizia attirò l'attenzione di Maybach, che tornò a prendere contatti con il conte von Zeppelin, che nel frattempo aveva ricevuto delle sovvenzioni da parte dell'impero germanico per sanare le conseguenze economiche dovute all'incidente. I due ebbero modo di considerare l'eventualità di dedicarsi in maniera definitiva alla costruzione di motori per dirigibili. Inoltre, Wilhelm Maybach richiamò a sé il figlio Karl, molto spesso in trasferta per lavoro, e mostrò anche a lui questa prospettiva. Nei primi mesi in cui Wilhelm Maybach era fuori dalla DMG, allacciò una fitta corrispondenza con il figlio lontano da casa, instaurando un rapporto per la verità molto strano, in cui si vedeva poco del rapporto tra padre e figlio. Lo scambio epistolare appariva più un rapporto tra colleghi di lavoro, in cui il padre riversava tutto il suo sapere nel figlio. Quest'ultimo, quindi, divenne un degno erede di Wilhelm Maybach. Gli ultimi anni di vitaTerminata la grande guerra, in base al Trattato di Versailles, all'azienda guidata un tempo da Maybach e suo figlio venne proibito di costruire dirigibili. Da qui si tornò alla costruzione di automobili, riavviata solo da Karl. Wilhelm Maybach ebbe quindi modo di seguire l'ascesa al successo di suo figlio, che costruì tra le migliori automobili degli anni venti e trenta, una vera e propria soddisfazione per il vecchio padre. Si trattava comunque di un successo vissuto come Wilhelm Maybach insegnava, cioè con estrema modestia e restando al di fuori delle luci della ribalta. Nel 1924, in occasione del 45º compleanno del figlio Karl, vi fu una sorta di simbolico passaggio di consegne. Wilhelm Maybach regalò al figlio l'orologio da taschino che molti anni prima Jellinek aveva regalato a lui. Note
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