Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut

Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut
Titolo originaleHistoire du chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut
Frontespizio dell'edizione del 1753
AutoreAntoine François Prévost
1ª ed. originale1731
Genereromanzo
Lingua originalefrancese
AmbientazioneFrancia, Louisiana
ProtagonistiCavaliere Des Grieux, Manon Lescaut

«Tutti i beni diversi da quelli che spero di avere con te sono disprezzabili, dal momento che non potrebbero resistere un attimo, nel mio cuore, contro uno solo dei tuoi sguardi.»

Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut (Histoire du chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut), noto anche semplicemente come Manon Lescaut, è un romanzo dell'autore francese Antoine François Prévost (conosciuto anche come "Abbé Prevost"). Pubblicato nel 1731, è il settimo e ultimo volume di Mémoires et aventures d'un homme de qualité (Memorie e avventure di un uomo di qualità). I suoi romanzi sono definiti "a fiume": storie dentro storie. Manon Lescaut doveva essere una di queste "storie" dentro le "Memoires", precisandolo all'inizio dell'opera. Divenne un romanzo separato in quanto "nella condotta del signor Des Grieux si può vedere un esempio terribile della forza delle passioni"[1].

Quando questo libro venne pubblicato in Francia per la prima volta, fu bandito, ma divenne molto popolare, anche grazie alle edizioni clandestine che furono ampiamente diffuse. In una delle edizioni successive, quella definitiva del 1753, Prévost attenuò alcuni aspetti ritenuti scandalosi e introdusse maggiori considerazioni moralistiche.

Trama

Ambientato principalmente in Francia e, nel finale, in Louisiana, agli inizi del XVIII secolo. La storia narra del Cavaliere Des Grieux e della sua amante Manon Lescaut. Des Grieux è un "giovane cieco che rifiuta di essere felice buttandosi volontariamente nelle sciagure che non vuole evitare". È ingenuo, "immerso in una profonda fantasticheria". Egli, provenendo da una famiglia nobile, rinuncia a tutta la ricchezza ereditaria scappando via con Manon. È dominato dalla sua "idea" di amore che - nel romanzo - coincide con la stessa esperienza che egli ne fa: la felicità non è un merito, ma diviene mero accadimento. Manon era destinata al convento "contro la sua volontà per frenare la sua inclinazione per i piaceri"[2]. I giovani amanti si stabiliscono a Parigi, dove Des Grieux cerca in tutti i modi di soddisfare le abitudini lussuose di Manon," abbandonati i progetti di matrimonio [...] ritrovandosi sposi senza averci pensato"[3]. Des Grieux, che accondiscende in tutto la sua amante, chiede soldi al fedele amico Tiberge, sicuro della sua amicizia incrollabile[4], e bara al gioco. In varie occasioni, Des Grieux perde le sue ricchezze in circostanze accidentali e Manon più volte lo abbandona per uomini più ricchi, poiché non può sopportare di vivere nella miseria. Tradito per ben tre volte - come ricorda lo stesso protagonista nella Seconda Parte - per altrettante volte si riaccende l'amore di un cuore che era sempre appartenuto alla sua amante. Dopo aver truffato il ricco signor G*** M*** vivendo a sue spese, i due amanti vengono fatti imprigionare. Durante questa prima prigionia, in Des Grieux si susseguono sentimenti struggenti, fino a quando, dopo la fuga, riabbraccia Manon: "[...] l'ho qui, con me, almeno mi ama, è mia [...] questo non è un fantasma di felicità"[5]. Ma la tranquillità è illusoria e la vendetta è qualcosa che può ritorcesi contro: dopo un ennesimo tradimento ai danni del figlio del ricco signor G*** M***, i due ordiscono una nuova truffa. Scoperti dal padre, vengono imprigionati nuovamente ma, mentre Des Grieux riesce a salvarsi grazie all'intervento del padre, Manon viene condannata all'espatrio in America. Des Grieux cerca di salvarla, ma non può far altro che seguirla fino a New Orleans. In America, riescono a vivere in pace per un certo periodo di tempo, sotto il favore del governatore della città. A New Orleans Des Grieux sembra aver trovato l'amore vero, senza interesse, né gelosia: "sono sicuro del cuore di Manon. Lo volevo così, per essere felice; ora lo sarò per sempre. La mia felicità è assicurata"[6]. Ma si sa, nell'istante più alto della felicità già si intravede l'ombra del dolore. Quando però Des Grieux comunica al Governatore la sua volontà di prendere in moglie Manon[7], egli, che li credeva già sposati, vuole darla in sposa a suo nipote, Synnelet, innamorato di lei. Des Grieux sfida a duello Synnelet e, pensando di averlo ucciso, decide di scappare da New Orleans con Manon. I due amanti si avventurano nelle regioni selvagge della Louisiana, sperando di raggiungere un insediamento inglese, ma Manon muore per la fatica e gli stenti[8]. Dopo aver sepolto Manon, Des Grieux viene catturato dagli uomini del Governatore e rinchiuso in prigione. Ottenuta la grazia, "nella sua anima rinacque, a poco a poco, la pace e a essa seguì la guarigione"[9]. Decide di tornare in Francia con il fedele amico Tiberge, che nel frattempo l'aveva raggiunto in America, dove decide di riprendere la carriera ecclesiastica.

Opera e balletto

Cinema e televisione

Opere che citano Manon Lescaut

Il capitolo 28 della seconda parte de Il rosso e il nero di Stendhal è intitolato "Manon Lescaut".

Nel romanzo La Dame aux Camélias (La signora delle camelie) di Alexandre Dumas (figlio), Manon Lescaut è un importante modello e termine di paragone per la vita di Marguerite. Nelle prime pagine, il narratore trova una copia di Manon Lescaut nell'asta della tenuta di Marguerite Gautier e stabilisce un confronto tra le due donne: la prima è morta in un "sontuoso letto" ma "nel deserto del cuore", mentre Manon è morta nel deserto, tra le braccia dell'amato.

Nel romanzo Il giocatore di Fëdor Dostoevskij des Grieux è il nome del marchese di origini francesi di cui è innamorata Polina Aleksàndrovna, a sua volta follemente amata dal protagonista e narratore Aleksej Ivànovic.

Nel capitolo 4 del romanzo Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, Dorian sfoglia una copia Manon Lescaut mentre attende Lord Henry Wotton.

Nel racconto di Ljudmila Ulickaja, (Oh, Manon!). Nelle ultime righe la protagonista svela che il libro dove aveva conservato per anni una vecchia profezia era "Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut". Inoltre, si possono trovare alcuni parallelismi tra il romanzo e il racconto della Ulickaja, come ad esempio la città di New Orleans.

Nella Vita di Vittorio Alfieri (epoca II, capitolo sesto), Alfieri afferma di aver riletto almeno dieci volte la storia che influenzerà le sue opere future.

Nel saggio Considerazioni sui romanzi del Marchese De Sade viene definito il miglior romanzo francese.

Edizioni

Note

  1. ^ A.-F. Prèvost, Manon Lescaut, BUR, Milano 2010 (3 ed.), 21.
  2. ^ A.-F. Prèvost, Manon Lescaut, 35.
  3. ^ A.-F. Prèvost, Manon Lescaut, 39.
  4. ^ Tiberge ha "concepito per il mondo un disprezzo senza pari" e che non cede alla solitudine solo per l'amicizia che lo lega a Des Grieux.
  5. ^ A.-F. Prèvost, Manon Lescaut, 100.
  6. ^ A.-F. Prèvost, Manon Lescaut, 189.
  7. ^ "Le feci comprendere che mancava una cosa sola alla nostra felicità. Ci manca che il Cielo la benedica" A.-F. Prèvost, Manon Lescaut, 191.
  8. ^ "La mia anima non seguì la sua. Il Cielo non mi ritenne punito abbastanza. Ha voluto che trascinassi, dopo, una vita misera e languente. Rinuncio volontariamente a viverne mai una più felice" A.-F. Prèvost, Manon Lescaut, 199.
  9. ^ A.-F. Prèvost, Manon Lescaut, 201.

Bibliografia

  • (FR) Sylviane Albertan-Coppola, Abbé Prévost: Manon Lescaut, Presses universitaires de France, Paris, 1995 ISBN 978-2-13-046704-5
  • (FR) André Billy, L'Abbé Prévost, Flammarion, Paris, 1969
  • (FR) René Démoris, Le Silence de Manon, Presses universitaires de France, Paris, 1995 ISBN 978-2-13-046826-4
  • (EN) Patrick Brady, Structuralist perspectives in criticism of fiction: essays on Manon Lescaut and La Vie de Marianne, P. Lang, Berne; Las Vegas, 1978
  • (EN) Patrick Coleman, Reparative realism: mourning and modernity in the French novel, 1730-1830, Droz, Genève, 1998 ISBN 978-2-600-00286-8
  • (FR) Maurice Daumas, Le Syndrome des Grieux: la relation père/fils au XVIIIe siècle, Seuil, Paris, 1990 ISBN 978-2-02-011397-7
  • (EN) R. A. Francis, The abbé Prévost's first-person narrators, Voltaire Foundation, Oxford, 1993
  • (FR) Eugène Lasserre, Manon Lescaut de l'abbé Prévost, Société Française d'Éditions Littéraires et Techniques, Paris, 1930
  • (FR) Paul Hazard, Études critiques sur Manon Lescaut, The University of Chicago Press, Chicago, 1929
  • (FR) Pierre Heinrich, L'Abbé Prévost et la Louisiane; étude sur la valeur historique de Manon Lescaut E. Guilmoto, Paris, 1907
  • (FR) Claudine Hunting, La Femme devant le “tribunal masculin” dans trois romans des Lumières: Challe, Prévost, Cazotte, P. Lang, New York, 1987 ISBN 978-0-8204-0361-8
  • (FR) Jean Luc Jaccard, Manon Lescaut, le personnage-romancier, A.-G. Nizet, Paris, 1975 ISBN 2-7078-0450-9
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  • (FR) Roger Laufer, Style rococo, style des Lumières, J. Corti, Paris, 1963
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  • (FR) Alan Singerman, L'Abbé Prévost: L'amour et la morale, Droz, Genève, 1987
  • (FR) Jean Sgard, L'Abbé Prévost: labyrinthes de la mémoire, PUF, Paris, 1986 ISBN 2-13-039282-2
  • (FR) Jean Sgard, Prévost romancier, José Corti, Paris, 1968 ISBN 2-7143-0315-3
  • (FR) Loïc Thommeret, La Mémoire créatrice. Essai sur l'écriture de soi au XVIIIe siècle, L'Harmattan, Paris, 2006, ISBN 978-2-296-00826-7
  • (EN) Arnold L. Weinstein, Fictions of the self, 1550-1800, Princeton University Press, Princeton, 1981 ISBN 978-0-691-06448-2

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