Tartaro (torrente)
Il Tartaro (o Tartaro Fabrezza, Tàrter, in dialetto alto mantovano) è un torrente della Lombardia che scorre nelle province di Brescia e Mantova,[1] nell'Alto Mantovano. Tartaro mitologicamente si addice all'Inferno (Erebo).[2][3] GeografiaNasce presso la località Lame di Carpenedolo, alimentato dai numerosi fontanili della zona a nord di Castel Goffredo e confluisce dopo 35 km circa nell'Oglio a Marcaria, dopo aver attraversato il territorio dei comuni di Castel Goffredo, Casaloldo, Mariana, Redondesco. La fauna ittica presente è costituita da lucci, carpe, vaironi e alborelle. La sua origine è molto antica e si hanno testimonianze già nel 1145 in una bolla di papa Eugenio III, la Piae postulatio voluntatis, dove si nomina anche la chiesa di San Michele che sorgeva vicino al torrente.[4] Il corso d'acqua è stato citato anche dal novelliere Matteo Bandello, ospite dal 1538 al 1541 alla corte del marchese Aloisio Gonzaga a Castel Goffredo, nei suoi Canti XI:[5][6] «Ed ecco del Chiesi il Tartaro figliuolo... Così da' miei pensieri afflitto e stanco, del Tartaro m'assisi su la riva...» Nella zona a nord di Castel Goffredo, ricca di risorgive,[7] è possibile effettuare un percorso cicloturistico di circa 9 km. Galleria d'immagini
Note
Bibliografia
Voci correlate |
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