Vincenzo GennaroVincenzo Gennaro (Petralia Soprana, 17 settembre 1944) è uno scultore italiano. Biografia![]() Dalla Sicilia si trasferisce a otto anni con la famiglia a Cheratte, in Belgio. Frequenta poi il liceo artistico e consegue la maturità a Palermo nel 1964. Nel 1963 effettua la sua prima mostra. Si trasferisce a Firenze, dove lavora come ceramista e scultore sino alla fine degli anni 60. Dal 1970 al 1990 vive e insegna a Bagheria. Dal 90 in poi realizza una serie di opere pubbliche monumentali o di arte sacra in varie città d'Italia e soprattutto di Sicilia[1]. Consegue la laurea in Arti Visive e Discipline dello spettacolo e continua ad insegnare a livello universitario. Vive e lavora a Prato, a Bagheria e a Petralia Soprana[2]. Ha realizzato oltre 800 opere, prevalentemente in bronzo a cera fusa, ma anche in altri materiali. InsegnamentoPer una ventina d'anni (sino al 1987), insegna Progettazione Artistica di Scultura e Discipline Plastiche presso l'Istituto d'Arte di Bagheria. Poi per 10 anni insegna Tecniche speciali per la conservazione ed il restauro nel Corso di scienze e tecnologie dei beni culturali presso l'Università di Palermo. Attualmente insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Agrigento. StileGennaro da bambino rimane incantato dal Barocco siciliano delle chiese di Petralia Soprana e dai crocefissi fortemente espressivi dello scultore seicentesco Umile da Petralia. Ne deriverà in lui una forte propensione per l'arte sacra e un profondo rispetto per i maestri del passato, evidente nella definizione idealizzata di volti e corpi femminili[3]. Nei primi anni della sua produzione, una geometria essenziale prevale nelle serie di "sfere" e di "corpi spaziali" ma, all'inizio dei 90, ancor prima della nascita del movimento cyberpunk nell'Arte, Gennaro inizia a far interagire le strutture tecnologiche con volti e corpi muliebri d'ispirazione manieristica, incastonati in ingranaggi inquietanti[4]. Egli rielabora più volte, nel corso della sua carriera, il severo tema del Cristo crocifisso, attribuendogli però una dinamica e una "passionalità", che rivelano l'impatto su di lui, negli anni fiorentini, delle opere michelangiolesche. Emerge in quasi tutte le opere una fede profonda, che sublima il tema della donna, della maternità, della fatica umana[5]. Negli anni più recenti, trae ispirazione dalle origini della cultura mediterranea[6], approfondendo il tema della Dea Madre e degli influssi sulla Sicilia della colonizzazione greca, sotto il profilo sia storico che mitologico[7]. Gli incastri tecnologici cedono il posto a strutture altrettanto complesse, ma colte dal mondo della natura, come l'antico ceppo dell'ulivo 2010. ![]() OpereSculture monumentali
Porte monumentali
Altre opere
MedaglieNell'intera carriera di Gennaro, è intensa la produzione di medaglie[9] in bronzo, oro e argento, tra altri, per l'Arena di Verona[10]. EsposizioniMuseiSue medaglie si trovano al Museo del Bargello di Firenze ed erano esposte al Museo di Firenze com’era. Il bronzo Erba del vento del 2005, alto sette metri, è esposto al Museo Guttuso di Bagheria[11]. Bozzetti dello scultore sono esposti al Museo dei Bozzetti di Pietrasanta[12]. La serie di dieci bronzi L'anima greca della Sicilia è esposta al Museo Villa S.Isidoro De Cordova di Aspra. MostreTra le maggiori mostre antologiche dello scultore va ricordata quella al Parlamento Europeo di Strasburgo nel 1997. Ha esposto inoltre in tutta Italia e all'estero. Pubblicazioni
PremiGennaro è stato riconosciuto con il premio speciale alla carriera per la scultura, nell'ambito della II edizione del Premio Lorenzo il Magnifico alla Biennale internazionale dell'arte contemporanea di Firenze nel 1999[13]. Nel 1998 consegue a Palermo il Premio Internazionale di Sicilianità "Pigna d'Argento" (X edizione)[14]. Galleria d'immagini
Note
Bibliografia
Altri progetti
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