Santuario di Santa Cristina (Verzuolo)
Il santuario di Santa Cristina (o cappella di Santa Cristina[2]) è un edificio religioso situato al confine tra i comuni di Pagno e Verzuolo, entrambi in Provincia di Cuneo. StoriaL'esistenza del santuario è attestata a partire dal 1367. Da un importante documento del 2 febbraio 1367, riguardante la stesura del testamento di Galeazzo di Saluzzo, fratello del Marchese di Saluzzo Federico II, redatto nell’antico Castello di Verzuolo, (dove esso dimorava), precedente a quello che ora vediamo, costruito da Federico II nel 1377 e ristrutturato nel 1470, veniamo a conoscenza del più antico documento che certifica la presenza sulla collina di Verzuolo della Chiesa di Santa Cristina [1]. Nel 1536 venne concessa in uso dal marchese Francesco di Saluzzo a Paolo Turchi, un religioso che vi condusse vita eremitica. Successivamente fu utilizzata come residenza estiva dai domenicani saluzzesi. La devozione al santuario era molto sentita e il 24 luglio, in occasione della festa patronale, "moltissime persone ... vi accorrevano da' paesi circonvicini". Questi festeggiamenti vennero però aboliti nel 1787 perché spesso "solevano succedere gravi inconvenienti".[1] In particolare rimane traccia documentale del fatto che a Santa Cristina si tenessero "feste notturne", durante le quali i partecipanti praticavano "balli immodesti, adunanze promiscue e talvolta impudiche".[3] I festeggiamenti e la processione al santuario, sia pure in modo discontinuo, sono successivamente stati parzialmente ripristinati.[4] DescrizioneL'edificio si trova in un'area collinare a 860 m di altitudine ed è fiancheggiato dal bosco. Si presenta a navata unica; all'interno il portone è sovrastato da una tribuna in legno, dalla quale è possibile raggiungere il campanile. La sacrestia è a destra del presbiterio. La chiesa è fronteggiata da un porticato, edificato successivamente al corpo principale, all'interno del quale si apre il portone ligneo che dà accesso alla navata. A fianco del santuario si trova un edificio di servizio in cattivo stato[5] che un tempo era adibito ad affittacamere. [2] Il santuario è preceduto da uno spiazzo non asfaltato, dotato di una fonte e di vari tavoli e panche oltre che di una zona per il barbecue[2]. A breve distanza dalla cappella si trova "una mezzo rovinata torre", sulle pareti della quale a metà Ottocento si poteva ancora scorgere lo stemma dei Tapparelli.[6] Note
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