La Scala Santa è, secondo la tradizione, la scala salita da Gesù per raggiungere l'aula dove ha subìto l'interrogatorio di Ponzio Pilato prima della crocifissione.
La Scala Santa di Roma
La più celebre e visitata scala santa, meta di pellegrinaggio da parte dei cattolici, è quella che si trova a Roma, facente parte di un complesso denominato "pontificio santuario della Scala Santa" nelle immediate adiacenze della basilica di San Giovanni in Laterano.
Propriamente, l'edificio chiamato Scala Santa è un complesso edilizio fatto edificare alla fine del XVI secolo da papa Sisto V come nuovo patriarcato del vescovo di Roma, in sostituzione del precedente, demolito per la nuova costruzione. Realizzato da Domenico Fontana nel 1589, il palazzo comprende:
la Scala Santa vera e propria, un insieme di 28 gradini di marmo bianco rivestiti da una protezione di legno, affiancata da altre quattro rampe di scale, due alla sua destra e altrettante alla sua sinistra;
la cappella di San Lorenzo in Palatio, detta Sancta Sanctorum, cioè la cappella privata del papa, vescovo di Roma, fino agli inizi del XIV secolo; è in questa cappella che è custodita l'Acheropita lateranense, ossia la pala d'altare della cappella papale;
Nel 1589, durante il pontificato di Sisto V, la Scala Santa fu traslocata dal Palazzo Laterano, nel quale si trovava, al Sancta Sanctorum, sul lato sinistro della piazza di San Giovanni in Laterano[1]. I ventotto gradini che la compongono furono messi in opera cominciando dall'alto, perché non fossero calpestati dai piedi dei muratori, ma toccati solamente dalle ginocchia dei fedeli oranti.
Più tardi, sotto papa Innocenzo XIII, i gradini furono coperti con tavole di noce, per impedirne l'usura. Ancor oggi molti fedeli cattolici salgono in ginocchio tutta la scala, pregando e chiedendo grazie.
anche il Sacro Monte di Varallo possiede, nell'insieme degli edifici che rappresentano i luoghi della Passione di Cristo, una copia della Scala Santa.
a Spiazzi, frazione di Caprino Veronese in provincia di Verona, all'interno del Santuario della Madonna della Corona arrampicato sulla montagna che sovrasta la Val d'Adige.
a Veroli (cittadina in provincia di Frosinone): fu fatta costruire dal Vescovo di Veroli Monsignor Lorenzo Tartagni da Forlì tra il 1715 ed il 1740 ed è composta da 12 gradini di marmo (nell'undicesimo è racchiusa una presunta reliquia della Croce). Per concessione del Papa Benedetto XIV, chi salga genuflesso questa scala ottiene l'indulgenza quotidiana di 100 giorni e – una volta al mese – la stessa indulgenza che Sisto V concesse alla Scala Santa di San Giovanni in Laterano, e cioè l'indulgenza plenaria.
a Prato – presso il Regio conservatorio di S. Niccolò, in piazza S. Niccolò.
a Valentano – in provincia di Viterbo – presso la Rocca Farnese – Realizzata dopo il 1731 fu ricavata dalla scalea che conduceva all'appartamento del Cardinale Alessandro Farnese. Affrescata con scene tratte dalla Passione di Cristo, ospitava un Crocifisso ligneo recuperato dalla chiesa di S. Agapito di Bisenzio.
a Torricella Verzate in provincia di Pavia, presso il Santuario della Passione.
a Brembate in provincia di Bergamo, presso le Grotte Santuario di San Vittore Martire
a Bra in provincia di Cuneo, si trova nella navata sinistra della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista.
a Fabriano in provincia di Ancona, si trova nella chiesa di Sant'Onofrio.[3] È composta da 14 gradini, tre dei quali contengono frammenti della Scala Santa di Roma.
^Notizia di questo spostamento si ha nella relazione inviata da Attilio Melegnani al Duca di Mantova in data 20 giugno 1587 conservata nell'Archivio di Stato di Mantova (Archivio Gonzaga), in cui si legge: «(...) muovono la Scala Santa, mettendola più appresso alla cappella del Salvatore»: cfr. Giorgio Simoncini, «Roma Restaurata». Rinnovamento urbano al tempo di Sisto V, Firenze, Leo S. Olschki, 1990, p. 81, nota 23.
^ Elena Onori, La Scala Santa (PDF), su historiaweb.it, p. 14. URL consultato l'8 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2015).