Tempio della Pace (Padova)
La chiesa del Santissimo Nome di Gesù, più conosciuta come tempio della Pace (nome completo: Tempio Antoniano della Pace e dei Caduti in Guerra),[1] è un luogo di culto cattolico e sacrario di Padova, situato in via Niccolò Tommaseo, non lontano dalla stazione ferroviaria; è sede della parrocchia omonima, appartenente al vicariato Cattedrale della Diocesi di Padova.[2] StoriaDurante la prima guerra mondiale, la popolazione di Padova, anche su invito del periodico II Santo dei Miracoli, fece un voto a Sant'Antonio, promettendo la costruzione di un tempio votivo in suo onore qualora la città non fosse divenuta terreno di battaglia.[3] Terminata la guerra, essendosi fermato il fronte all'Altopiano dei Sette Comuni, a nord di Vicenza, nel 1920 iniziò la costruzione dell'edificio su progetto di Antonio Zanivan, con la posa della prima pietra il 9 maggio dello stesso anno. I lavori si interruppero quando la chiesa era costruita solo in parte, fino a quando non subentrarono i finanziamenti dello Stato a condizione che la chiesa fosse adibita anche a ossario per i caduti durante la guerra; terminata la costruzione, il 20 giugno 1934 vi fu la traslazione nel tempio delle ossa dei militari sepolti nei cimiteri della provincia di Padova.[1] Durante il bombardamento del 30 dicembre 1943, una bomba colpì il fianco sinistro della chiesa, causando enormi danni alla struttura; l'edificio, negli anni successivi alla guerra, venne ristrutturato e riaperto al culto il 19 marzo 1949. L'8 maggio 1960, su interessamento di Maria Zattarin Trevisan, vennero traslati nell'atrio i resti mortali di mille vittime della seconda guerra mondiale.[3] DescrizioneArte e architetturaIl tempio della Pace è in stile neoromanico e si compone principalmente di due corpi di fabbrica: quello principale, a pianta quadrata, costituente l'aula, ed uno più piccolo, rettangolare, addossato a quello principale sul lato opposto all'ingresso, nel quale si innesta l'abside semicircolare; tutto intorno vi è un corridoio continuo che accoglie gli ossari dei caduti. L'esterno è caratterizzato dall'alternanza del mattone rosso, costituente il componente principale del paramento murario, con il marmo bianco, utilizzato per sottolineare elementi architettonici. L'ingresso principale, sul lato occidentale, è costituito da un avancorpo, la cui facciata, a salienti, presenta un portale sormontato da una finestra a lunetta; il corpo principale è sormontato da un tiburio ottagonale e caratterizzato da quattro esili campanili a torre posti ai suoi angoli. Il portale orientale immette in un atrio, con due cappelle; in quella di destra, sono sepolti 900 vittime civili dei bombardamenti aerei su Padova e 100 ignoti. L'interno del tempio è interamente intonacato di chiaro, ad eccezione delle pareti del corridoio ove vi sono gli ossari marmorei contenenti le spoglie di 5401 militari caduti.[4] Il corpo principale, coperto internamente con una cupola semicircolare priva di tamburo e lanterna, presenta, su ciascuna delle tre pareti frontale e laterali, in basso tre arcate che danno sul corridoio degli ossari, e in alto cinque slanciate monofore a tutto sesto; un grande arco nella parete orientale immette in una campata rettangolare coperta con volta a crociera, ai lati della quale si aprono due cappelle, quella di destra dedicata a Sant'Antonio di Padova e quella di sinistra alla Madonna, ciascuna delle quali accoglie al suo interno un altare marmoreo sormontato dalla statua del dedicatario, opera di Luigi Strazzabosco; questi è l'autore anche degli arredi del presbiterio, che occupa interamente l'abside, quali i due amboni e l'altare maggiore, sormontato dal gruppo scultoreo anch'esso in marmo raffigurante Gesù in croce tra Maria e Giovanni evangelista.[4] Ai lati del presbiterio, ciascuna all'interno di una propria nicchia, vi sono le statue lignee policrome di San Carlo Borromeo (a destra) e San Giuseppe (a sinistra). Organo a canneNel deambulatorio dell'abside, a pavimento, si trova l'organo a canne della chiesa, costruito dai Fratelli Ruffatti nel 1966.[5] Lo strumento si articola in due corpi, quello di sinistra contenente le canne dell'Espressivo (secondo manuale) e quello di destra le canne del Grand'Organo (primo manuale) e del Pedale; le due mostre, simmetriche, sono composte da canne di principale con bocca a mitria. La consolle, situata alla sinistra dell'altare maggiore, è mobile indipendente e dispone di due tastiere di 61 note ciascuna e pedaliera concavo-radiale di 32 note, con i registri, le unioni, gli accoppiamenti e gli annullatori, azionati da placchette a bilico poste al di sopra del secondo manuale. La trasmissione è elettrica.[5] Galleria d'immagini
Note
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