Platysternon megacephalum
La tartaruga testa grossa (Platysternon megacephalum Gray, 1831), anche noto come platisterno, è una specie di tartaruga semi-terrestre endemica del sud-est asiatico e della Cina meridionale.[3] È l'unica specie del genere Platysternon e della famiglia Platisternidae[3], considerata in precedenza una famiglia distinta collocata occasionalmente nei "Kinosternoidea", ma che venne successivamente spostata all'interno di Emydidae. Questa, così come la sottofamiglia e il genere Platysternon, sono monotipici. La tartaruga testa grossa prende il nome dalla sua testa sproporzionatamente grande che impedisce all'animale di retrarre la testa nel carapace. Per proteggersi la tartaruga testa grossa fa affidamento sulla sua testa corazzata ed il suo becco aguzzo.[4] DistribuzioneLa tartaruga testa grossa può essere trovata comunemente nei ruscelli che scorrono veloci e nei pressi di cascate in aree rocciose,[1] in Cambogia, Cina, Laos, Myanmar, Tailandia e Vietnam.[1][3] BiologiaLa tartaruga testa grossa è nota per le sue notevoli abilità da scalatrice, essendo in grado di utilizzare i forti artigli per scavalcare facilmente gli ostacoli dentro e intorno ai fiumi e ai torrenti dalle forti correnti, usando la coda come sostegno per estendere la portata dei suoi forti artigli. Talvolta utilizza persino il becco aguzzo per aiutarsi nell'arrampicata,[5] ed è noto che questi animali siano anche in grado di arrampicarsi anche su bassi alberi e cespugli. Queste tartarughe generalmente si muovono di più durante la notte e non sono inclini a percorrere lunghe distanze. Hanno un raggio d'azione giornaliero generale compreso tra gli 0 e gli 89,6 metri, e i maschi tendono a spostarsi più lontano delle femmine, alla ricerca di nuovi territori.[6] Questa specie non è una gran nuotatrice preferendo rimanere ancorati al fondale e, quando nuotano, occasionalmente, inarcano la coda in maniera simile ad uno scorpione.[5] La tartaruga testa grossa non è in grado di ritrarre la testa nel carapace, pertanto per proteggersi fa affidamento sulla sua testa corazzata ed il suo becco aguzzo. La sua dieta è composta da pesci, lumache e vermi.[7] Tende anche a nutrirsi di frutti, come il Machilus spp., nonché insetti, granchi e molluschi.[8] DietaOriginariamente ritenuto strettamente carnivoro, questa specie sembra essere un predatore opportunistico con un significativo spostamento verso una dieta l'onnivora o, addirittura, erbivora. Analizzando la materia fecale di questi animali, si è scoperto che le tartarughe testa grossa consumano frutti (Machilus e Turpinia arguta), adulti/larve di insetti terrestri e larve acquatiche (coleotteri, omotteri, imenotteri, isotteri, lepidotteri, mantodei, ortotteri, ditteri, efemerotteri, odonati e tricotteri), molluschi (Sulcospira hainanensis), rane, roditori e granchi d'acqua dolce. Il loro comportamento alimentare cambia a seconda delle condizioni ambientali, ma consumano prevalentemente frutta. È stato scoperto che i semi parzialmente digeriti avevano un aumento del successo della germinazione dopo l'escrezione delle tartarughe, forse collegando le loro abitudini frugivore alle condizioni ambientali.[9] ConservazioneLa tartaruga testa grossa si trova abbastanza frequentemente nel commercio illegale di animali selvatici.[4] In Asia fa parte della cucina tradizionale ed è spesso un articolo di mercato alimentare. I cacciatori catturano queste tartarughe con lenze con spilli innescati, portando alla rapida sparizione di questa specie in natura.[10] La specie è anche minacciata dal commercio di animali esotici domestici.[1] TassonomiaComprende le seguenti sottospecie:[3]
Inoltre, altre due sottospecie, P. m. tristernalis (1984) e P. m. vogeli (1969), sono state proposte, ma potrebbero non essere valide.[11] SinonimiSinonimi della sottospecie Platysternon megacephalum megacephalum:[12]
Sinonimi della sottospecie Platysternon megacephalum peguense:
Sinonimi della sottospecie Platysternon megacephalum shiui:
Note
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