Soprannominato Il Sindaco, Cavallo Pazzo,[1] o anche Il pazzo di Lokeren, è considerato uno dei più forti attaccanti danesi della storia del calcio. Candidato per cinque volte al Pallone d'oro, nell'edizione del 1985 arrivò secondo dietro al solo Michel Platini[2] mentre l'anno precedente si classificò terzo dietro ai francesi Platini e Tigana.[3]
Nel 1984 è stato eletto giocatore danese dell'anno[4] e dopo il ritiro è entrato a far parte della Hall of fame del calcio danese.[5]
Si è sposato nel 1979 con Nicole,[6] e dal suo matrimonio ha avuto un figlio, nato a Verona nel 1987.[7]
Il 17 maggio 2018, il Consiglio Comunale di Verona ha approvato all'unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria a Elkjær.[8]
Caratteristiche tecniche
Attaccante potente scattante difficile da fermare nelle progressioni palla al piede in area avversaria.[9] Era particolarmente efficace nel dribbling grazie a un cambio di passo che è stato definito devastante.[10]Gianni Brera lo definì bufalino, incrociatore e sfondatore impetuoso per la sua potenza.[7]
Come molti dei suoi compagni di nazionale, non aveva il senso della disciplina né prendeva con serietà l'impegno calcistico preferendo darsi agli eccessi notturni e trasse giovamento dall'arrivo nel 1979 sulla panchina della Danimarca del tedesco Sepp Piontek, la cui rigidità spronò i calciatori danesi a una maggiore professionalità.[10] Elkjaer era un tale fumatore al punto da dover accendersi una sigaretta durante l'intervallo delle partite (cosa che lui smentisce dicendo di fumare prima e dopo ma mai durante le partite).[7]
Carriera
Giocatore
Club
Iniziò la sua carriera nel Vanløse, dove restò una sola stagione giocando 15 partite e segnando 7 gol. Si trasferì poi in Germania al Colonia. Col Colonia vinse Bundesliga e coppa di Germania, ma non venne utilizzato con continuità e scese in campo solo nove volte, segnando un gol.
Dopo un anno si accasò alla squadra belga del Lokeren dove giocò per cinque stagioni. Qui visse uno dei migliori periodi della sua carriera, raccogliendo, in campionato, 190 presenze segnando 98 gol e dove gli diedero il soprannome Den Gale Mand fra Lokeren (Il pazzo da Lokeren).[11]
«Perché quando hai modo di conoscere ed apprezzare chi soffre con te la domenica e partecipa alle tue gioie e ai tuoi dolori pur non essendo in campo, ti ci affezioni. Almeno io sono fatto così. E per questo motivo, per rispetto nei confronti di chi mi ha amato e osannato fino ad invocarmi come sindaco di Verona, non ho accettato di vestire altre maglie di società italiane. Il loro rispetto meritava il mio rispetto...»
Nel 1984 approdò in Italia, acquistato dal Verona per 2,5 miliardi di lire.[13] Diventò subito un idolo della tifoseria gialloblu[14] che lo acclama tutt'oggi con il coro «Elkjaer sindaco».[15] Nella stagione 1984-1985 contribuì alla conquista dello storico scudetto veronese segnando, il 12 maggio 1985, il gol decisivo nella partita Atalanta-Verona (1-1);[16] il 14 ottobre 1984, nella quinta giornata del campionato vinto dai gialloblù, aveva inoltre siglato un gol senza scarpa alla Juventus, che gli valse il nomignolo di Cenerentolo.[17][18]
Nelle quattro annate col club scaligero non raggiunse la doppia cifra di gol a torneo, ma non scese mai sotto le sette reti.[19] Disputò inoltre 4 partite in Coppa dei Campioni segnando 4 gol (dei 5 complessivi segnati dal Verona in questa competizione), e 7 match in Coppa UEFA realizzando 5 reti.[20]
Nel 1988 fece ritorno in patria, al Vejle Boldklub, dove disputò altre due stagioni segnando dodici reti prima di chiudere la carriera.[19]
Chiusa la carriere da giocatore, ebbe una parentesi come allenatore del Silkeborg Idrætsforening nella stagione 1995-1996, interrotta per intraprendere il ruolo di direttore della rete televisiva danese TVS.[21] Da allora svolge la professione di commentatore televisivo.[22]