Sellano
Sellano è un comune italiano di 965 abitanti[1] della provincia di Perugia, situato a 640 m s.l.m. lungo la valle del torrente Vigi, affluente di destra del fiume Nera. Dal 2024, il borgo è collegato al Castello di Montesanto tramite il nuovo ponte tibetano alto 175 metri, che lo rende il più elevato d'Europa[4]. Geografia fisica
Sellano sorge su di un colle prevalentemente argilloso, in un'area paesaggisticamente tipica del Subappenino umbro. È situata nella valle del torrente Vigi e nel suo territorio ha origine il fiume Menotre, che nella frazione folignate di Altolina si getta nel fiume Topino. Inoltre, a Sellano sorgono numerose sorgenti, tra cui quella che viene usata dal marchio Fonte Tullia e quella che rifornisce di acqua la città di Spoleto. Il capoluogo è situato a 640 m s.l.m. Origini del nomeL'origine del toponimo "Sellano" ha lasciato adito a tre differenti interpretazioni. Secondo la più antica, deriverebbe dalla tribù romana della gens Suilla o dei Syllinates (Plinio, Naturalis Historia, Libro III). Tale teoria è difesa dagli storici spoletini Severo Minervio (1700) e Achille Sansi (1900), mentre altri eruditi (a cominciare dall'abate folignate Ludovico Jacobilli nel 1800) vorrebbe ricondurre il nome dell'abitato ai seguaci di Lucio Cornelio Silla, che, in retrovia a seguito della Battaglia di Spoletium (Spoleto) durante la Prima guerra civile, l'avrebbero fondata nell'84 a.C. trovandovi rifugio ed imponendovi il nome del loro capo, da cui appunto "Syllanum". Un'ultima interpretazione fa risalire il toponimo al vocabolo latino "sella" nel senso di "valico, giogo". Tale tesi è avallata dallo stemma comunale, dove l'angelo raffigurato è sostenuto da una sella.[senza fonte] StoriaStoria antica e medievaleLe prime tracce di abitato risalgono all'età romana (si trattava probabilmente di un vicus, come testimoniano alcune epigrafi rinvenute nel territorio), dalla quale, pare, abbia derivazione il nome stesso. Sellano nell'aspetto attuale risulta interamente tardo medievale e sorse in corrispondenza di itinerari che attraverso la valle del Vigi collegavano la Valnerina con Foligno e il Camerte e raggiungevano Spoleto lungo la Via della Spina. A seguito dell'invasione longobarda e della cristianizzazione dei territori, divenne una curtis con intorno alcune comunità monastiche dell'Ordine benedettino, possedimento feudale ed infine libero comune, però sotto la sudditanza della città di Spoleto, ma lungamente conteso dalla Curia imperiale. A cominciare dall'epoca tardo-antica Sellano assunse un sempre maggiore peso strategico, determinato in primis dalla sua posizione geografica, e per questo, assoggettato ai longobardi e compreso nel Ducato di Spoleto. Fino alla seconda metà del XII secolo, dopo essere stato sotto il dominio dei Signori di Norcia, fu feudo appenninico dei conti germanici degli Alviano, probabilmente tra i primi castelli ad essere edificati in quest'area, fino a svilupparsi nella struttura di comune autonomo montano e stabilendo un patto federativo e difensivo con l'espansionista comune di Spoleto, al quale rimane tuttora agganciato come diocesi di Spoleto-Norcia insieme a tutta la Valnerina. Nel XIII secolo, infatti, diviene parte dello Stato pontificio e nel 1300 c.a. Feudo dei Colligola, signori di Montesanto. Di marcate tendenze ghibelline e autonomistiche, Sellano non fu mai abbastanza forte da poter essere indipendente, ma ritenuta sempre un ottimo punto strategico per la sua posizione geografica, nei secoli il suo destino diviene indissolubilmente legato a quello dei centri vicini. In varie occasioni fu a capo o in compartecipazione a moti di ribellione (come nel 1300 insieme ad altri castelli vicini contro Spoleto) e di rivendicazione politica e statutaria, fino all'anno 1523, nel quale avvenne la definitiva pacificazione con Spoleto. Storia moderna e contemporaneaDa allora fino all'età napoleonica, Sellano visse come “terra” del Circondario di Spoleto, sviluppandosi successivamente e gradualmente da Comune autonomo, ampliando la potestà amministrativa e territoriale sugli ex castelli limitrofi Apagni, Postignano, Cammoro, Orsano e Montesanto, che, essendo più piccoli, non avevano abitanti sufficienti a mantenere la propria autonomia. Nel 1860 anche Sellano votò per l'annessione al Regno d'Italia. L'archivio storico comunale è depositato presso il comune di Sellano. Colpito dagli eventi sismici che coinvolsero l'Umbria e le Marche nel settembre 1997, e nuovamente nel 2016 è oggi tornato alla sua vita normale, dopo un restauro rispettoso della qualità storica degli edifici e delle normative antisismiche. Il centro si presenta alquanto compatto all'interno della cinta muraria, con baluardi e porte di accesso al mastio principale, con alcuni palazzetti gentilizi, tra cui spicca quello comunale, ed alcuni edifici di culto. Lo stemma comunale raffigura San Michele Arcangelo in piedi sopra una sella che, molto semplicemente, offre una spiegazione sull'origine del suo nome, in quanto il paese si trova costruito sopra la sella di un colle. Il santo patrono è San Severino festeggiato l'8 giugno. Monumenti e luoghi d'interesseArchitettura religiosaAll'interno dei confini comunali di Sellano si trovano numerosissimi edifici di culto, simbolo della radicata fede dei suoi abitanti. Essi sono distribuiti non solo nel capoluogo, ma anche nelle varie frazioni e località del comune. Sellano (capoluogo)
Acquapremula
Apagni
Cammoro
Ceseggi
Civitella
Colletrampo
Forfi
Le Vene
Mocali
Molini
Montalbo
Montesanto
Orsano
Ottaggi
Peneggi
Petrognano
Piaggia
Piedicammoro
Postignano
Pupaggi
San Martino
Setri
Sterpare
Torre
Villamagina
Vio
Architettura civile
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[5] La popolazione ha subito un aumento fino alla prima metà del Novecento. Circa dagli anni '40-'50 è cominciato un progressivo spopolamento della città, in quanto gli abitanti si spostavano in città come Foligno, Perugia e, in larga parte, anche a Roma, per trovare nuove opportunità di lavoro. Questo spopolamento si è accentuato tra il 1997 e il 1998, quando, in seguito alla crisi tellurica, molti hanno deciso di spostarsi nelle cittadine limitrofe come Foligno o Spoleto. Attualmente, dopo la ricostruzione in seguito al sisma, alcune famiglie sono ritornate nel loro paese di origine, in particolare anziani. Geografia antropicaFrazioniIl territorio comunale si estende per 85,85 km² e comprende numerose frazioni. VillamaginaÈ la frazione del Comune di Sellano che domina, in maniera maestosa, la sottostante Valle del Vigi. Storicamente nota per la produzione delle lime e delle raspe, una lavorazione di antica origine che acquistò notorietà nel 1700. Secondo la tradizione orale, fu introdotta da un monaco toscano che, colpito dalla povertà della popolazione, insegnò il segreto della fabbricazione delle raspe. A Villamagina vennero trasferiti temporaneamente gli uffici comunali e pubblici a seguito del terremoto del 1997. Altre localitàAbruzzo, Apagni, Calcinaro, Cammoro, Casale, Casaletto, Ceseggi, Fonni, Forfi, Le Terne, Molini di Cammoro, Molini di Orsano, Montesanto, Orsano, Ottaggi, Piaggia, Postignano, Pupaggi, Renaro, San Martino, Setri, Vene, Villamagina, Vio. Infrastrutture e trasportiIl territorio comunale è attraversato dalla Strada statale 319 Sellanese, che la collega con Borgo Cerreto, frazione del comune di Cerreto di Spoleto, e quindi con la strada statale della Valnerina. Inoltre, il comune è anche attraversato dalla Via della Spina, che ha inizio in frazione Le Terne e ha fine nei pressi di Campello sul Clitunno. FerrovieDal 1926 al 1968 Sellano (insieme al comune di Cerreto di Spoleto e alla frazione di Borgo Cerreto) fu servita (tramite l'omonima stazione) dalla ferrovia Spoleto-Norcia, una linea a scartamento ridotto che collegava Spoleto con Norcia, che rimase in esercizio dal 1º novembre 1926 al 31 luglio 1968, quando fu soppressa. Le tracce della ferrovia sono quasi tutte conservate, il sedime è stato convertito in una pista ciclabile. Amministrazione
Note
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