Rhynchostruthus percivali
Il frosone arabo (Rhynchostruthus percivali Ogilvie-Grant, 1900) è un uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi[2]. EtimologiaIl nome scientifico della specie, percivali, venne scelto in omaggio all'ornitologo Arthur Blayney Percival, molto attivo in Arabia. DescrizioneDimensioniMisura 15 cm di lunghezza, per un peso di 29-33 g[3]. AspettoSi tratta di uccelli dall'aspetto massiccio e robusto, muniti di grossa testa e forte becco conico, dall'aspetto vagamente simile a un frosone o a un padda. Il piumaggio è bruno-grigiastro su testa, petto, fianchi e dorso, mentre il ventre è grigiastro ed il sottocoda è bianco: bianche sono anche le guance, mentre la faccia è nera e dello stesso colore sono le remiganti e la coda, ambedue con barre laterali gialle. Il dimorfismo sessuale è presente ma non evidentissimo, con le femmine dal nero facciale meno esteso ed in generale dalla colorazione più scialba. In ambedue i sessi, il becco è nero, gli occhi sono di colore bruno scuro e le zampe sono di colore carnicino-nerastro. BiologiaI frosoni arabi sono uccelli essenzialmente diurni e moderatamente gregari, che si muovono in gruppetti e passano la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo e acqua, foraggiandosi specialmente al suolo. AlimentazioneQuesto uccello ha una dieta perlopiù granivora, nutrendosi però anche di bacche, frutti e germogli e sporadicamente anche di insetti ed altri piccoli invertebrati rinvenuti casualmente mentre è alla ricerca di questi tipi di cibo: fra le specie principali delle quali il frosone arabo si nutre vi sono le euforbiacee (soprattutto E. schimperi), datteri del genere Ziziphus e ginepri[3]. RiproduzioneIl periodo degli amori si estende fra dicembre e aprile: si tratta di uccelli monogami, che portano avanti una singola covata l'anno. Il nido è a forma di coppa, e viene edificato dalla sola femmina alla biforcazione di un ramo di albero o un cespuglio, intrecciando fibre vegetali ed imbottendo l'interno con lanugine. La cova delle 3-5 uova, che dura circa due settimane, è anch'essa a carico della femmina, che viene nel frattempo nutrita dal maschio: i nidiacei vengono invece accuditi da ambedue i partner per circa tre settimane, quando sono pronti per l'involo e si rendono indipendenti. Distribuzione e habitatIl frosone arabo è endemico della porzione sud-orientale della penisola araba, dove con areale disgiunto abita l'area costiera di confine fra Oman (governatorato del Dhofar) e Yemen (Hadramaut e Mahra) e l'area montuosa costiera fra lo Yemen occidentale e l'Arabia Saudita meridionale, spingendosi a nord fino a Ta'if[4]. L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle aree semiaride rocciose con rada copertura cespugliosa e arborea (come gli uadi), fra i 1060 e i 2800 m di quota: nella porzione occidentale del proprio areale lo si trova nella boscaglia di ginepro locale, nella porzione orientale lo si trova nelle aree boschive a dominanza di acacia, euforbia, ginepro o dell'associazione Anogeissus/Commiphora[5]. SistematicaA lungo questi uccelli sono stati classificati come sottospecie del frosone di Socotra, col nome di R. socotranus percivali: attualmente si ritiene tuttavia che questi uccelli rappresentino una specie a sé stante[2][6]. Sebbene la popolazione occidentale di questi uccelli venga considerata da alcuni una sottospecie a sé stante col nome di R. p. yemenensis[6], la specie è considerata monotipica[2]. Note
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