Vittoria di Sassonia-Coburgo-Koháry
Vittoria di Sassonia-Coburgo e Gotha, duchessa di Nemours (Viktoria Franziska Antonia Juliane Luise[1]; Vienna, 14 febbraio 1822 – Esher, 10 novembre 1857), era la figlia del principe Ferdinando di Sassonia-Coburgo e Gotha e Maria Antonia Koháry de Csábrág[1]. Suo padre era il secondo figlio maschio di Francesco Federico, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld e Augusta di Reuss-Ebersdorf. Famiglia d'origineEra l'unica figlia di Principe Ferdinando di Sassonia-Coburgo e Gotha e Maria Antonia Koháry de Csábrág. Sua madre era la figlia ed erede di Ferenc József, Principe Koháry de Csábrág et Szitnya. Quando il padre di Antonia morì nel 1826, ella ereditò le sue proprietà in Slovacchia e Ungheria. Ferdinando poi aggiunse il cognome Koháry al proprio. In quanto tale dopo l'età di quattro anni, Vittoria fu nota come Sassonia-Coburgo-Gotha-Koháry. Suo fratello maggiore fu re Ferdinando II del Portogallo e fra i cugini di primo grado vi sono la Regina Vittoria, suo marito il Principe Alberto di Sassonia-Coburgo e Gotha nonché il re belga Leopoldo II e sua sorella, l'imperatrice Carlotta del Messico. MatrimonioIl 27 aprile 1840[1], nel castello di Saint-Cloud, Vittoria sposò Luigi d'Orléans, noto sin dalla nascita come il Duca di Nemours, figlio di Luigi Filippo di Francia e di Maria Amalia di Borbone-Due Sicilie, figlia a sua volta del re Ferdinando I delle Due Sicilie. Ebbero quattro figli[1]:
Nel 1848 la famiglia reale fuggì, allo scoppio della rivoluzione di febbraio, in Inghilterra, siccome la regina Vittoria era la sua compagna di giochi fin dall'infanzia. I cugini avevano un rapporto molto stretto e la duchessa di Nemours trascorso molto tempo con la regina come loro ospite a Osborne House. MorteVittoria morì il 10 novembre 1857, dieci giorni dopo la nascita del suo quarto figlio, a causa della febbre puerperale. Fu sepolta nella cappella di Weybridge. Nel 1979 il suo corpo fu trasferito nella Cappella Reale della famiglia Orléans a Dreux, in Normandia. AscendenzaTitoli e stili
OnorificenzeNote
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