The Exeter Book
The Exeter Book, o Codice Exeter, è un manoscritto, conservato nella biblioteca della cattedrale di Exeter, nel Devon. Insieme ai manoscritti Junius XI, Libro di Vercelli e Cotton Vitellius rappresenta uno dei più antichi documenti della produzione poetica in anglosassone. L’opera conta circa 8.000 versi e 131 fogli originali, dei quali i primi otto sono andati perduti, mentre i restanti sono stati in parte danneggiati. StoriaThe Exeter Book è comunemente ritenuto prodotto di una rinascita dei benedettini, collocata approssimativamente tra il 960 e il 990. Durante questo periodo, grazie all’intervento di Dunstano vescovo di Canterbury, l’ordine monastico venne restaurato, riacquistando l’importanza persa durante i secoli precedenti. In seguito all’influenza di Æthelwold, vescovo di Winchester, i nuovi monasteri intrapresero con più fervore l’attività letteraria[1]. Le prime notizie di The Exeter Book risalgono al 1072, anno della morte di Leofric, vescovo di Exeter[1]. Nel suo testamento, lo donò al monastero locale, descrivendolo come mycel Englisc boc be gehwylcum Þingum on leođwisan geworth (un grande libro inglese di opere poetiche)[2]. ContenutiElegieThe Exeter Book contiene otto elegie: The Wanderer (fol. 76b - fol. 78a); The Seafarer (fol. 81b - fol. 83a); The Rhyming Poem fol. 94a - fol. 95b); Deor (fol. 100a - fol. 100b), Wulf and Eadwacer (fol. 100b - fol. 101a); The Wife's Lament (fol. 115a - fol. 115b); The Husband's Message (fol. 123a - 123b); and The Ruin (fol. 123b - fol. 124b). Questi componimenti sono accomunati dalla trattazione di temi legati alla solitudine, al dolore e al trascorrere del tempo[2]. IndovinelliThe Exeter Book comprende una raccolta di oltre novanta indovinelli, i cui argomenti spaziano dalla religione a temi della quotidianità. Note
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