Pianta aromaticaIl termine pianta aromatica indica piante contenenti sostanze di odore gradevole, gli aromi, ricchi di oli essenziali, la cui funzione biologica si ipotizza possa essere: di difesa dagli insetti fitofagi, per i quali risultano repellenti; di stimolanti il metabolismo vegetale; nei fiori di attrazione per gli insetti pronubi; di agenti allelopatici per la difesa e la competizione con altre specie, e di difesa dagli erbivori. Ha ormai poco peso, per ovvie ragioni evoluzionistiche, la teoria che gli oli essenziali siano semplicemente inerti sostanze di scarto del catabolismo, dato che essi non sono inerti e la loro creazione e compartimentazione specifica comporta una spesa di energie che risulterebbe poco adattiva. Spesso vengono confuse con le spezie, ma queste vengono usate secche. DescrizioneNei vegetali la produzione di sostanze aromatiche può essere distribuita in tutta la pianta o localizzata in determinati organi, come:
Ci possono essere inoltre fasi vegetative in cui la presenza di sostanze aromatiche raggiunge il massimo della produzione (per esempio subito prima della massima fioritura). Le piante aromatiche possono essere specie arboree (per esempio Citrus, eucalipto), arbustive (per esempio rosmarino, ginepro) o più frequentemente erbacee annuali, biennali, perenni. La produzione di sostanze aromatiche può avvenire con la raccolta di specie spontanee, ma normalmente si coltivano come specie orticole, per garantire le quantità e qualità richieste dal mercato. Molte piante aromatiche hanno anche proprietà medicinali e officinali (come ad esempio la menta), ma vengono generalmente utilizzate:
Elenco delle specieDi seguito vengono elencate in ordine alfabetico, secondo il nome scientifico e comune, le piante aromatiche più frequentemente coltivate o spontanee in Italia: Bibliografia
Voci correlate
|