Ruggiero Maurigi
Giovanni Maurigi, 5º Marchese di Castel Maurigi (scritto anche Castelmaurigi), Barone delle Chiuse (Palermo, 4 agosto 1843 – Bagni di Lucca, 10 dicembre 1919), è stato un imprenditore, politico e patriota italiano. BiografiaDiscendente da un'antica famiglia germanica, arrivata in Sicilia al seguito di Federico II di Svevia, era figlio dell'avvocato generale della Cassazione Giuseppe, marchese di Castel Maurigi, e di Rosalia Staiti, dei baroni delle Chiuse.[1] Appena diciassettenne è volontario nell'insurrezione anti-borbonica che porta alla conquista di Palermo da parte dei garibaldini. Arruolatosi come ufficiale nell'esercito meridionale (come Garibaldi chiama i suoi uomini dal 4 giugno 1860), prende parte alle successive tappe della sua spedizione a Reggio Calabria, sull'Aspromonte e alla mancata presa di Roma del 1862, fermata a Mentana. Nella terza guerra d'indipendenza partecipa alla campagna di invasione del Trentino, arrivando al grado di maggiore e guadagnandosi una medaglia d'argento al V.M. per comportamento eroico a Bezzecca, ed è in seguito in prima fila nelle campagne del 1867 e 1868 per la presa di Roma. Dopo lo scioglimento del Corpo Volontari Italiani torna a Palermo, dove dal 1870 partecipa alla vita politica prima come consigliere comunale e provinciale, quindi deputato alla Camera per sette legislature non consecutive, dal 1874 al 1886 nel collegio di Trapani, poi dal 1891 al 1892 di Siracusa e dal 1897 al 1904 di Borgo a Mozzano.[2] In occasione del cinquantenario della conquista della Sicilia del 1910 viene nominato senatore del Regno. Fu anche Vicepresidente della Croce Rossa Italiana. OnorificenzeCiviliMilitari«per avere portato ordini nei punti più pericolosi, animando sotto un fuoco vivissimo una compagnia ad attaccare alla baionetta il nemico, spingendola con l'esempio»
— Bezzecca, 1866 NoteAltri progetti
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