Sancio Ruiz de Lihori
Sancio Ruiz de Lihori e Fernández de Heredia, visconte di Gagliano (in spagnolo Sancho Ruiz de Lihori y Fernández de Heredia; ... – 1416), è stato un nobile e militare spagnolo del XV secolo. BiografiaNacque in Aragona presumibilmente nella seconda metà del XIV secolo, da Egidio, signore di Cascante, e dalla di lui consorte Teresa Fernández de Heredia, di cui era il secondo di due figli.[1][2] Capostipite della sua famiglia fu un Hurtado, appartenente alla famiglia Ligorio, giunto nella Penisola iberica dall'Italia nel XIII secolo, per combattere contro i Mori al servizio del Re di Navarra, il cui figlio Rodrigo antepose a Lihori il cognome Ruiz.[3][4] Milite al servizio di re Martino I di Aragona, giunse in Sicilia per sostenere l'insediamento al trono del regno isolano del figlio Martino il Giovane, che avvenne nel 1402 quando questi sposò la principessa Maria di Sicilia.[5] Il Re Martino lo ricompensò dei suoi servigi concedendogli in feudo le terre e i castelli di Mistretta, Capizzi (1406) e Caltanissetta, e il feudo di Ragalbuono, presso Licata (1407).[5] Il Lihori fu nominato dal Re quale uno dei suoi consiglieri, ma l'atteggiamento del sovrano aragonese verso di lui fu caratterizzato dall'eccessiva accondiscendenza tanto da divenire il suo favorito, e ciò scatenò la gelosia da parte di un altro consigliere, Bernardo Cabrera, conte di Modica.[6] Nel 1402, aveva acquistato il feudo di Nixima[5], nel 1408, acquistò la terra e il castello di Motta Sant'Anastasia e fu nominato Gran camerlengo, e nel 1409 acquistò la terra di Gagliano, nel Val Demone, su cui ebbe investitura del titolo di visconte, ed ebbe la nomina a Grande ammiraglio del Regno di Sicilia, ufficio che tenne a vita.[5][7][8] Prese parte alla spedizione aragonese in Sardegna contro il Giudicato di Arborea, e giunto a Cagliari il 12 giugno 1409, partì da detta città a capo di 1.500 cavalieri per accompagnare in ricognizione Pietro Torrelles, e giunse fino a Sanluri.[9] Qui, il 30 giugno si svolse la battaglia vinta dagli Aragonesi. Il Re Martino moriva poco dopo avendo contratto la malaria, e successivamente in Sicilia scoppiarono i disordini causati da Cabrera, che spinto dall'ambizione di impossessarsi del potere assoluto nell'isola, intendeva rimuovere dal trono la regina Bianca di Navarra, seconda moglie di Martino, avocando a sé il suo governo in qualità di Gran giustiziere. Nacque così un conflitto tra il Cabrera ed il Lihori, e alla creazione di due fazioni avverse a sostegno dell'uno e dell'altro.[10] Il Visconte di Gagliano, a sostegno della Regina Bianca, ebbe l'appoggio della nobiltà siciliana, mentre il Conte di Modica fu appoggiato dai borghesi.[11] Il conflitto durò fino al 1412, e si concluse con la vittoria dei sostenitori della Regina, e il Cabrera, sconfitto, fu fatto prigioniero dal Lihori nel suo castello di Motta.[12] Morto nel 1416[5], ebbe per moglie Raimondetta de Centelles, da cui ebbe un figlio, anch'egli di nome Sancio, che gli succedette nel possesso dei feudi. Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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