Ragni fritti![]() ![]() I ragni fritti sono una specialità culinaria locale cambogiana. Si possono trovare anche in diverse zone del paese, come ad esempio nella capitale Phnom Penh, ma a Skuon, una cittadina commerciale a 75 km dalla capitale, è il luogo dove sono maggiormente popolari.[1] DescrizioneI ragni vengono allevati in buchi nel terreno in villaggi nella zona a nord di Skuon o sono catturati nelle foreste circostanti, quindi fritti nell'olio. Non è chiaro quando quest'usanza sia cominciata. Alcuni hanno suggerito che la popolazione possa aver iniziato a mangiare ragni per fame e disperazione durante i durissimi anni del dominio dei Khmer rossi, quando la carestia era all'ordine del giorno,[2] anche se risulta che il nome popolare di questi ragni abbia un significato simile a "ragno commestibile" almeno dall'inizio del ventesimo secolo.[3] I ragni utilizzati sono una specie di tarantola chiamata a-ping in khmer ed hanno circa la dimensione del palmo di una mano umana.[4] L'autore di un libro di viaggi li ha identificati come l'Haplopelma albostriatum, conosciuto anche come "tarantola striata thailandese". La popolarità del piatto tuttavia è un fenomeno piuttosto recente ed è iniziata davvero verso gli anni novanta.[3] Lo stesso autore fornisce dettagli sulla ricetta: i ragni vengono messi in una mistura di glutammato monosodico, zucchero e sale, nell'olio vengono fatti friggere spicchi di aglio schiacciati finché l'olio non ne assume l'aroma, quindi vi si gettano i ragni vivi e li si frigge insieme all'aglio finché «le zampe non sono quasi completamente irrigidite, mentre al contempo i contenuti dell'addome non stanno ancora colando all'esterno».[5] Il sapore è stato descritto come piuttosto delicato, simile a «una via di mezzo tra il pollo e il merluzzo», mentre si avverte il contrasto di consistenza tra l'esterno croccante e l'interno tenero. Le zampe contengono poca carne, mentre la testa e il corpo hanno al loro interno una carne bianca e delicata. Tuttavia molti non gradiscono l'addome in quanto contiene una sorta di impasto marrone composto dai vari organi dell'animale, le sue uova e i suoi escrementi e raccomandano di non mangiarlo; al contrario altri lo considerano una vera prelibatezza.[1] Note
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