Progettato per le specifiche esigenze delle forze terrestri, affianca e sostituisce il precedente S-300V nei compiti di difesa aerea contro velivoli ad ala fissa e rotante, bombe a guida laser, missili da crociera e balistici elevando la gittata d'ingaggio a 200 km.[2] Sono state sviluppate due versioni distinte: una ottimizzata per la difesa aerea (nome in codice NATO: SA-23a Gladiator) equipaggiata con quattro missili 9M83M ed una in funzione ABM (nome in codice NATO: SA-23b Giant) equipaggiata invece con una coppia di missili 9M82M.
Costantemente aggiornato nel corso della sua vita operativa, le versioni che ne seguiroono sono state la S-300VM1 e VM2. L'ultima versione, in ordine cronologico, risulta essere la S-300V4 conosciuta all'estero come S-300VMD ed entrata in servizio nel 2014.
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Caratteristiche
L'S-300 VM è in grado di ingaggiare simultaneamente fino a 24 bersagli aerodinamici e 48 missili da crociera. La gittata d'ingaggio giunge a 200 km mentre quella di tracciamento è stata spinta a 250 km. L'altitudine di ingaggio è compresa in un range fra i 250 ed i 30.000 metri.
Impiego operativo
Ad ottobre 2016, una batteria di S-300V4 russi è stata schierata in Siria[3] presso la base navale di Tartus.[4]
A dicembre 2020, il sistema, sempre in versione V4, è entrato in servizio attivo a protezione dello spazio aereo delle isole Curili, nell'estremo oriente russo.[5]
Composizione
Il sistema S-300VM comprende le seguenti attrezzature:
1 posto comando
2 radar di scoperta
1 stazione di guida multicanale per l'illuminazione dei bersagli (24 contemporaneamente)