I'm So Happy I Can't Stop Crying

I'm So Happy I Can't Stop Crying
singolo discografico
ArtistaSting
Pubblicazione8 ottobre 1996
Durata3:56
Album di provenienzaMercury Falling
GenerePop rock
Country rock
EtichettaA&M
ProduttoreHugh Padgham, Sting
Registrazione1995
FormatiCD
Sting - cronologia
Singolo precedente
I Was Brought to My Senses
(1996)
Singolo successivo
(1997)

I'm So Happy I Can't Stop Crying è una canzone scritta e registrata da Sting. È stata pubblicata come quarto e ultimo singolo dell'album Mercury Falling nel 1996. Ha raggiunto il 94º posto della Billboard Hot 100 negli Stati Uniti e il 54º posto della Official Singles Chart nel Regno Unito.

Nel 1997, Sting ha registrato una nuova versione della canzone in duetto con il cantante country Toby Keith, inserita nell'album Dream Walkin' di Keith. Questa versione ha raggiunto negli Stati Uniti la seconda posizione della Hot Country Songs e l'84º posto della Billboard Hot 100, regalando a Sting la sua unica hit country.

Contenuto

Sting aveva inizialmente pensato a questa traccia come una canzone rock, ma il contenuto del testo ha spinto la canzone in una direzione country, e l'ha trasformata in un qualcosa di country rock.[1] La canzone si apre in chiave di Mi bemolle maggiore, per poi salire di un semitono fino al Mi maggiore nel verso finale.[2] Il testo tratta di un padre che è stato lasciato dalla moglie per un altro uomo, e allontanato dunque dai suoi due figli. Dopo un primo periodo di difficoltà, il padre ha una rivelazione sulla connessione tra vita e universo, e al termine della canzone è "così felice che non riesce a smettere di piangere" ("so happy he can't stop crying"). Durante il tour di Mercury Falling, Sting avrebbe spesso invitato alcuni spettatori a salire sul palco per cantare la canzone insieme a lui.

Video musicale

Il video musicale della canzone è stato diretto da Lol Creme e mostra un'improbabile invasione aliena su un piccolo paese di campagna. Il video si avvale di diversi effetti speciali in CGI

Tracce

Edizione statunitense
  1. I'm So Happy I Can't Stop Crying
  2. This Was Never Meant to Be
  3. Giacomo's Blues
  4. Beneath a Desert Moon
Edizione tedesca
  1. I'm So Happy I Can't Stop Crying
  2. Moonlight
  3. La Belle Dame Sans Regrets
Edizione spagnola
  1. I'm So Happy I Can't Stop Crying
  2. Fragilidad

Classifiche

Classifica (1996) Posizione
massima
Canada[3] 27
Germania[4] 74
Regno Unito[5] 15
Stati Uniti[6] 86
Stati Uniti (adult top 40)[7] 28

Versione di Toby Keith

I'm So Happy I Can't Stop Crying
singolo discografico
ArtistaToby Keith
FeaturingSting
Pubblicazione6 ottobre 1997
Durata4:03
Album di provenienzaDream Walkin'
GenereCountry
Country rock
EtichettaMercury
ProduttoreJames Stroud
Toby Keith
Registrazione1997
FormatiCD, vinile
Toby Keith - cronologia
Singolo precedente
We Were in Love
(1997)
Singolo successivo
Dream Walkin'
(1998)

Nel 1997, il cantante statunitense country Toby Keith ha registrato una cover della canzone per il suo quarto album in studio, Dream Walkin' del 1997.[8] Questa versione, registrata in collaborazione con Sting, è stata estratta come secondo singolo dell'album nel tardo 1997. Nella Billboard Hot 100 ebbe più successo della versione originale, piazzandosi all'84º posto (laddove l'originale si era fermata al 94º). In aggiunta, toccò la seconda posizione della Hot Country Songs, diventando l'unico singolo di Sting ad essere entrato in questa classifica.

Storia

Secondo quanto riportato da Toby Keith, Sting ha accettato di lasciar registrare a Keith una nuova versione per dare al pezzo una seconda chance nelle radio, a patto che Sting avrebbe suonato il basso e cantato in duetto nei cori del brano.[9] I due hanno anche eseguito eseguito la canzone insieme ai Country Music Association Awards del 1997.[10]

Riscontro di critica

Deborah Evans Price, giornalista della rivista Billboard, ha lodato positivamente la collaborazione tra Sting e Toby Keith, sottolineando come le loro due voci "si completano a vicenda molto bene". Ha continuato sostenendo che un grande cantautore può scrivere testi e musica che trascendo da ogni genere e che "le struggenti liriche di Sting e la forte melodia di questa canzone ne sono la perfetta dimostrazione".[11]

Classifiche

I'm So Happy I Can't Stop Crying ha debuttato al 53º posto della Hot Country Songs nella settimana dell'11 ottobre 1997.

Classifica (1997/98) Posizione
massima
Canada (country)[12] 4
Stati Uniti[13] 84
Stati Uniti (country)[14] 2

Classifiche di fine anno

Classifica (1998) Posizione
Stati Uniti (country)[15] 74

Note

  1. ^ Vic Garbarini, Interview with Sting, in Guitar World Magazine, luglio 1996.
  2. ^ (EN) Contemporary Country, 1ª ed., Hal Leonard Corporation, 1999, pp. 130–138, ISBN 0-634-01594-X.
  3. ^ (EN) Top Singles - Volume 64, No. 19 Jan 13, 1997, su bac-lac.gc.ca, collectionscanada.gc.ca. URL consultato il 12 dicembre 2014.
  4. ^ musicline.de (German charts), su musicline.de. URL consultato il 23 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  5. ^ David Roberts, British Hit Singles & Albums, 19ª ed., Londra, Guinness World Records Limited, 2006, ISBN 1-904994-10-5.
  6. ^ Allmusic.com
  7. ^ (EN) Sting – Chart History: Billboard 200, Billboard, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 16 dicembre 2014.
  8. ^ (EN) Stephen Thomas Erlewine, "Dream Walkin'" review, su AllMusic. URL consultato il 3 luglio 2009.
  9. ^ Keith, Sting duet gives tune second wind, in The Atlanta Journal-Constitution, 7 novembre 1997, pp. P3. URL consultato il 3 luglio 2009.
  10. ^ Kimmy Wix, 31st Annual CMA Awards Show, su CMT, 24 settembre 1997. URL consultato il 3 luglio 2009.
  11. ^ Billboard, 11 ottobre 1997
  12. ^ Country Singles - Volume 66, No. 18 Jan 26, 1998, su bac-lac.gc.ca, collectionscanada.gc.ca.. URL consultato il 24 novembre 2014.
  13. ^ Toby Keith Album & Song Chart History, su billboard.com. URL consultato il 24 novembre 2014.
  14. ^ Toby Keith Album & Song Chart History, su billboard.com. URL consultato il 24 novembre 2014.
  15. ^ Prometheus Global Media, Best of 1998: Country Songs, su billboard.com, 1998. URL consultato il 24 novembre 2014.

Collegamenti esterni

  Portale Musica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica