Terremoto di Catania del 1169
Il terremoto del 1169 fu un evento sismico catastrofico che colpì Catania, la costa orientale della Sicilia e la Calabria meridionale all'alba del 4 febbraio 1169[2][3]. StoriaLa scossa raggiunse il X grado della scala MCS[2] e l'epicentro fu individuato nel mare Ionio lungo la costa tra Catania e Siracusa. In base alle testimonianze storiche dell’epoca, la magnitudo momento (Mw) del fenomeno è stata stimata dai ricercatori di geologia storica dell’INGV in 6,6[4]. Il numero delle vittime nel capoluogo etneo, venne stimato tra le 15.000 e le 20.000 persone (la quasi totalità della popolazione)[2] [1].I paesi principali della provincia e le città del Val di Noto, della Piana di Catania e della Val Demone furono falcidiati dal terribile sisma. Le città di Catania, Lentini, Modica e Piazza Armerina vennero rase al suolo[3]. Secondo alcune fonti antiche si verificò anche un'eruzione dell'Etna con crollo parziale del versante orientale[5][6]. Anche la città di Messina[3] subì i danni di un maremoto provocato dall'evento sismico, che ancora più intensamente colpì le coste ioniche della Sicilia risalendo per circa 6 km il corso del fiume Simeto[3]. La furia delle acque distrusse il villaggio di Casal Simeto che non venne mai più ricostruito. Un elevato numero di fedeli e del clero catanese, compreso il vescovo della città Giovanni d'Aiello, morirono sotto il crollo della Cattedrale di Sant'Agata mentre era in corso una funzione religiosa alla vigilia della festa di Sant'Agata che ricorre il 5 febbraio (la cosiddetta "Messa dell'aurora")[7]. Secondo una leggenda, solo quando i catanesi decisero di portare in processione le reliquie della Martire lo sciame sismico si arrestò. Note
Bibliografia
Voci correlate |
Portal di Ensiklopedia Dunia