Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico August Heinrich Rudolf Grisebach (1814 - 1879) nella pubblicazione " Abhandlungen der Königlichen Gesellschaft der Wissenschaften zu Göttingen. Göttingen" ( Abh. Königl. Ges. Wiss. Göttingen 5: 156) del 1853.[3]
Descrizione
Habitus. La forma biologica delle specie di questo genere è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Sono possibili portamenti "rosulati" o "pseudorosulati". Tutte le specie del gruppo sono provviste di latice. La pubescenza è formata da abbondanti peli ghiandolari.[4][5][6][7][8][9]
Fusto. I fusti, in genere eretti e ascendenti, sono di solito solitari e mediamente ramificati o afilli. Le radici in genere sono di tipo fittonante.
Foglie. Sono presenti sia foglie delle rosette basali che cauline con disposizione alterna. Le lamine sono intere oppure più o meno divise. La superficie può essere ricoperta da peli semplici o ramificati.
Gineceo: lo stilo è filiforme e peloso sul lato inferiore. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti e ricurvi con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base).[13] L'ovario è inferouniloculare formato da 2 carpelli.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno una forma ristretta alla base e sono privi di becco (non sono compressi); sono provvisti di 10 coste longitudinali confluenti in alto in un orlo anulare. Il pappo si compone setole su 2 serie (quelle interne sono più lunghe, più rigide e fragili).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
Le specie di questo gruppo in Italia hanno una distribuzione unicamente alpina con habitat su pascoli alpini.
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][17]
Filogenesi
Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella" al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae.[7]
I seguenti caratteri sono distintivi per la sottotribù:[17]
queste piante sono spesso ricoperte da piccoli, soffici peli ramificati;
gli acheni hanno delle forme obovoidi-coniche non compresse;
il becco degli acheni è assente;
il pappo è formato da setole fragili.
Il nucleo della sottotribù Hieraciinae è l'alleanza Hieracium - Pilosella (comprendenti la quasi totalità delle specie della sottoribù - oltre 3000 specie) e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello". Il genere di questa voce, nell'ambito della sottotribù occupa una posizione basale.[18] Le analisi filogenetiche molecolari forniscono prove per la separazione di Hieracium e Pilosella e, inoltre, richiedono il ristabilimento di Schlagintweitia come segregato di Hieracium.[8]
Elenco delle specie presenti nella flora spontanea italiana:[9]
Schlagintweitia huteri (Hausm. ex Bamb.) Gottschl. & Greuter - Sparviere vischioso: l'altezza media è di 10 – 30 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Endemico Alpico; l'habitat tipico sono i micascisti, i pascoli alpini e le aree sassose; la distribuzione sul territorio italiano è relativa a tutto l'arco alpino (specie rara); l'altitudine media è di 1.600 - 2.700 ms.l.m..
Caratteri distintivi: le foglie inferiori alla base sono arrotondate, quelle superiori sono semi amplessicauli; le ligule sono colorate di giallo-bianco; ogni parte della pianta è vischiosa per fitti peli ghiandolari dall'odore aromatico; i peli semplici sono ovunque assenti, quelli stellati sono assenti sulle foglie e sulle brattee involucrali.
Schlagintweitia intybacea Griseb. - Sparviere di Huter: l'altezza media è di 8 –12 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Endemico Alpico / Pirenaico; l'habitat tipico sono i pascoli alpini e le alte erbe su silice; la distribuzione sul territorio italiano è relativa alle Alpi orientali e centrali (specie rara); l'altitudine media è di 1.800 - 2.400 ms.l.m..
Caratteri distintivi: la base delle foglie inferiori è attenuata (sono sessili), le altre hanno la base arrotondata (da sessili a semiamplessicauli); le ligule sono colorate di giallo pallido; i peli semplici sul caule sono da assenti a densi, sono lunghi 3,5 - 4,5 mm, molli e colorati di bianco; sui peduncoli sono da assenti a sparsi, lunghi 2 - 3 mm e neri alla base; sulle brattee involucrali sono assenti, sono invece presenti sparsamente sui margini quelli stellati.
Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.