Dopo un solo anno a Charkiv, la Dinamo Kiev di Lobanovs'kyj decide di acquistare Bezsonov. Diviene una pedina cardine di Lobanovs'kyj che lo schiera titolare sia nel club di Kiev sia nella Nazionale sovietica, dove gioca 79 incontri, 3 Mondiali (1982, 1986 e 1990), ottiene un bronzo ai giochi olimpici del 1980 e arriva in finale all'Europeo 1988, il tutto dopo aver vinto un oro ai Mondiali Under-20 del 1977, dov'è votato miglior giocatore del torneo, divenendo uno dei simboli della Nazionale sovietica.[1][2]
Votato miglior calciatore dell'anno in Ucraina nel 1989, a Kiev conquista 14 titoli nazionali e la Coppa delle Coppe 1985-1986, prima di andare in Israele nel 1990, dove coglie altri due titoli nazionali prima di ritirarsi. Da allenatore, ha guidato Arsenal Kiev, Turkmenistan, Zorja, Charkiv ed è stato tecnico del Dnipro Dnipropetrovs'k fino dal 2008 al 2010.
Biografia
Sua figlia Hanna, avuta con Viktorija Serich, ex ginnasta campionessa del mondo,[3] è anch'ella una campionessa di ginnastica ritmica.
Caratteristiche tecniche
Terzino destro, spesso con compiti di marcatura,[4] nonostante il ruolo di terzino, negli ultimi anni di carriera è andato diverse volte a segno.[5] Preparato anche dal punto di vista fisico,[6]Valerij Lobanovs'kyj l'ha provato anche come centrocampista senza troppo successo.[7]
Carriera
Giocatore
Club
Ha giocato nella prima divisione sovietica ed in quella israeliana.
Nazionale
Durante l'Europeo del 1988 subisce uno stiramento alla gamba destra, saltando sia gli allenamenti che le partite del torneo dopo l'infortunio, avvenuto il 25 giugno.[8]
Statistiche
Cronologia presenze e reti in nazionale
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Unione Sovietica
^ Arianna Ravelli, Anna la zarina, in Corriere della Sera, 12 novembre 2008. URL consultato il 29 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2015).