1809: a seguito di numerosi movimenti per l'indipendenza, Sucre e La Paz si proclamarono indipendenti. Seguono a ruota le città di Cochabamba, Oruro e Potosí.
1879-1884: viene combattuta la guerra del Pacifico contro il Cile. Quest'ultimo vince la guerra e la Bolivia perde l'unico sbocco al mare che possedeva.
1880: viene scritta l'attuale Costituzione della Repubblica.
1932-1935: viene combattuta la guerra del Chaco contro il Paraguay. La Bolivia è nuovamente sconfitta e i confini ulteriormente ridotti.
2002: Sánchez de Lozada torna ad essere presidente, sconfiggendo di pochi punti percentuali l'aymaraEvo Morales, sostenuto dagli indios, in particolare dai cocaleros (i coltivatori di coca).
2003: scoppia la cosiddetta guerra boliviana del gas, una serie di rivolte per la nazionalizzazione del gas. Sánchez de Lozada prima cerca di opporsi ai manifestanti con l'esercito, poi scappa a Miami. Diventa presidente il suo vice Carlos Mesa.
2005: le proteste continuano e Mesa si dimette. Eduardo Rodríguez, ex-presidente della Corte Suprema, diventa Presidente della Repubblica.
22 gennaio: Evo Morales (del MAS, Movimiento al Socialismo) è eletto Presidente della Repubblica con oltre il 53% dei voti. È il primo presidente indios della Bolivia.
1º maggio: Morales decreta la definitiva nazionalizzazione dei giacimenti di idrocarburi del Paese, in linea con le promesse fatte durante la campagna elettorale.