Vergada si trova a circa 4 km dalla costa dalmata, separata dal canale di Vergada[5] (Vrgadski kanal), a sud-ovest si affaccia sul mare di Morter[11] (Murtersko more). È lunga circa 2,8 km[2], dalla sua punta nord-occidentale (rt Glavčina) a punta Gragne[5][12] (rt Kranje) a sud-est. Ha una superficie di 2,32 km²[1] e uno sviluppo costiero di 9,188 km[3]. Le due alture maggiori, a est, sono i monti Strablinovag (Strabinovac) e Kutinjak, rispettivamente di 113 e 114 m[2]. L'isola ha una forma irregolare con una baia che si apre a nord: la valle Sant'Andrea[5][13] (uvala Sv. Andreija), il porto di Vergada (Luka) a nord-est e la piccola valle Gragne[5] (uvala Kranje) a sud-est. L'isola è circondata da vari scogli.
Nel 1682 il Doge Luigi Contarini in nome e per conto della Repubblica di Venezia dietro l'esborso fatto al magistrato dei feudi il 16 settembre 1682 la cedette in feudo nobile retto e gentile in linea mascolina a Francesco Damiani ovvero ai Conti Damiani di Vergada che ne cognomizzarono il predicato divenendo Damiani conti di Vergada o Damiani di Vergada.
I Damiani Conti di Vergada edificarono sull'isola quello che venne poi considerato uno tra i più begli esempi di dimore nobiliari venete della Dalmazia, di cui oggi rimangono soltanto le vestigia esterne: un esempio ricordato e descritto anche nell'isolario Veneto, importante opera cartografica, del famoso cartografo Padre Vincenzo Coronelli di cui Francesco Damiani Conte di Vergada, noto matematico e suo precettore, era grande amico. (Vincenzo Coronelli, "Isolario dell'Atlante Veneto", Venezia, 1696, Tomo 1, pag.150; Vincenzo Coronelli, "Biblioteca Universale Sacro-profana antico-moderna", in Venezia, Antonio Tiviani, 1701, Tomo primo, A-Ae, colonna 1583).
Scoglio Petroso[5] o secca Camicich[9] (Kamičić), scoglio a est di Cossina con un'area di 963 m²[10], alto 4 m[2], situato a nord di valle Sant'Andrea 43°52′04″N 15°29′29″E43°52′04″N, 15°29′29″E.
Artine (Artina), a nord del villaggio di Vergada e del suo porto.
Gli Scogli[5][9] o Scoglietti[14] a sud di valle Gragne:
Školjić Veli (370 m circa a sud-est), isolotto con una superficie di 0,03 km²[10], uno sviluppo costiero di 675 m[10] e l'altezza di 25 m[2], 43°50′30″N 15°30′45″E43°50′30″N, 15°30′45″E;
Školjić Mali, a circa 900 m[2] da punta Gragne; ha una superficie di 0,012 km²[10], uno sviluppo costiero di 424 m[10] e l'altezza di 20 m[2]43°50′22″N 15°31′04″E43°50′22″N, 15°31′04″E.
Oblig[5] o Oblich[9][14][15] (Oblik), isolotto lungo circa 380 m e con un'altezza di 26 m[2]; ha un'area di 0,074 km²[10], la costa lunga 1 km[10]. Si trova a sud a circa 700 m[2]43°50′16″N 15°30′20″E43°50′16″N, 15°30′20″E.
Scoglio Camnich[9] (Kamičić), scoglio con un'area di 1200 m²[10], alto 3 m[2]; a 200 m[2] dalla costa meridionale, tra Vergada e Obrovagno 43°50′37″N 15°30′06″E43°50′37″N, 15°30′06″E.
Obrovagno[5] o Obrovagn[9][14][15] (Obrovanj), misura 270 m di lunghezza, ha un'area di 0,04 km²[10], la costa lunga 751 m[10] ed è alto 10,2 m[2]. Si trova a sud a circa 350 m dalla costa 43°50′30″N 15°29′53″E43°50′30″N, 15°29′53″E.
Rachita[5][9][14] (Rakita), scoglio rotondo (70 m circa di diametro[2]) a nord-ovest di Obrovagno; ha un'area di 0,004 km²[10] e la costa lunga 232 m[10]43°50′37″N 15°29′44″E43°50′37″N, 15°29′44″E.
Sebinata (Šipnata), a 600 m dalla costa di Vergada in direzione sud-ovest.
Obun (Obun), 2 km circa[2] ad ovest e 1 km a sud-est di Gangaro.
Flora
L'isola è ricoperta da foreste di pini e parzialmente coltivata a ulivi e viti.
Storia
Nota con il nome latino di Lumbricata[5], l'isola è stata menzionata da Costantino VII Porfirogenito nel Medioevo come importante punto di monitoraggio dell'Adriatico[16] con il nome di Lumbrikaton[5]. Il nome ha subito varie modifiche sino a diventare La Vergada con i Veneziani[6]. Sul colle Gradina, che domina il villaggio, si trovano le rovine di una fortezza medioevale che le ha dato il nome[17]. I Damiani Conti di Vergada edificarono sull'isola quello che venne poi considerato uno tra i più begli esempi di dimore nobiliari venete della Dalmazia, di cui oggi rimangono soltanto le vestigia esterne: un esempio ricordato e descritto anche nell'isolario Veneto, importante opera cartografica, del famoso cartografo Padre Vincenzo Coronelli di cui Francesco Damiani Conte di Vergada, noto matematico e suo precettore, era grande amico (Vincenzo Coronelli, "Isolario dell'Atlante Veneto", Venezia, 1696, Tomo 1, pag.150; Vincenzo Coronelli, "Biblioteca Universale Sacro-profana antico-moderna", in Venezia, Antonio Tiviani, 1701, Tomo primo, A-Ae, colonna (pag.) 1583) .
^Portolano del Mediterraneo, in Cartografia ufficiale dello Stato - legge 2 febbraio 1960, n. 68, vol. 6 Mar Adriatico, Adriatico orientale, nuova tiratura febbraio 2002, Genova, Istituto idrografico della Marina, 1994, p. 190, I.I. 3161.
^ Natale Vadori, Italia Illyrica sive glossarium italicorum exonymorum Illyriae, Moesiae Traciaeque ovvero glossario degli esonimi italiani di Illiria, Mesia e Tracia, 2012, San Vito al Tagliamento (PN), Ellerani, p. 624, ISBN978-88-85339293.
^abcdefg G. Giani, Carta prospettiva delle Comuni censuarie della Dalmazia, foglio 6, 1839. Fondo Miscellanea cartografica catastale, Archivio di Stato di Trieste.
G. Giani, Carta prospettiva delle Comuni censuarie della Dalmazia, foglio 6, 1839. Fondo Miscellanea cartografica catastale, Archivio di Stato di Trieste.