La ferrovia Ancona-Ancona Marittima e la sua stazione capolinea furono aperte il 4 luglio 1884 e sino al 22 maggio 1906 furono attive solo a tratti[1]. L'edificio sorgeva inizialmente più a nord rispetto alla collocazione attuale ed era costituita da un fabbricato ad un solo piano, simile da quello degli adiacenti magazzini portuali in mattoni[2].
Dal 1920 sino al termine della Seconda guerra mondiale, la stazione si articolava nei due scali del molo Sud e del molo Nord e risultava abilitata, oltre che al traffico delle merci, a quello dei passeggeri e dei bagagli diretti a Fiume e a Zara[3][4].
I bombardamenti della Seconda guerra mondiale distrussero completamente l'edificio. Dal dopoguerra sino agli ultimi anni del '900, la biglietteria e la sala d'attesa rimasero collocate all'interno del palazzo che ospita la sede della RAI[5].
La nuova stazione come capolinea della metropolitana di superficie
Dopo un denso dibattito politico[8], la linea è stata smantellata a partire dal 13 dicembre 2015[5][9][10], giorno in cui il traffico ferroviario è stato sospeso e i treni sono stati sostituiti da un servizio di autolinea, che è rimasto attivo alcuni mesi.
Per mantenere la linea era già pronto un progetto delle Ferrovie dello Stato, volto ad adeguare la linea alle nuove norme di sicurezza. Il governatore delle Marche Luca Ceriscioli ha spiegato che la chiusura è stata decisa per la contrarietà di due soggetti: il Comune di Ancona (ricopriva la carica di Sindaco Valeria Mancinelli dall'11 giugno 2013) che riteneva la tratta rischiosa e l'Autorità portuale che riteneva il progetto di adeguamento troppo impattante[9].
La chiusura è stata preceduta da interrogazioni in Parlamento, proteste di piazza, petizioni e incontri con ex dirigenti Trenitalia e Rfi, oltre che varie iniziative organizzate da associazioni cittadine[9].
Il progetto di riattivazione del Ministero delle Infrastrutture
Al fine di collegare il porto con l'aeroporto, è stata progettata, da parte della RFI, la riattivazione della stazione marittima di Ancona; la stazione è stata a tal fine inserita nel documento strategico della mobilità ferroviaria del Ministero delle Infrastrutture, nonostante il parere contrario dell'amministrazione comunale[11].
Anche l'assessore regionale alla mobilità si è dichiarato nel 2021 favorevole alla riapertura della stazione, ritenuta fondamentale per il rilancio dell'aeroporto e dell'interporto[12].
Strutture ed impianti
La stazione disponeva di un fabbricato non aperto ai viaggiatori e abilitato al servizio dei numerosi treni merci per lo scalo marittimo.
Si contavano 5 binari passeggeri, di cui 3 dedicati al servizio viaggiatori, in quanto muniti di banchina. I marciapiedi erano collegati tramite una passerella sui binari. Non era presente alcun scalo merci, anche se dopo alcune centinaia di metri si apriva un buon numero di binari tronchi per il servizio merci del porto.
Servizi
La stazione disponeva di:
Servizi igienici
Interscambi
La stazione era servita, a poche decine di metri di distanza, dalle autolinee urbane e suburbane e dalla rete filoviaria di Ancona, gestite dalla società Conerobus, con fermata in Piazza Kennedy.