Walter Gómez
Walter Gómez Pardal (Montevideo, 12 dicembre 1927[1] – Buenos Aires, 4 marzo 2004) è stato un calciatore uruguaiano, di ruolo attaccante. BiografiaNato nel quartiere La Unión di Montevideo, Walter Gómez si avvicinò al calcio durante l'infanzia: inizialmente giocò in porta per volere del padre, che temeva il peggioramento della bronchite del figlio.[2] Giocò poi come centromediano.[3] Iniziò a lavorare grazie al fratello Washington, che gli trovò un impiego, ma Walter lasciava spesso il posto di lavoro per continuare a giocare a calcio.[2] Era un fumatore, ed era solito fumare anche durante gli intervalli tra primo e secondo tempo delle partite.[2] Una volta ritiratosi dall'attività agonistica, si stabilì a Buenos Aires; morì in un ospedale di Vicente López a causa di una malattia ai polmoni.[3] È sepolto nel cimitero di Lomas de Zamora.[4] Era soprannominato Botija de oro (in lingua italiana sciuscià, lustrascarpe).[5] Caratteristiche tecnicheGómez giocava come attaccante: in Uruguay giocava come mezzala destra,[6] mentre in Argentina e in Italia fu impiegato come centravanti.[7] Era molto abile tecnicamente: era capace di efficaci dribbling in spazi ridotti grazie alle sue finte di corpo, alle sue accelerazioni e ai colpi di tacco; era in grado sia di segnare che di fornire assist ai compagni.[6] Sapeva tirare con entrambi i piedi, ed era anche un discreto colpitore di testa.[6] CarrieraClubGómez iniziò la propria carriera in una società dilettantistica, il Sol de América, nel 1941; vi rimase fino al 1942.[2] Nel 1943 giocò per l'Unión de Montevideo, e nel 1944 passò al Central, sua prima squadra professionistica.[2] Nel 1946 si trasferì al Nacional, divenendo subito titolare e componendo la prima linea con Luis Ernesto Castro, Atilio García, Roberto Porta e Bibiano Zapirain.[6] Con il Nacional vinse due titoli nazionali nel 1946 e nel 1947; nel 1949, per aver aggredito un arbitro, venne squalificato per un anno: pertanto, il Nacional decise di cederlo al River Plate, in Argentina,[6] per un milione di pesos, cifra stabilita direttamente da Antonio Liberti, presidente del club argentino.[7] Al River entrò subito a far parte della formazione titolare, debuttando il 2 aprile 1950 contro il Newell's Old Boys a Rosario: segnò al primo minuto dell'incontro.[2][7] Durante il suo periodo in Argentina affiancò Santiago Vernazza, Eliseo Prado, Ángel Labruna e Félix Loustau nel reparto offensivo del River Plate;[3] vinse tre campionati (1952, 1953 e 1955) e segnò 75 gol,[8] divenendo il massimo realizzatore straniero con la maglia del River.[2] Il primato passò poi, anni dopo, a Enzo Francescoli.[2] Lasciato il River si trasferì in Italia: inizialmente firmò per il Milan, con cui giocò solo un incontro amichevole:[9] venne poi ceduto in prestito al Palermo[9] per l'alta cifra di 80 milioni.[10] Giocava in qualità di oriundo in seguito a una falsificazione di documenti in cui risultava nipote di un uomo italiano.[5] Esordì in Serie A con la maglia del Palermo il 23 settembre 1956 in Roma-Palermo (2-1). Alla sua prima stagione realizzò 4 gol in 27 partite; alla seconda, in Serie B, 4 in 20 gare. Fece poi ritorno al Nacional di Montevideo, dove rimase per il biennio 1959-1960; nel 1961 si trasferì in Colombia, dove giocò una stagione con il Cúcuta e due con l'Once Caldas. Nel 1963 passò al Deportivo Galicia, in Venezuela, con la cui maglia si ritirò nel 1964: lasciò il calcio dopo un'amichevole tra Deportivo Galicia e Cerro.[2] NazionaleGómez debuttò in Nazionale il 15 agosto 1945, nell'incontro dell'Estadio Gasómetro tra Argentina e Uruguay valido per la Copa Newton.[11] Nei minuti finali della partita ricevette un colpo al naso, che gli causò un'epistassi che lo costrinse ad abbandonare il campo prima del fischio finale.[2] Il 9 gennaio 1946 tornò in Nazionale per affrontare il Brasile nella Copa Rio Branco: la gara si concluse con il risultato di 1-1.[11] Nello stesso mese fu convocato per il Campeonato Sudamericano de Football 1946.[12] Il 29 gennaio esordì nella competizione, contro la Bolivia: entrò all'80º minuto in luogo di Atilio García.[12] Il 2 febbraio giocò la sua ultima partita in Nazionale:[11] fece il suo ingresso in campo al 73º minuto, rilevando Medina.[12] La squalifica rimediata nel 1949 lo obbligò a saltare il campionato del mondo 1950.[6] StatisticheCronologia presenze e reti in Nazionale
PalmarèsClubCompetizioni nazionali
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