Serve di San GiuseppeLe Serve di San Giuseppe (in spagnolo Siervas de San José) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla S.S.J.[1] StoriaLa congregazione venne fondata da Bonifacia Rodríguez Castro (1837-1905) con l'aiuto del padre gesuita Francisco Javier Butiñá Hospital (1834-1899) per l'apostolato verso il mondo dei lavoratori operai: il 10 gennaio 1874 la Rodríguez Castro e cinque sue compagne iniziarono a condurre vita comune a Salamanca e, il 19 marzo successivo (festa di san Giuseppe), ricevettero l'abito carmelitano dal vescovo Joaquín Lluch y Garriga.[2] L'istituto venne approvato da papa Leone XIII il 1º luglio 1901: le sue costituzioni, riviste dopo la promulgazione del Codice Piano Benedettino, vennero approvate ad experimentum il 2 luglio 1930 e definitivamente il 14 dicembre 1942.[2] La fondatrice è stata beatificata il 9 novembre 2003 da papa Giovanni Paolo II[3] e canonizzata da papa Benedetto XVI il 23 ottobre 2011.[4]. Attività e diffusioneIl fine delle Serve di San Giuseppe è la promozione umana dell'infanzia e della gioventù femminile, soprattutto negli ambienti operai: si dedicano ad attività educative e sociali. Sono presenti in Spagna, Italia, Repubblica Democratica del Congo, America Latina (Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Cuba, Perù), Filippine, Vietnam e Papua Nuova Guinea:[5] la sede generalizia è a Roma.[1] Al 31 dicembre 2005 l'istituto contava 684 religiose in 96 case.[1] Note
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