Lo stemma e il gonfalone della Regione Calabria sono i simboli della regione, approvati e adottati in versione definitiva con Legge Regionale del 15 giugno 1992, n. 6[1]. Esiste anche una bandiera, la quale non è però ufficialmente regolamentata.
Lo stemma racchiude in cornice ovale quattro dei simboli che rappresentano la Calabria: il pino laricio, il capitello dorico, la croce bizantina e la croce potenziata.
Il gonfalone ha lo sfondo di colore blu, con la scritta "Regione Calabria" in colore oro e al centro vi è lo stemma sopra descritto. Ha una foggia regolare movimentata alla base da una doppia curvatura, prima concava e poi convessa.
La Calabria antica era divisa in due, ciascuna parte col proprio stemma. Lo stemma della Calabria Ulteriore presentava corona aragonese, due croci in campo argento e quattro pali vermigli in campo oro, divisi in quattro quadranti. L'arme fu introdotta da Don Ferrante, duca di Calabria: le due croci stanno a rappresentare le due Calabrie e la sovranità del duca su entrambe le province, mentre i quattro pali vermigli in campo d'oro sono l'arme d'Aragona.[2]
Lo stemma della Calabria Citeriore presentava una croce potenziata nera su sfondo bianco. La croce potenziata richiama le armi di Gerusalemme e, rifacendosi all'età normanna, ricorda il valore dei dodicimila crociati calabresi che, sotto la guida di Boemondo I d'Antiochia, combatterono durante la prima crociata[3].
Il simbolo attuale venne adottato con Legge Regionale del 15 giugno 1992, n. 6[1]
Descrizione e significato
Lo Stemma della Regione Calabria è racchiuso in una cornice ovale, è inquartato in croce di Sant'Andrea, con le seguenti figure disposte con riferimento a chi le guarda:
Nel quarto in alto una silhouette stilizzata di pino laricio, poggiante su una linea dritta. Albero tipico delle foreste della Sila (così come il pino loricato lo è di quelle del Pollino), rappresenta le bellezze naturali della Calabria.
Nel quarto in basso una colonna con capitello dorico, poggiante su una linea ondulata. Simboleggia la splendida età della Magna Grecia e la sua eredità.
Nel quarto di sinistra la croce bizantina (il termine araldico corretto sarebbe pomata). Ricorda il lungo periodo in cui la Calabria ha fatto parte dell'impero bizantino e rappresentato, insieme alla Puglia, un ponte tra Occidente ed Oriente.
La Calabria è stata, in ordine cronologico, l'ultima regione italiana ad adottare un proprio emblema.
La bandiera
La bandiera della regione Calabria fu preparata su richiesta del presidente della repubblicaOscar Luigi Scalfaro che in occasione del 4 novembre 1995 (giornata delle Forze Armate) volle esibire in una sala del Quirinale le bandiere delle regioni italiane; ciò costrinse molte amministrazioni regionali che ne erano sprovviste, tra cui quella calabrese, ad approntarne un esemplare.[5] Di fatto si tratta di un adattamento in bandiera del gonfalone; il vessillo non è ufficialmente regolamentato da alcuna disposizione normativa.
Note
^abAdozione dello stemma e gonfalone della Regione Calabria ai sensi dell'art. 2, ultimo comma dello Statuto. (Pubbl. in Boll. Uff. 19 giugno 1992, n. 77)
Stemma e gonfalone, è la volta buona?, in La Regione Calabria, n. 1-2, gennaio-febbraio 1992, p. 45.
Approvata la legge per lo stemma e il gonfalone della Regione, in La Regione Calabria, n. 4-5, aprile-maggio 1992, pp. 44-45.
Aldo Ziggioto, Calabria, in Vexilla italica, n. 1, XX, gennaio-febbraio 1993, pp. 3-5.
Enzo Laganà, Gabriella Catalano, Calabria. Stemmario civico. Con schede storiografiche di tutti i Comuni della regione, Reggio Calabria, Iiriti editore, 2010, ISBN978-88-6494-017-5.