Nato a Catania, figlio di Carmelo e Maddalena Auteri Berretta, laureato a Roma il 22 novembre 1901 nella "R. Scuola d’Applicazione per gl’Ingegneri"[1]. Tra i suoi maestri ebbe Enrico Gui e Guglielmo Calderini[2]. Stimato progettista, il primo dicembre 1906 sposa Antonietta Francica-Nava, figlia del barone Orazio e di Maria Concetta Landolina di Sant'Alfano, nel marzo del 1911 il Ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Credano, lo nomina all’età di 34 anni, Regio Ispettore Onorario dei Monumenti e Scavi di Catania. Diversi incarichi professionali scaturiscono dalla grande attività economica e sociale che si sviluppa a Catania e che culminerà nella Seconda Esposizione Agricola Siciliana del 1907. Frequentato da giovane l'oratorio salesiano di San Filippo Neri, lo Sciuto Patti restò vicino a Don Francesco Piccollo[3]. Per i Salesiani realizzò la Cappella del Sacro Cuore nell'Istituto di San Gregorio, l’ampliamento del Collegio Capizzi di Bronte (in quel periodo affidato ai Salesiani)[4][5], progettò l’Istituto San Francesco di Sales a Borgia (CZ)[6], la Chiesa di Maria SS. Ausiliatrice a Soverato (CZ) oggi intitolata a Sant’Antonio di Padova[7]. A Catania realizzò, prima l'Istituto Maria Ausiliatrice di via Caronda poi i locali per ospitare l’Ispettoria sicula salesiana a Cibali, e ancora, progettò senza realizzarlo l'oratorio adiacente alla Chiesa di Santa Maria della Salette; suo è anche il progetto per la Casa di Taormina. Realizzò l'Istituto di Trapani[8][9] e l'ampliamento dell’Istituto Sacro Cuore alla Barriera del Bosco di Catania. A lui si deve anche l'ampliamento dell’Oratorio salesiano di San Filippo Neri di via Teatro Greco iniziato nel 1924 e conclusosi dopo la sua morte. Come Ispettore si occupò nel 1915 del riordino e del restauro del Tesoro di S. Agata, operazione concordata con il direttore delle Antichità Corrado Ricci e voluta dall'Arcivescovo Francica Nava che lo incaricò di progettare la custodia per il Sacro velo di S.Agata che sarà realizzata dall'orefice catanese Francesco Aiello l'anno dopo. Collaborò con Paolo Orsi, Soprintendente di Siracusa, realizzò l'ampliamento del Museo Archeologico Nazionale di piazza Duomo (oggi sede della Soprintendenza) e relazionò sui diversi ritrovamenti avvenuti a Catania. Gestì i problemi per la custodia delle aree del Teatro Antico, dell’Anfiteatro, delle Terme dell’Indirizzo, dell’Antico Foro nel Cortile San Pantaleo, partecipò ai lavori di liberarizzazione dell'Odeon. Ebbe l'incarico di coordinare i restauri del portico di Piazza Mazzini e anche i lavori per l’isolamento della Porta Garibaldi di piazza Palestro. Ridisegnò filologicamente il completamento della facciata della settecentesca Chiesa di San Giuseppe al Transito utilizzando come modello il prospetto della chiesa dei Crociferi[10]. Nel primo Novecento a Catania si rafforza il tema delle architetture funerarie cimiteriali come forma d’arte sacra, e queste diventano, nell’ambito delle architetture religiose, le più diffuse. Lo Sciuto Patti progetta tra il 1904 ed il 1924 nel cimitero di Catania, oltre la propria, le seguenti cappelle: Arciconfraternita del SS. Sacramento al Borgo, Di Mattei, Barbagallo, De Mauro, Ronsisvalle, Battiati, Spina La Rosa, Ventimiglia Musumeci di Monteforte. Esponente dell'architettura liberty catanese[11], sperimentò un proprio linguaggio eclettico partendo dall'esperienze formali e decorative barocche[12] insieme ad altri architetti locali come Francesco Fichera, Tommaso Malerba, Paolo Lanzerotti, Ercole Fischetti.
Opere
Catania, Istituto Maria Ausiliatrice di via Caronda
San Gregorio (CT), Chiesa dell’Istituto Sacro Cuore
Catania, Portale per l’edicola di S. M. delle Grazie
Catania, Cappella per l’arciconfraternita del SS. Sacramento al Borgo nel cimitero
Catania, Cappella Di Mattei nel cimitero
Catania, Casa Scalia in via di Sangiuliano
Catania, Casa Pastore in via Vanasco
Bronte (CT), Chiesa del Sacro Cuore ed ampliamento del Real Collegio Capizzi
Aci Catena, progetto del nuovo prospetto della Chiesa Madre
Zafferana Etnea, prospetto per la Chiesa Madre
Soverato (CZ), progetto di Chiesa Maria SS. Ausiliatrice e Oratorio
Siracusa, ampliamento del Museo Archeologico Nazionale
Catania, edificio dell’Ispettoria Sicula a Cibali
Acireale (CT), ristrutturazione del Grande albergo dei Bagni
Catania, Seminario Arcivescovile
Catania, custodia per il Sacro velo di Sant’Agata
Catania, Cappella De Mauro nel cimitero
Agira (EN), pulpito nella Chiesa di Santa Margherita
Catania, Villino Majorana in corso Italia (oggi sede del Credito Italiano)
^Vittorio Percolla, Salvatore Sciuto-Patti: architettura d'invenzione tra eclettismo e nuove tendenze, in Fulvia Caffo (a cura di), Carmelo e Salvatore Sciuto-Patti: archivi di architettura tra '800 e '900, Palermo, Regione siciliana, Assessorato dei beni culturali e dell'identità siciliana, Dipartimento dei beni culturali e dell'identità siciliana, 2015, pp. 141-173.
^ Donboscoalsud, Istituto Salesiano Sant'Antonio di Padova, su soverato.donboscoalsud.it. URL consultato il 30 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2021).
^Trapani Antica, su trapaniantica.it. URL consultato il 30 marzo 2021.
^Eugenio Magnano Di San Lio, Aspetti dell'architettura a Catania nel tempo degli Sciuto-Patti in Fulvia Caffo (a cura di) Carmelo e Salvatore Sciuto-Patti: archivi di architettura tra '800 e '900, pp. 83-89.
^Fulvia Caffo (a cura di) Castello Ursino di Catania: gli anni dei restauri 1988-2008, Palermo, Regione siciliana, Assessorato dei beni culturali, ambientali e della pubblica istruzione, Dipartimento dei beni culturali e ambientali, dell'educazione permanente e dell'architettura e dell'arte contemporanea, 2009, p. 242.
^Irene Donatella Aprile (a cura di) Catania 1870-1939: cultura memoria tutela, Palermo, Regione siciliana, Assessorato dei beni culturali e dell'identità siciliana, Dipartimento dei beni culturali e dell'identità siciliana, 2011.
Bibliografia
Ministero della pubblica istruzione, Elenco degli edifici monumentali, 62: Provincia di Catania, Roma, Tip. dell'Unione editrice, 1921.
Ricordo del primo cinquantenario dell’opera salesiana in Sicilia: 1879-1929, Catania, Stab. tip. ind. C. Costantino, 1931.
Vittorio Percolla, Salvatore Sciuto-Patti: architettura d'invenzione tra eclettismo e nuove tendenze, in Fulvia Caffo (a cura di), Carmelo e Salvatore Sciuto-Patti: archivi di architettura tra '800 e '900, Palermo, Regione siciliana, Assessorato dei beni culturali e dell'identità siciliana, Dipartimento dei beni culturali e dell'identità siciliana, 2015.[1]