La Re Umberto è stata una nave da battagliapre-dreadnought della Regia Marina italiana della omonima classe. Come per le altre unità della classe, il lungo periodo di costruzione l'ha resa superata al momento dell'entrata in servizio. La nave, della quale inizialmente erano state finanziate solo due unità, andò a risentire dei lunghissimi tempi di allestimento, dieci anni, che la fecero entrare in servizio parzialmente obsoleta[2].
L'armamento principale, che aveva largo campo di tiro, era costituito da quattro cannoni da 343/30 in due impianti montati in barbetta e situati a circa 10 metri dal galleggiamento e sparava proiettili da 567 kg in grado di perforare 870 mm di ferro dolce[2]. Una caratteristica condivisa con la classe erano i fumaioli anteriori affiancati, invece che uno dietro l'altro.
Alla fine del 1912 la nave venne ritirata dal servizio e utilizzata a Genova come nave deposito e il 10 maggio 1914 posta in disarmo, per essere poi dislocata, dopo l'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale a La Spezia nel giugno 1915 ed essere utilizzata come nave deposito e nave caserma per la nuova corazzataAndrea Doria che stava completando il suo allestimento.
Allo scoppio del conflitto inizialmente l'Italia, che faceva parte della triplice alleanza, aveva dichiarato la sua neutralità, per poi entrare in guerra nel maggio 1915 a fianco dell'Intesa, contro gli Imperi centrali. Il 9 dicembre 1915 la nave fece il suo rientro in servizio ed utilizzata come batteria galleggiante prima a Brindisi e in seguito a Valona in Albania.
Nel 1918, in previsione di un assalto alla principale base navale austro-ungarica di Pola, parte dell'armamento venne sostituito e vennero imbarcati otto cannoni scudati da 75 mm e mortai da trincea, ma l'azione non avvenne a causa della fine della guerra. Al termine del conflitto la nave venne radiata nel 1923 e successivamente demolita.
Note
^I motti delle navi italiane, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1998, p. 47.
Aldo Fraccaroli, Italian Warships of World War I, London, Ian Allan, 1970, ISBN978-0-7110-0105-3.
Robert Gardiner e Randal Gray (a cura di), Conway's All the World's Fighting Ships: 1860-1905, Annapolis, Conway Maritime Press, 1979, ISBN0-85177-133-5.