Stefan Ishizaki
Stefan Daisuke Ishizaki (Stoccolma, 15 maggio 1982) è un ex calciatore svedese, di ruolo centrocampista. CarrieraClubDi madre svedese e padre giapponese, Ishizaki ha iniziato la sua carriera prima nelle giovanili del Djurgården e poi in quelle del Rågsveds IF. Nel 1999 è stato rilevato dall'AIK, con cui ha debuttato in coppa già a marzo nonostante la giovanissima età. Nel maggio dello stesso anno, subentrando nei minuti finali della finale contro l'IFK Göteborg, è diventato il giocatore più giovane a vincere la Coppa di Svezia con i suoi 16 anni e 364 giorni.[1] In campionato tuttavia ha debuttato nel corso della stagione 2000, trovando però presto spazio nell'undici di partenza dell'allenatore Stuart Baxter. Il 2000 è stato anche l'anno del suo debutto nelle coppe europee, nella partita AIK-Gomel finita 1-0 in favore degli svedesi.[2] Nel corso della stagione 2001 è stato condizionato da un infortunio rimediato in precampionato, ma l'anno successivo si è completamente ristabilito. È rimasto in nerogiallo fino al dicembre 2003. Nel gennaio 2004 Ishizaki è passato temporaneamente al Genoa, attraverso un prestito semestrale valido fino al successivo 30 giugno.[3] In rossoblu tuttavia non è riuscito ad imporsi, giocando solo 4 partite in Serie B. La società ligure ha scelto di non esercitare l'opzione su di lui. È rientrato così all'AIK per disputare la seconda metà dell'Allsvenskan 2004, con la squadra impegnata nella lotta salvezza. La stagione si è conclusa con la retrocessione in seconda serie, così Ishizaki è stato ceduto ai norvegesi del Vålerenga per circa 3 milioni di corone svedesi.[4] Con la nuova squadra ha vinto il titolo nazionale norvegese, rompendo l'egemonia del Rosenborg che durava da 13 anni consecutivi. Dopo la stagione trascorsa in Norvegia, nel gennaio 2006 Ishizaki è tornato in Svezia con l'acquisto da parte dell'Elfsborg.[5] Il primo anno della lunga parentesi di Ishizaki con i gialloneri della città di Borås, è coinciso con la conquista del titolo nazionale, il quinto della storia del club. Nel 2008 ha segnato 8 gol come già era avvenuto l'anno precedente, ma la squadra è arrivata seconda a un solo punto dal Kalmar. Nel gennaio 2010 ha firmato un rinnovo contrattuale fino al dicembre 2014,[6] ma in quella stagione ha potuto giocare solo 13 partite a causa degli infortuni. Nel 2012 ha contribuito alla conquista di un nuovo titolo nazionale. Nel gennaio 2014, all'età di 31 anni, è approdato negli Stati Uniti per firmare con i Los Angeles Galaxy.[7] Nella prima stagione con i californiani, ha contribuito con 5 gol in 30 partite di regular season al raggiungimento dei play-off. Ishizaki e la squadra hanno poi continuato il proprio cammino anche in post-season, trionfando ai tempi supplementari nella finalissima contro i New England Revolution.[2] Nel luglio 2015, su richiesta del giocatore per ragioni familiari vista la nascita di due gemelli, i Galaxy hanno accettato di rilasciarlo per permettergli di tornare in Svezia.[8] Il suo ritorno nel calcio svedese è avvenuto con la maglia dell'AIK, la squadra che lo aveva lanciato nei suoi primi anni di carriera. Ha firmato un contratto valido fino al termine della stagione 2017.[9] Durante questo periodo ha collezionato 59 presenze in campionato e segnato 6 gol, mentre la squadra ha ottenuto un terzo posto e due secondi posti. Sul finire del campionato 2017, Ishizaki ha confermato che quella sarebbe stata la sua ultima stagione con l'AIK. In vista della stagione 2018 si è trasferito a Borås, città di origine della moglie, tornando così a giocare nell'Elfsborg dopo gli otto anni trascorsi tra il 2006 e il 2013.[10] Si è ritirato dal calcio giocato al termine del campionato 2019, durante il quale ha totalizzato 9 presenze da titolare e 12 da subentrante.[11] NazionaleNel 1998 ha esordito con la maglia della nazionale Under-17 nell'europeo di categoria nella partita Svezia-Lettonia finita 4-0 per gli scandinavi. Dal 2001 al 2004 ha fatto parte della selezione Under-21. Conta anche 13 presenze con la nazionale svedese maggiore, nella quale ha giocato dal 2001 al 2012. StatisticheCronologia presenze e reti in nazionale
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Note
Bibliografia
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Collegamenti esterni
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