Russians

Russians
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaSting
Pubblicazione1º novembre 1985
Durata3:57
Album di provenienzaThe Dream of the Blue Turtles
GenereRock
Soft rock
New wave
EtichettaA&M
ProduttoreSting, Pete Smith
FormatiVinile
Certificazioni
Dischi d'oroFrancia (bandiera) Francia[1]
(vendite: 476 000)[2]
Sting - cronologia
Singolo precedente
(1985)
Singolo successivo
(1986)

Russians è un singolo del cantautore britannico Sting, pubblicato il 1º novembre 1985 come quarto estratto dall'album in studio The Dream of the Blue Turtles.

Il singolo ottenne un notevole riscontro di pubblico, che permise all'album di riportarsi ai primi posti per l'intera stagione primaverile. Analoga sorte ottenne in Italia, anche in virtù della partecipazione di Sting come ospite speciale al Festival di Sanremo 1986.

Descrizione

La canzone rappresenta una dichiarazione d'intenti contro l'allora dominante politica estera della guerra fredda e della dottrina della distruzione mutua assicurata tra Stati Uniti ed Unione Sovietica. La musica riprende un tema di Sergej Sergeevič Prokof'ev (Il tenente Kiže, Op. 60).[3] La melodia è ricca e sontuosa, accompagnata da una partitura orchestrale, ed inizia e termina con un ticchettìo di orologio, richiamo all'iconico orologio dell'apocalisse. La canzone è stata accompagnata da un suggestivo videoclip in bianco e nero diretto dal fotografo Anton Corbijn.

La canzone si focalizza particolarmente sulle dinamiche che hanno dato vita alla guerra fredda tra USA e URSS. Il testo non si schiera esplicitamente da nessuna delle due parti ("there's no monopoly on common sense / on either side of the political fence" - "non c'è monopolio sul buon senso / da entrambi i lati della barricata politica"), ma descrive i pensieri dei cittadini comuni di entrambe le superpotenze e la loro divergenza politica su quanto stava accadendo ("there's no such thing as a winnable war / it's a lie we don't believe anymore" - "non esiste una guerra che possa essere vinta / è una bugia a cui non crediamo più"). Sting prende le distanze sia dal presidente statunitense Ronald Reagan che dal premier sovietico Nikita Chruščёv, citandoli esplicitamente e dicendo di non condividere le loro dichiarazioni, e ribadisce più volte come per la scienza gli esseri umani siano tutti uguali, anche se la pensano diversamente tra loro ("we share the same biology / regardless of ideology" - "condividiamo la stessa biologia / a prescindere dall'ideologia"). Il cantante spera quindi che "anche i russi amino i loro figli" ("the Russians love their children too") e sostiene che ciò sia l'unica cosa in grado di salvare il mondo da un'eventuale cancellazione a opera delle armi nucleari, che Sting definisce "Oppenheimer's deadly toy" - "il giocattolo mortale di Oppenheimer".[4]

Storicamente, quando Russians fu composta, erano in corso gli ultimi 4 anni della guerra fredda: nel marzo del 1985 Michail Gorbačëv era diventato segretario generale del PCUS e nel 1989 lo stesso Gorbačëv e il successore di Reagan alla presidenza americana George H. W. Bush decretarono la fine della contrapposizione politico-ideologica al summit di Malta,[5] con la conseguente dissoluzione dell'Unione Sovietica avvenuta due anni dopo.

Origine e storia

In un'intervista del 2010, Sting ha ammesso di aver trovato l'ispirazione per comporre la canzone dopo aver assistito ad una trasmissione della TV sovietica:[6]

«Avevo un amico all'università che trovò il modo di rubare il segnale del satellite da un'emittente televisiva russa. Avevamo un paio di birre e salimmo su questa piccola scala per guardare la televisione russa... Nella fascia serale avevamo solo televisione russa per bambini, come il loro Sesame Street. Rimasi impressionato dalla cura e dall'attenzione che rivolgevano nei programmi dei loro figli. Mi dispiace che i nostri nemici attuali non abbiano avuto la stessa etica.»

Sting ha eseguito la canzone ai Grammy Awards del 1986. Questa performance è stata inserita nell'album Grammy's Greatest Moments, Volume 1 del 1994.[7]

Nel marzo 2022 Sting ha cantato nuovamente Russians in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin e del conflitto che ne è derivato, pubblicando sui propri social network un filmato in cui, dopo aver lanciato un appello per la pace e dichiarato la propria solidarietà al popolo ucraino, ha eseguito il brano in un'inedita versione accompagnata dalla chitarra acustica, suonata da lui stesso, e da un violoncello[8][9].

Accoglienza

Il cantautore italiano Antonello Venditti aprì una polemica, accusando Sting di qualunquismo e sottolineando come una canzone con un testo così in Italia sarebbe stata oggetto di pesanti critiche: questa presa di posizione di Venditti fu rimarcata da una canzone che egli pubblicò l'estate stessa nell'album Venditti e segreti, intitolata Rocky, Rambo e Sting, dove il solo accostamento del cantautore ai personaggi di Rocky Balboa e John Rambo (entrambi interpretati dall'attore Sylvester Stallone), due simulacri di un certo edonismo di stampo americano, era sufficiente per esprimere una certa dissociazione. Sting non diede peso a questa polemica, limitandosi, in un'intervista a la Repubblica, a rispondere con toni ironici, augurando a Venditti di avere successo con il suo brano e dandogli la sua benedizione.[10]

Nel 1986, molti pensarono che la canzone Futuro presentata da Orietta Berti al Festival di Sanremo fosse la continuazione di Russians. Sting aveva infatti partecipato come ospite al Festival[11].

Il brano è apparso in alcuni promo della seconda stagione della serie televisiva The Americans, che ha come scenario proprio quello della guerra fredda.

Tracce

7"
  1. Russians – 3:57
  2. Gabriel's Message – 2:15
12" maxi
  1. Russians – 3:57
  2. Gabriel's Message – 2:10
  3. I Burn for You (Live) – 4:40

Formazione

  • Fotografia di Anton Corbijn
  • Realizzato in Germania Ovest dalla Polygram
Russians
  • Scritta da Sting
  • Registrata da Jim Scott
  • Prodotta da Pete Smith
Gabriel's Message
  • Canto tradizionale basco
  • Arrangiata da Sting
  • Missata e registrata da Pete Smith
I Burn for You
  • Scritta da Sting
  • Missata, registrata e prodotta da Pete Smith

Classifiche

Classifiche di fine anno

Classifica (1986) Posizione
Australia[13] 53
Belgio (Fiandre)[19] 91
Francia[20] 18
Germania[21] 50
Italia[22] 13

Note

  1. ^ (FR) French single certifications – Sting – Russians, su snepmusique.com, InfoDisc. URL consultato il 17 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2015).
  2. ^ Les Singles en Or, su infodisc.fr, InfoDisc. URL consultato il 26 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2013).
  3. ^ Christopher Gable, The words and music of Sting, ABC-CLIO, 2008, p. 25, ISBN 978-0-275-99360-3.
  4. ^ "Russians by Sting Songfacts", su songfacts.com. URL consultato il 24 marzo 2009.
  5. ^ Malta summit ends Cold War, BBC News, December 3, 1989. Retrieved June 11, 2008.
  6. ^ Sting's Russians was inspired by illegal satellite viewings, su express.co.uk, The Daily Express, 15 luglio 2010. URL consultato il 14 agosto 2012.
  7. ^ Grammy's Greatest Moments, Volume 1: Various Artists, su amazon.com, Amazon.com. URL consultato il 21 novembre 2011.
  8. ^ Sting - Russians (Guitar / Cello Version). URL consultato il 30 aprile 2022.
  9. ^ Sting torna a cantare "Russians" 36 anni dopo per l'Ucraina, su RaiNews. URL consultato il 30 aprile 2022.
  10. ^ Laura Putti, Il mio vero interesse? Me stesso, in la Repubblica, 15 ottobre 1986. URL consultato il 18 gennaio 2016.
  11. ^ Sanremo racconta, vol. 9.
  12. ^ a b c d e f g Russians, in varie classifiche di singoli, Lescharts.com (consultato il 24 marzo 2009)
  13. ^ a b (EN) Forum – ARIA Charts: Special Occasion Charts – Top 100 End of Year AMR Charts – 1980s, su australian-charts.com. URL consultato il 26 maggio 2014.
  14. ^ (EN) Top Singles - Volume 43, No. 23 Mar 01, 1986, su bac-lac.gc.ca, collectionscanada.gc.ca. URL consultato il 12 dicembre 2014.
  15. ^ Irish Single Chart Irishcharts.ie (consultato il 24 marzo 2009)
  16. ^ Hit Parade Italia - Indice per Interprete: S, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 15 novembre 2014.
  17. ^ UK Singles Chart Chartstats.com (consultato il 24 marzo 2009)
  18. ^ a b Billboard allmusic.com (consultato il 24 marzo 2009)
  19. ^ (NL) Jaaroverzichten 1986, su Ultratop.be/nl, ULTRATOP & Hung Medien / hitparade.ch.. URL consultato il 29 novembre 2013.
  20. ^ (FR) TOP – 1986, su top-france.fr. URL consultato il 26 maggio 2014.
  21. ^ (DE) German Top 20 - The Chart Of 1986, su ki.informatik.uni-wuerzburg.de. URL consultato il 24 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2011).
  22. ^ I singoli più venduti del 1986, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 10 novembre 2014.

Collegamenti esterni