Salmo trutta
La trota (Salmo trutta) è un pesce di acqua dolce e marina appartenente alla famiglia dei Salmonidi dell'ordine dei Salmoniformes. Distribuzione e habitatQuesta specie è presente naturalmente con varie sottospecie e specie vicarianti, la cui tassonomia è poco chiara, nell'intera Europa, comprese le isole mediterranee e l'Islanda, oltre che in Africa settentrionale (Marocco, Algeria e Tunisia), in Asia minore e nell'Asia centrale. È stata introdotta in tutto il mondo: in America del Nord nel 1883, nel Quebec nel 1890,in America meridionale, in Giappone, in Australia, in Sudafrica, e persino nelle Isole Kerguelen (Territori francesi meridionali) e in altre isole antartiche. La specie, quando introdotta, causa spesso danni estremamente gravi sull'ittiofauna autoctona (tanto che è stata inserita nell'elenco delle 100 tra le specie invasive più dannose al mondo).
La trota di mare (con varie sottospecie e varietà) vive nel mar Nero, nel mar Caspio e nell'Oceano Atlantico settentrionale a sud fino alla Spagna, è attualmente assente nel mar Mediterraneo anche se durante i periodi glaciali è attestata nei depositi fossili e alimentari[1]. Ocassionalmente nell'Adriatico occasionalmente qualche trota atlantica immessa per la pesca sportiva arriva al mare, dove assume ben presto la colorazione della vera trota di mare. DescrizioneSimile al salmone, rispetto al quale è assai più tozza, ed agli altri salmonidi, ha corpo fusiforme leggermente compresso ai lati, con occhi in genere di una colorazione dorata e fori rinari abbastanza ravvicinati[senza fonte], bocca grande (più piccola che nel salmone), pinna adiposa presente, pinne ventrali arretrate, pinna caudale a bordo diritto, ecc. Le pinne sono robuste. La dorsale ha 3-4 raggi semplici e 9-11 ramificati, l'anale ha 3 raggi semplici e 7-9 ramificati; negli esemplari giovani la caudale è biforcuta.
La livrea cambia molto a seconda dell'ambiente in cui il pesce vive. Gli esemplari marini (trota di mare) sono argentei con poche macchiette scure a forma di X, simili a salmoni, così come gli esemplari di lago (trota di lago). i pesci di fiumi e torrenti, soprattutto montani (varietà fario), hanno invece colorazione molto più vivace: il dorso va dal bruno al grigio argenteo, i fianchi sono grigio-giallastri, il ventre tende al bianco-giallo chiaro. Tipiche sono le chiazze rotonde nere sul dorso e soprattutto quelle rosso vivo (o brune) sui fianchi, disposte ordinatamente in senso orizzontale. Le pinne pettorali e ventrali sono giallastre, le altre tendenti al grigio. La lunghezza media varia solitamente nei corsi d'acqua in cui vive. Nei piccoli rii montani non supera quasi mai i 30 cm di lunghezza e i 3 hg di peso, nei torrenti più grossi e nei fondovalle degli stessi e nei laghi, dove c'è più ricchezza di ittiofauna, alcuni esemplari possono raggiungere pesi ragguardevoli pari anche a 5–7 kg con lunghezza massima di 1 m. AlimentazioneLa trota è un predatore voracissimo e si può dire che divori qualunque animale possa inghiottire, dagli insetti ai crostacei, ai pesci, anche trote più piccole, vermi, topi e rane. Nei torrenti vive solitamente sotto le cascate ed i piccoli salti con il muso rivolto verso la corrente in caccia di prede, soprattutto nei mesi invernali, mentre nei mesi estivi sta in fondo ai raschi dei corsi d'acqua per cibarsi di insetti che galleggiano sulla superficie. RiproduzioneNelle forme d'acqua dolce avviene durante i mesi invernali in un ambiente con fondi ghiaiosi in cui viene scavata una buchetta dove avviene la deposizione. La trota di mare, che è anadroma, compie una migrazione simile a quella del salmone ma, in genere, più breve e più spesso sopravvive alla deposizione. PescaSi cattura con tutte le tecniche di pesca sportiva ed è in genere la più ambita preda dei pescatori di tutta Europa. La cattura di trote selvatiche non ha comunque nessun significato economico. Viene catturata soprattutto da pescatori sportivi con la tecnica della pesca al tocco, della pesca a mosca e della pesca a spinning. Le carni sono assai apprezzate, molto delicate e burrose, fra le migliori tra quelle dei pesci d'acqua dolce italiani. È una preda apprezzata, inoltre, per la sua sospettosità e scaltrezza, che richiedono un'attenzione massima sia nell'azione di pesca che nell'avvicinamento al luogo dove la pesca verrà effettuata. Oltre alla pesca con gli artificiali (cucchiaino rotante e ondulante, pesciolino finto, ecc.) la trota fario si pesca con le esche naturali. La trota è un predatore, di conseguenza si cattura con le camole del miele, della farina, della tipula, con il verme di terra, il verme di acqua dolce e in particolar modo con il pesce morto o vivo di acqua dolce e anche di mare, che non deve superare i 5 cm di lunghezza in modo che possa essere innescato sull'amo più facilmente. Tassonomia, sottospecie e specie affiniIl quadro classicoLa sistematica del gruppo Salmo trutta è ancora in fase di aggiornamento dato che per molti anni è stata riconosciuta solo la specie Salmo trutta con un certo numero di sottospecie. Alcune di tali sottospecie erano in realtà semplici ecotipi dovuti alla grandissima plasticità adattativa di questa specie, e non sono più considerate valide da molto tempo[2]: Salmo trutta "lacustris", ovvero la trota lacustre; Salmo trutta "fario", ovvero la trota fario o di torrente, che si ritrova tipicamente nella parte superiore dei fiumi con acque limpide, ben ossigenate; Salmo trutta "trutta", ovvero la trota di mare, che ha un ciclo riproduttivo anadromo dal mare ai fiumi. Se ad una trota di mare (Salmo trutta "trutta") viene impedito il ritorno al mare si trasformerà in una trota di torrente (Salmo trutta "fario"). in altri, numerosi, casi, le sottospecie che erano state descritte sono state elevate al rango di specie valide. Le nuove specieDi seguito un elenco delle nuove specie ipotizzate[2]:
Inoltre, abbiamo quattro specie endemiche del lago di Ocrida non ben definite la cui ripartizione non è nota, soprattutto per l'ibridazione tra i vari gruppi avvenuta in seguito ai ripopolamenti[2]: Un'altra specie, non strettamente imparentata, Oncorhynchus mykiss, è conosciuta come trota iridea. Le ipotesi più recentiLo stato delle conoscenze attuali, basato su ricerche molecolari riguardanti sia il DNA nucleare che quello mitocondriale, prevede l'esistenza di alcune linee evolutive principali, separatesi da un antenato comune successivamente all'isolamento di Salmo ohridanus (il Carpione del lago di Ocrida) e Salmo obtusirostris (la trota illirica), che a seguito di un certo isolamento hanno successivamente subito contatti secondari durante le fasi glaciali del Pleistocene, durante le quali popolazioni di trote anadrome hanno potuto spostarsi attraverso lo stretto di Gibilterra e all'interno del Mediterraneo, determinando anche fenomeni di introgressione genetica e di discordanza tra il DNA mitocondriale e quello nucleare. Si individuano così una linea Atlantica, costituita da un clade di origine più recente ad ampia distribuzione (linea mitocondriale AT, corrispondente a Salmo trutta) e almeno due sottogruppi più antichi, uno differenziatosi nel fiume Douro[3] (linea mitocondriale DU), e uno lungo le coste di Nord-Africa e Sicilia (linea mitocondriale NA, corrispondente a Salmo cettii e Salmo macrostigma)[4][5]; una linea Danubiana corrispondente a Salmo labrax (linea mitocondriale DA), con un sottogruppo mesopotamico (linea TI del Tigri e dell'Eufrate) e uno nel Mar Caspio; una linea Mediterranea a baricentro mediterraneo-occidentale e una Adriatica a baricentro mediterraneo-orientale (linee ME e AD corrispondenti a Salmo ghigii, Salmo rhodanensis e Salmo farioides)[4]; infine una linea Marmorata, molto antica rispetto alle precedenti, che corrisponde a Salmo marmoratus. In questo complesso mosaico evolutivo, l'adozione di fenotipi "fario" o "macrostigma", può avvenire anche all'interno di popolazioni della stessa linea evolutiva, mostrando come la livrea sia un carattere acquisito dovuto a processi di plasticità adattativa e non geneticamente determinato[6] Caratteristiche nutrizionaliQuasi mai si trova in commercio la trota autoctona Salmo trutta in quanto molto più difficile da allevare della Trota Iridea, di origine americana. Alcuni dati nutrizionali:
(per 100 g) Curiosità
Galleria d'immaginiNote
Bibliografia
Polgar G, M Iaia, T Righi, P Volta. 2022. The Italian Alpine and Subalpine trouts: Taxonomy, Evolution, and Conservation Biology 11 (4), 576, 2022 Altri progetti
Collegamenti esterni
|