L'opera era stata commissionata dall'imperatore Napoleone, per sfoggiare il talento di due tra i suoi cantanti preferiti, il celebre castratoGirolamo Crescentini e il contraltoGiuseppina Grassini (che era stata sua amante). La prima rappresentazione dell'opera ebbe luogo alla presenza dell'imperatore, il quale, avendola molto gradita, volle anche presenziare alle successive rappresentazioni. Come prova della sua soddisfazione, egli ricompensò generosamente Cherubini e gli offrì anche una commissione per un'altra opera.
L'opera si basa sulla leggenda dello scultore Pigmalione, che si innamora di un proprio lavoro, la statua di Galatea. Egli scongiura gli dei Venere e Amore di liberarlo dalla propria passione. Mentre dorme, la statua prende vita, danza e si innamora di Pigmalione. Pigmalione e Galatea celebrano il loro matrimonio nel palazzo di Venere.
Discografia
Pagina tratta dalle teche RaI: pag.10 (foto Piccagliani, articolo firmato A.M.B) del RadiocorriereTV n.10 del 1955
1955 - Umberto Borghi (Pimmalione), Ilva Ligabue (Galatea), Gabriella Carturan (Venere), Mariella Adani (Amore) - Direttore: Ennio Gerelli - Orchestra e Coro della RAI di Milano - Registrazione di una trasmissione radiofonica del 19 giugno 1955 - LP: Mauro R. Fuguette «Cherubini Series» MRF/C-03 (con Il crescendo); Melodram MEL 153 (con Elisa e L'hôtellerie portugaise) (1981)[8]
Note
^abL'indicazione del registro di contralto è conforme a quella fatta da Mellace, mentre, secondo il sito web della Bibliothèque nationale de France, tutte le parti vocali risultano scritte in chiave di soprano (Ut 1). Ciò non deve peraltro meravigliare più di tanto se si considera che tradizionalmente, nella musica vocale francese, la chiave di contralto era usata esclusivamente per la voce di haute-contre (tenore acuto).
^Stefano Vestris, "un poeta teatrale di nessuna abilità", era un esponente della dinastia italo-francese di ballerini e attori che aveva avuto origine da suo padre Gaétan Vestris, e che aveva poi brillato principalmente con suo fratello Auguste, entrambi grandi étoile della danza (Henry Sutherland Edwards, History of the Opera, from its Origin in Italy to the present Time, Londra, Allen, 1862, I, p. 302; accessibile gratuitamente online come ebook-gratis Google).
^Comunemente nota in seguito, dopo il suo matrimonio, come Madame Albert (Voce Albert, Augustine, in Spire Pitou, The Paris Opéra. An Encyclopedia of Operas, Ballets, Composers, and Performers – Rococo and Romantic, 1715-1815, Westport/London, Greenwood Press, 1985, p. 17, ISBN 0-313-24394-8).
^"...presenza nella parte di Amore di un Carlo Vestris dodicenne (quindi voce bianca, e non sopranista come altrove indicato),..." (Carli Ballola).
^Si trattava del figlio, ancora bambino, del librettista, che sarebbe diventato da grande l'ultimo dei Vestris a calcare, con un certo successo, le scene europee della danza (Henry Sutherland Edwards, op. cit. supra).
Giovanni Carli Ballola, Cherubini: L'uomo. La musica, Milano, Bompiani, 2015, ISBN 978-88-58-77183-9.
Raffaele Mellace, Pimmalione, in Piero Gelli (a cura di), Dizionario dell'opera 2008, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2007, p. 1021-1022, ISBN 978-88-6073-184-5 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).