Nel 1975 partecipa alle sperimentazioni didattiche del Liceo Sperimentale della Bufalotta di Roma, che tanta eco avranno sulla stampa e all'interno del dibattito pedagogico dell'epoca. Alla Ciurlo viene affidato un progetto interdisciplinare volto a promuovere le capacità espressive dei ragazzi, l'acquisizione di linguaggi non verbali, l'uso del corpo come efficace mezzo di comunicazione. Con gli allievi mette a punto un testo allo scopo di finalizzare l'intero lavoro a spettacolo teatrale e condividerne gli esiti. La pièce si intitola “Mica sarai femminista”, una feroce satira sulla figura femminile nella canzone italiana; la Ciurlo cura la drammaturgia e la regia, mentre gli arrangiamenti musicali sono di Meri Franco Lao[3]. La satira non si limita alle canzonette di consumo, ma si rivolge anche alla pubblicità e ai numerosi luoghi comuni entrati nell'uso quotidiano, dove la misoginia, che caratterizza la figura della donna, è ampiamente espressa sia in forme esplicite che implicite[4]. Lo spettacolo ottiene un grande successo: viene richiesto e rappresentato in molti teatri romani, non solo nelle salette sperimentali del Teatro Trastevere, dello Spazio Uno e del teatro la Maddalena, ma anche al Teatro Argentina, recitato a favore del Tribunale Russell[5].
1979, Premio IDI (Istituto drammatico italiano) per Ovalis[12] scritto con Meri Lao[13].
1984, Premio teatrale Sandro Giovannini (Rai 2) per un testo inedito di una commedia musicale: Punkenstein. Dieci uomini, cinque donne, un robot, coro e corpo di ballo. Venti testi di canzoni scritto con Patrizia La Fonte. (Un brano del testo).
^ Maricla Boggio, Drammaturgia donne. L'elenco delle Isabelle, in Hystrio. Rivista trimestrale di teatro e spettacolo diretta da Ugo Ronfani, ottobre 1993, p. 110. URL consultato il 13 giugno 2021.
^ Luciana Cisbani, Meri Lao, in Rossana Di Fazio e Margherita Marcheselli (a cura di), Enciclopedia delle donne. Le Voci. URL consultato il 14 Marzo 2021.