Simon GuillainSimon Guillain, detto Gigantibus o de Gigante (Parigi, 1581 – Parigi, 1658), è stato uno scultore francese. BiografiaSi accostò alla scultura grazie agli insegnamenti del padre Nicolas, perfezionandosi successivamente all'Accademia di corte, ambiente dove si respirava un'atmosfera di grande ammirazione per l'arte classica.[1] Il suo soggiorno romano, effettuato agli inizi del Seicento, rafforzò questa tendenza artistica, che Guillain espresse in opere di grande rilevanza, quali le due statue di San Gervasio e Protasio per la chiesa di San Gervais a Parigi, alcune statue marmoree per la chiesa della Sorbona, il Mausoleo di Carlotta Caterina, vedova del principe di Condé nel convento delle Figlie dell'Ave Maria.[1] Durante il suo soggiorno a Roma, Guillin realizzò una copia delle Arti per via di Bologna: ottanta acqueforti da disegni di Annibale Carracci, oltre ad un frontespizio ornato con il ritratto di Annibale Carracci. Il frontespizio dell'opera è il seguente: Diverse Figure, al numero di ottanta, disegnato di penna, nell'hore di ricreazione di Annibale Carracci, intagliate in rame, e cavate dai originali da Simone Guilino Parigino. Dedicate a tutti i Virtuosi ed intendenti della professione della pittura e del disegno, A Roma nella stamparia di Lodovico Grignani, MDCXLVI, Con licenza di superiori, In foglio. Ma il suo nome è entrato nella storia della scultura soprattutto per il colossale Monumento alla gloria di Luigi XIII e della sua famiglia, terminato nel 1648, in coincidenza con il trattato di Westfalia, e collocato all'ingresso del Pont-au-Change sulla Senna.[2] L'opera era costituita da un doppio ordine architettonico e decorata di stemmi, trofei, figure animali e umane come corollario delle principali statue bronzee di Luigi XIII di Francia, della Regina Anna d'Austria, e di Luigi XIV di Francia infante.[1][3] Guillain, oltre all'abilità tecnica e stilistica, trasmise ed espresse in queste sue opere sia segni di gloria e di magnificenza, sia un'esaltazione per un ambiente e per dei personaggi che sicuramente ammirava.[1] Ogni dettaglio delle sue opere fu intriso di classicismo, senza per questo togliere nulla alla caratterizzazione personale e genuina di alcuni aspetti specifici, come ad esempio i volti.[1] Fu un rinnovatore del Rinascimento francese.[2] Fu eletto capitano del suo Quartiere e nel 1651 fu uno dei fondatori dell'Accademia Reale di Pittura e di Scultura parigina.[4] Note
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