Tempi verbali inglesiNella descrizione morfologica e funzionale dei tempi verbali inglesi, come per molte lingue indoeuropee si può certamente operare una generica classificazione in passato, presente e futuro. Caratteristiche generaliAlcune delle maggiori caratteristiche osservabili in tutto il sistema verbale inglese sono:
La mancanza di flessività rende il sistema verbale inglese morfologicamente semplice rispetto a quelli tipici delle lingue latine e slave. Infatti, solo il soggetto o il pronome personale bastano ad esprimere chi compie l'azione; di conseguenza, tutte le persone (con la sola eccezione della 3ª persona singolare del present simple) presentano la stessa forma verbale, senza desinenze personalizzate per ciascuna di esse. Si confronti un breve esempio di coniugazione di un verbo regolare e di uno irregolare italiano al presente indicativo, e la coniugazione dello stesso verbo in inglese al present simple:
La mancanza di flessività diviene invece totale nelle forme passate, nelle quali anche la 3ª persona singolare non viene più coniugata e non presenta più differenze rispetto alle altre persone grammaticali:
Di seguito un quadro di riepilogo dei tempi verbali.
Comunicare al presenteIl presente in inglese si esprime attraverso due tempi:
Mentre il present simple indica azioni con carattere di staticità e permanenza, il present continuous (come tutti i tempi denominati continuous) esprime azioni in corso o momentanee, e non permanenti o regolari come quelle espresse dal present simple. Present simpleIl present simple è una forma di presente di tipo statico: indica azioni con carattere di permanenza e di ricorrenza nel tempo, come nelle altre lingue europee. Funzioni comunicativeIl present simple indica:
MorfologiaFrase affermativaStruttura: soggetto + forma base del verbo (+ -s alla 3ª persona singolare). Nella frase affermativa, il present simple è costituito per tutte le persone dalla forma base del verbo (infinito senza to), a cui si aggiunge, alla 3ª persona singolare, una -s.
Nei verbi che terminano con -ch, -sh, -ss, -x, -z, -o, alla 3ª persona singolare si aggiunge invece -es.
Nei verbi che terminano in -y preceduta da consonante, la -y si sostituisce con una -i prima di aggiungere -es.
Fanno eccezione a questa regola i verbi to be (essere), have got (avere) e i modali, i quali assumono, per ciascuna persona, forme proprie irregolari, non derivate dalla forma base come osservato prima. Frase negativaStruttura: soggetto + do (does alla 3ª persona singolare) + not + forma base del verbo. Nella frase negativa, alla forma base del verbo si precedono l'ausiliare do (does per la 3ª persona) e la negazione not. Essendo già do/does un marcatore della 3ª persona singolare, non si aggiunge più la desinenza -s al verbo, ossia la voce verbale rimane totalmente invariata.
Fra parentesi vi è la forma contratta (unione fra l'ausiliare do/does e la negazione not), che nel parlato e nello scritto informale è molto più usata della forma estesa. Fra le due c'è una differenza espressiva: la forma estesa pone una maggiore enfasi sulla negazione, mentre quella contratta la vede come meno importante. Anche in questo caso i verbi to be (essere), have got (avere) e i modali fanno eccezione, poiché essi non fanno uso dell'ausiliare do/does per la formazione della frase negativa (ma anche di quella interrogativa e interrogativo-negativa, illustrate più avanti). Frase interrogativaStruttura: do (does alla 3ª persona singolare) + soggetto + forma base del verbo + ? (tono di domanda) Per formulare la frase interrogativa, alla frase affermativa si precede il soggetto con l'ausiliare do (does per la 3ª persona), che quindi compare all'inizio della frase. Anche in questo caso non si fa più uso della desinenza -s alla 3ª persona singolare, essendo già l'ausiliare do/does un marcatore della 3ª persona.
Frase interrogativo-negativaStruttura: do (does alla 3ª persona singolare) + soggetto + not + forma base del verbo. Per formulare la frase interrogativo-negativa, alla frase interrogativa si aggiunge, dopo il soggetto, la negazione not. Come per la frase negativa, sono molto comuni le forme contratte don't/doesn't.
Present continuousIl present continuous, come per tutte le forme cosiddette progressive dei tempi verbali inglesi, enfatizza il corso, la momentaneità e la durata di un'azione anziché la sua staticità o regolarità. Come conseguenza di tale caratteristica semantica, esso non è quasi mai associato a verbi che esprimono stati anziché attività, come be, know, believe, forget, understand, ecc. Funzioni comunicativeIl present continuous indica in inglese un'azione che si sta svolgendo nel momento, oppure nel periodo in cui si parla. Può anche indicare un futuro programmato. Normalmente corrisponde alla perifrasi italiana stare + gerundio, ma anche al presente indicativo italiano.
MorfologiaPer la formulazione del present continuous si ricorre all'ausiliare be coniugato al present simple, seguito dal verbo in -ing form, che consiste, con lievi variazioni morfologiche per alcuni casi, nell'aggiungere la desinenza -ing alla forma base del verbo (es: walk → walking).
Frase affermativaStruttura: soggetto + present simple dell'ausiliare be + verbo in -ing form (forma base del verbo + -ing).
Frase negativaStruttura: soggetto + present simple dell'ausiliare be + not + verbo in -ing form.
Frase interrogativaStruttura: present simple dell'ausiliare be + soggetto + verbo in -ing form.
Frase interrogativo-negativaStruttura: present simple dell'ausiliare be + soggetto + not + verbo in -ing form.
Comunicare al passatoIl passato nella lingua inglese non è descritto come il passato nella lingua italiana. Per usare la forma adatta all'azione che si vuole esprimere, bisogna infatti considerare diverse funzioni comunicative espresse attraverso diversi tempi inglesi passati. In inglese si raccontano eventi passati collocando l'azione in:
Mentre questi quattro tempi sono tecnicamente classificati come 'passati', ne esistono in inglese altri che esprimono collegamenti col passato, ma che non sono tempi 'passati': sono - come le stesse denominazioni suggeriscono - il present perfect e il present perfect continuous, trattati a parte in quanto tempi verbali che collegano il passato col presente. Past simpleFunzioni comunicativeCon past simple indichiamo un'azione avvenuta in un passato definito e concluso, che non stiamo in alcun modo collegando al presente. Parlando al past simple, collochiamo sempre l'azione (in modo espresso o indiretto) in un arco temporale concluso (1 minute ago, yesterday, last week, this morning, ecc.). MorfologiaFrase affermativaStruttura: soggetto + 2ª voce del paradigma del verbo (forma base del verbo + -ed). Per formulare il past simple nella frase affermativa, si ricorre alla 2ª voce del paradigma verbale, che consiste, per tutti i verbi regolari (la maggioranza), nell'aggiunta della desinenza -ed alla forma base del verbo (es: I walk → I walked). A differenza del present simple, il verbo rimane invariato per tutte le persone, senza l'aggiunta di desinenze personalizzate per la 3ª persona singolare.
Per quanto riguarda i verbi irregolari, essi presentano una 2ª voce del paradigma (e, più in generale, il paradigma nel complesso) che non può essere dedotto in base alla stessa regola applicata ai verbi regolari (aggiunta del suffisso -ed alla forma base). È quindi necessario conoscerli singolarmente. Si osservi la 2ª voce del paradigma di alcuni verbi irregolari fra i più comuni.
Una volta imparato a memoria il paradigma di un verbo irregolare, la sua coniugazione al past simple diviene lampante.
Frase negativaStruttura: soggetto + did + not + forma base del verbo. Per le frasi negative, interrogative e interrogativo-negative si ricorre - in modo del tutto analogo al present simple - all'ausiliare did (past simple di do/does), seguito dalla negazione not, mentre il verbo torna alla forma base (non si ricorre più alla 2ª voce del paradigma verbale).
Frase interrogativaStruttura: did + soggetto + forma base del verbo.
Frase interrogativo-negativaStruttura: did + soggetto + not + forma base del verbo.
Il past simple ed i tempi passati in italiano: osservazioni comparativeIl past simple può corrispondere ai seguenti tempi italiani:
Past perfectÈ una combinazione dell'aspetto del perfetto (marcato dall'uso del past participle, corrispondente alla 3ª voce del paradigma verbale) e del passato (marcato dall'uso di had, ossia il past simple di have). È uno dei tempi perfetti, come il present perfect, il future perfect e il conditional perfect. Funzioni comunicativeIl past perfect è il tempo utilizzato per indicare un'azione antecedente rispetto a un'altra, e corrisponde al tempo piuccheperfetto latino. L'azione seguente può essere esplicita (nella stessa frase) oppure essere implicita (non nella stessa frase, ma deducibile da altre o dal contesto). Diversamente dal present perfect, può essere utilizzato con un avverbio che specifichi l'arco temporale dell'avvenimento. Per esempio, è giusto dire I had done it the previous Friday, mentre con il present perfect non è possibile con un simile avverbio di tempo: I have done it last Friday (l'uso di last Friday che specifica il tempo passato richiede l'uso del past simple piuttosto che il present perfect).
MorfologiaPer la formazione del past perfect si ricorre all'ausiliare had (past simple di have), seguito dal past participle, corrispondente alla 3ª voce del paradigma verbale. Nei verbi regolari, esso coincide con la 2ª voce (forma base del verbo + -ed). I verbi irregolari presentano invece una forma propria del past participle, diversa per di più dalla 2ª voce del paradigma, che non può essere dedotta dalla loro forma base come nel caso dei regolari. Si osservi il past participle di alcuni verbi irregolari fra i più comuni.
Una volta imparato a memoria il paradigma di un verbo irregolare, la sua coniugazione al past perfect diviene lampante.
Frase affermativaStruttura: soggetto + had + 3ª voce del paradigma (past participle). Frase negativaStruttura: soggetto + had + not + 3ª voce del paradigma (past participle). Frase interrogativaStruttura: had + soggetto + 3ª voce del paradigma (past participle). Frase interrogativo-negativaStruttura: had + soggetto + not + 3ª voce del paradigma (past participle). Past perfect continuousIl past perfect continuous è simile al past perfect, ma rispetto ad esso comunica maggiormente l'idea della durata e della lunghezza dello stesso tipo di azioni espresse dal past perfect. A differenza di quest'ultimo, non ha un equivalente morfologico nella lingua italiana, e corrisponde spesso al trapassato prossimo. Funzioni comunicativeIl past perfect continuous indica:
MorfologiaStruttura: soggetto + had + been + verbo in -ing form.
Collegare il passato con il presentePresent perfectFunzioni comunicativeIl present perfect è un tempo verbale che collega il passato con il presente nelle modalità seguenti:
Il present perfect si colloca spesso alcuni avverbi. Ever (nelle domande), never (nelle risposte negative), recently vanno sempre tra l'ausiliare e il participio: Have you ever been to Paris? I have never been to Paris. She has recently published many interesting books. Lately e now inseriti alla fine del periodo It has been very hot lately in Italy. We have lived in this house for very long now. Already (nel senso di già; azione già avvenuta) e just (appena; azione appena avvenuta), in frase affermativa, vanno tra il verbo ausiliare e participio: I have already had lunch. I have just had lunch. Yet (non ancora; azione non ancora avvenuta), usato in frase negativa o interrogativa; si situa dopo il present perfect e alla fine di una frase, oppure, meno comunemente, tra l'ausiliare e il participio. She hasn't arrived yet/She hasn't yet arrived. Has she arrived yet? Indipendentemente da ciascuna di queste funzioni comunicative, si ribadisce che il present perfect colloca sempre un'azione o uno stato in un arco di tempo non concluso o in un momento non di interesse:
MorfologiaPer la formazione del present perfect si ricorre all'ausiliare have (has alla 3ª persona singolare), seguito dal past participle, corrispondente alla 3ª voce del paradigma verbale. Nei verbi regolari, esso coincide con la 2ª voce (forma base del verbo + -ed). I verbi irregolari presentano invece una forma propria del past participle, diversa per di più dalla 2ª voce del paradigma, che non può essere dedotta dalla loro forma base come nel caso dei regolari. Si osservi il past participle di alcuni verbi irregolari fra i più comuni.
Una volta imparato a memoria il paradigma di un verbo irregolare, la sua coniugazione al present perfect diviene lampante.
Frase affermativaStruttura: soggetto + have (has nella 3ª persona singolare) + past participle.
Frase negativaStruttura: soggetto + have (has nella 3ª persona singolare) + not + past participle.
Frase interrogativaStruttura: have (has nella 3ª persona singolare) + soggetto + past participle.
Frase interrogativo-negativaStruttura: have (has nella 3ª persona singolare) + not + soggetto + past participle.
Present perfect e tempi italiani: osservazioni comparativeIn italiano, le frasi con un present perfect (o nella sua forma continuous) sono spesso frasi al presente indicativo:
Il passato prossimo italiano non sempre corrisponde al present perfect inglese. Vi sono alcuni casi in cui corrispondono:
Ma, molto spesso, non corrispondono:
L'ausiliare italiano essere (usato per i verbi di stato e di moto) non si rende nel present perfect inglese con il verbo to be, ma si usa sempre, come si è già osservato, il verbo to have:
Non si può dire pertanto I am arrived o She is been to the hospital. Present perfect continuousQuesto tempo verbale, se scelto nella frase, sottolinea maggiormente "da quanto tempo" si fa un'azione, enfatizzandone la durata. Spesso i due tempi (present perfect e present perfect continuous) sono utilizzati indifferentemente nell'inglese naturale di tutti i giorni.
Queste due frasi, specialmente nel parlato naturale, sono quasi intercambiabili; i due tempi si usano spesso in maniera spontanea e non pianificata, anche se talora si preferisce usare la prima costruzione per indicare un punto di vista permanente e la seconda uno temporaneo.
MorfologiaFrase affermativaStruttura: soggetto + have (has nella 3ª persona singolare) + been + verbo in -ing form. Frase negativaStruttura: soggetto + have (has nella 3ª persona singolare) + not + been + verbo in -ing form. Frase interrogativaStruttura: have (has nella 3ª persona singolare) + soggetto + been + verbo in -ing form. Frase interrogativo-negativaStruttura: have (has nella 3ª persona singolare) + soggetto + not + been + verbo in -ing form. Present perfect simple/continuous e verbi modaliIn inglese i verbi modali devono essere sempre seguiti dal verbo alla forma base (infinito senza to). Proprio per questo, il present perfect (simple e continuous) è l'unico tempo verbale che si può legare a questi verbi particolari creando una sorta di present perfect di questi ultimi che non sarebbe possibile ottenere diversamente. Ad esempio:
Confrontando le stesse frasi senza il present perfect ci si rende conto dell'utilità di questo tempo verbale insieme ai verbi modali:
È possibile creare la stessa forma non tutti i verbi modali con il present perfect continuous (Questa forma non ha equivalenti veri e propri in italiano) esprimendo quindi il prolungarsi dell'azione nel tempo. Ad esempio:
Questa forma si sostituisce spesso in italiano con a/ad davanti al verbo all'infinito, in altri casi invece non ha alcun equivalente nella nostra lingua ma è possibile in quella inglese. Comunicare al futuroEsistono, nella lingua inglese, diverse forme di tempo futuro:
Future simpleFunzioni comunicativeIl future simple, noto anche come futuro con will, esprime una previsione basata unicamente su supposizioni personali, o su elementi non certissimi e non comprovabili nel momento in cui si parla.
Una previsione basata su elementi certi, evidenti ed inequivocabili, si esprime invece con l'espressione going to.
Il grado di certezza di una previsione dipende anche dal parlante. Un esperto in una data materia può ritenere le sue previsioni certissime e quindi usare going to, laddove noi utilizzeremmo il future simple (futuro con will) in quanto le nostre previsioni sono meno attendibili/certe delle sue.
Proprio per questo suo carattere (prevalente) di "previsione incerta", il future simple si usa:
MorfologiaFrase affermativaStruttura: soggetto + will + forma base del verbo ('ll).
Frase negativaStruttura: soggetto + will + not + forma base del verbo (won't).
Frase interrogativaStruttura: will + soggetto + forma base del verbo.
Frase interrogativa negativaStruttura: will + soggetto + not + forma base del verbo (won't).
Future continuousIl future continuous si usa per esprimere un'azione che si prolungherà per un certo lasso di tempo nel futuro.
MorfologiaFrase affermativaStruttura: soggetto + will/shall + be + verbo in -ing form. Frase negativaStruttura: soggetto + will/shall + not + be + verbo in -ing form. Frase interrogativaStruttura: will/shall + soggetto + be + verbo in -ing form. Frase interrogativo-negativaStruttura: will/shall + soggetto + not + be + verbo in -ing form. Future perfectIl future perfect si usa per parlare di un'azione che terminerà prima di/entro un momento specifico nel futuro.
Questo tipo di futuro si osserva spesso con le preposizioni:
MorfologiaFrase affermativaStruttura: soggetto + will/shall + have + past participle. Frase negativaStruttura: soggetto + will/shall + not + have + past participle. Frase interrogativaStruttura: will/shall + soggetto + have + past participle. Frase interrogativo-negativaStruttura: will/shall + soggetto + not + have + past participle. Future perfect continuousIl future perfect continuous si usa per evidenziare l'aspetto continuativo di un'azione futura.
MorfologiaFrase affermativaStruttura: soggetto + will/shall + have + been + verbo in -ing form. Frase negativaStruttura: soggetto + will/shall + not + have + been + verbo in -ing form. Frase interrogativaStruttura: will/shall + soggetto + have + been + verbo in -ing form. Frase interrogativo-negativaStruttura: will/shall + soggetto + not + have + been + verbo in -ing form. Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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