Scott Brown (calciatore 25 giugno 1985)
Scott Brown (Dunfermline, 25 giugno 1985) è un allenatore di calcio ed ex calciatore scozzese, tecnico del Ayr Utd. Dal 2007 al 2021 ha vestito la maglia del Celtic, squadra di cui è considerato una bandiera[1] e con la quale ha vinto ventidue trofei.[2] Tra il 2005 e il 2017 è stato anche un elemento imprescindibile della nazionale scozzese,[3] con la quale ha disputato cinquantacinque partite.[4] Il suo trasferimento dall'Hibernian al Celtic per cinque milioni di euro è il più oneroso della storia tra due squadre scozzesi.[5] CaratteristicheIncontrista[6][7] - abile a contrastare gli avversari e a recuperare il pallone[7][8] - che basa il suo gioco principalmente nel pressing sul portatore di palla avversario.[7][9] Pur non eccellendo per doti tecniche,[7][10] è in grado di impostare l'azione,[7][9][11] seppur preferisca gestire la sfera con passaggi semplici.[7][10][11] Compensa la mancanza di tecnica con una discreta intelligenza tattica,[10] con una notevole resistenza allo sforzo,[7][9] ed una spiccata aggressività[9][12][13][14] che lo porta spesso a commettere falli evitabili.[6][7][13] peculiarità spesso criticata dagli addetti ai lavori.[13] Polivalente tatticamente[7], in carriera è stato utilizzato sia alle spalle delle punte, sia da esterno destro di centrocampo.[7] Noto inoltre per carisma e doti da leader[6][9][11], in certe occasioni è stato criticato per alcuni comportamenti sopra le righe.[10][11] CarrieraClubRespinto dai Rangers in quanto troppo piccolo per giocare a calcio[15], all'età di 13 anni viene prelevato dall'Hibernian dopo essere stato notato dall'osservatore John Park.[16] Esordisce tra i professionisti il 3 maggio 2003 contro l'Aberdeen, subentrando al 30' al posto di Garry O'Connor.[17] Il 17 maggio, alla sua terza apparizione, mette a segno una doppietta contro il Livingston.[18] Complici alcuni problemi fisici[19][20], nelle stagioni successive viene utilizzato con poca continuità. Il 15 settembre 2005 esordisce in Coppa UEFA contro il Dnipro.[21] Lascerà il campo al 70' per far spazio a Stephen Glass. Nel 2007 contribuisce alla vittoria della Coppa di lega scozzese, permettendo agli Hibs di tornare a vincere un trofeo a distanza di 15 anni.[22][23] Il 16 maggio 2007 viene tesserato dal Celtic in cambio di 4.4 milioni - trasferimento più oneroso di sempre tra due società scozzesi[5] - di sterline.[5][24] Il calciatore mette la firma su un contratto quinquennale.[5][24] Esordisce con i biancoverdi il 5 agosto contro il Kilmarnock.[25] 10 giorni dopo esordisce in Champions League contro lo Spartak Mosca (1-1 il finale) - incontro valido per l'accesso alla fase a gironi della competizione - salvando sulla linea un colpo di testa di Egor Titov, mantenendo invariato il risultato.[26] Il 4 maggio 2009 viene nominato calciatore dell'anno della SFPA.[27] Nel finale di stagione si è sottoposto a iniezioni di cortisone per alleviare i dolori alla caviglia.[28] Ristabilitosi dall'intervento chirurgico[29], torna in campo il 5 febbraio 2010 contro il Kilmarnock, subentrando al 74' al posto di Lee Naylor[30] e assumendo - in seguito alla cessione di Stephen McManus al Middlesbrough - le redini di capitano della squadra.[31] Il 6 febbraio 2011 va in rete nell'Old Firm in un incontro valido per gli ottavi di Coppa di Scozia, ristabilendo la parità tra le due squadre. Esulterà a braccia aperte davanti a El Hadji Diouf, venendo sanzionato dall'arbitro per questo gesto[32][33]; sanzione poi definita dallo stesso centrocampista la miglior ammonizione che abbia mai ricevuto.[32] Il 21 maggio solleva il suo primo trofeo da capitano con il Celtic, grazie al successo per 3-0 ottenuto ai danni del Motherwell nella finale di Coppa di Scozia.[34] Nel 2017 contribuisce ad uno storico treble domestico raggiunto con gli Hoops da imbattuto - non accadeva dal 1899, ma il campionato vinto all'epoca dai Rangers prevedeva 18 giornate[35] - ottenendo una striscia positiva di 47 incontri,[36] vincendo il campionato, la Coppa di Scozia e la Coppa di Lega.[35] Il 19 dicembre 2018, in occasione dell'incontro con il Motherwell, gioca la sua partita numero 500 con la maglia degli Hoops.[37] Il 25 marzo 2021 annuncia che al termine della stagione con il Celtic avrebbe lasciato la squadra di Glasgow per trasferirsi, a partire dal 1º luglio 2021, all'Aberdeen, assumendo il doppio ruolo di giocatore e assistente dell'allenatore Stephen Glass, sottoscrivendo un contratto di due anni.[38] NazionaleEsordisce con la selezione scozzese il 12 novembre 2005 contro gli Stati Uniti, subentrando al 28' della ripresa al posto di Garry O'Connor.[39] In precedenza aveva preso a vari incontri con la rappresentativa Under-21.[40] Il 5 settembre 2009 mette a segno la sua prima rete in nazionale contro la Macedonia in un incontro valido per le qualificazioni ai Mondiali 2010.[41] Elemento chiave della mediana scozzese sotto la guida di Craig Levein[3][42], viene inizialmente - complici i persistenti problemi fisici di Darren Fletcher[43] - scelto come possibile capitano della rosa. La scelta ricadrà poi su Kenny Miller.[43] Il 5 febbraio 2013 - alla vigilia della partita con l'Estonia - il nuovo CT Gordon Strachan lo nomina nuovo capitano della selezione scozzese in attesa del rientro di Fletcher[4], alle prese con una grave colite ulcerosa[4][44], malattia aggravatasi a causa dell'attività agonistica.[44] Il 26 febbraio 2018 annuncia il proprio ritiro dalla nazionale.[45] StatistichePresenze e reti nei clubStatistiche aggiornate al 2 marzo 2022.
Presenze e reti in nazionaleStatistiche da allenatoreStatistiche aggiornate al 15 agosto 2022.
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