Al 2023 i siti iscritti nella Lista dei patrimoni dell'umanità sono diciannove, mentre tredici sono le candidature per nuove iscrizioni[1]. Il primo sito fu iscritto nella lista nel 1986, durante la decima sessione del comitato del patrimonio mondiale: il Tempio di Apollo Epicurio a Bassae. Altri due siti furono aggiunti nel 1987, cinque nel 1988, due nel 1989, due nel 1990, uno nel 1992 e nel 1996, due nel 1999, uno nel 2007, uno nel 2016 e uno nel 2023. Diciassette siti sono considerati culturali, secondo i criteri di selezione, e due misti.
Il santuario panellenico di Delfi, sede dell'oracolo del dio Apollo, era il centro spirituale della Grecia Antica (in particolare l'Omphalos era considerato il centro del mondo). Fondendosi armoniosamente con il paesaggio superbo e carico di significato sacro delle pendici del monte Parnaso, Delfi nel VI secolo a.C. era il centro religioso e simbolo di unità del mondo greco antico[3].
L'Acropoli di Atene e i suoi monumenti sono simboli universali dello spirito e della civiltà classica e costituiscono il più grande complesso architettonico e artistico lasciato in eredità dall'antichità greca al mondo. Nella seconda metà del V secolo a.C. Atene, in seguito alla vittoria contro i Persiani e all'instaurazione della democrazia, assunse una posizione preminente tra le altre città-stato del mondo antico. Nell'età successiva, mentre fiorivano il pensiero e l'arte, un eccezionale gruppo di artisti mise in atto gli ambiziosi progetti dello statista ateniese Pericle e, sotto la guida ispirata dello scultore Fidia, trasformò la collina rocciosa in un singolare monumento del pensiero e della arti. I monumenti più importanti furono costruiti in quel periodo: il Partenone, costruito da Ictino, l'Eretteo, i Propilei, l'ingresso monumentale dell'Acropoli progettato da Mnesicle, e il tempietto di Atena Nike[4].
Centro spirituale ortodosso sin dal 1054, il Monte Athos ha goduto di uno statuto di autonomia fin dai tempi dell'Impero bizantino. La "Montagna Santa", l'accesso alla quale è proibito a donne e bambini, è anche un riconosciuto sito artistico. La forma dei suoi monasteri (una ventina dei quali oggi abitati da circa 1400 monaci) ha un'influenza che si estende fino alla Russia e la sua scuola di pittura ha segnato profondamente la storia dell'arte ortodossa[5].
In una regione di falesie di arenaria quasi inaccessibili, monaci ortodossi si sono insediati su queste "colonne del cielo" a partire dall'XI secolo. Ventiquattro di questi monasteri erano stati costruiti, nonostante le incredibili difficoltà, al tempo della grande rinascita dell'ideale eremitico nel XV secolo. I loro affreschi del XVI secolo segnano una fase essenziale dello sviluppo della pittura post-bizantina[6].
In una piccola valle del Peloponneso, il santuario di Asclepio, dio della medicina, si sviluppò da un precedente sito di culto di Apollo al più tardi nel VI secolo a.C., divenendo il luogo di culto ufficiale della polis di Epidauro. I suoi monumenti principali, in particolare il Tempio di Asclepio, il Tholos e il Teatro - considerato uno dei capolavori dell'architettura greca - risalgono al IV secolo a.C. Il vasto sito, coi suoi templi e l'edificio ospedaliero dedicato agli dei guaritori, offrono un prezioso sguardo sui culti di guarigione delle epoche greca e romana[8].
Nota come "la meraviglia della Morea", Mistra fu costruita in forma di anfiteatro attorno alla fortezza eretta nel 1249 dal principe d'AcaiaGuglielmo II di Villehardouin. Riconquistata dai Bizantini, poi occupata dai Turchi e dai Veneziani, la città fu abbandonata nel 1832, lasciando soltanto le rovine medievali mozzafiato, immerse in un paesaggio spettacolare[10].
Il sito di Olimpia, in una valle del Peloponneso, è stato abitato fin dalla Preistoria. Nel X secolo a.C. divenne il centro del culto di Zeus. L'Altis - recinto sacro agli dei - presenta una delle massime concentrazioni di capolavori dell'antica Grecia. Oltre ai templi si trovano anche i resti di tutte le strutture sportive erette per i Giochi olimpici, che si tennero ad Olimpia ogni quattro anni a partire dal 776 a.C.[11].
Secondo la mitologia greca, Apollo nacque su questa piccola isola dell'arcipelago delle Cicladi. Il santuario di Apollo attraeva pellegrini da tutta la Grecia e Delo divenne un prospero porto commerciale. L'isola conserva tracce delle civiltà del mondo Egeo dal III millennio a.C. all'età paleocristiana. Il sito archeologico è straordinariamente esteso e ricco e offre l'immagine di un grande porto cosmopolita del Mediterraneo[12].
Benché geograficamente distanti l'uno dall'altro, questi tre monasteri appartengono alla stessa serie tipologica e condividono le medesime caratteristiche estetiche. Le chiese sono costruite secondo una pianta centrale con un'ampia cupola sostenuta da pilastri che definiscono uno spazio ottagonale. Nei secoli XI e XII furono decorate con superbe opere di marmo e mosaici a fondo oro, tutte caratteristiche della "seconda età dell'oro" dell'arte bizantina[13].
Molte civiltà hanno abitato la piccola isola del mar Egeo, vicina all'Asia Minore, fin dal III millennio a.C. Di queste si possono ancora ammirare i resti del Pythagoreion, un antico porto fortificato con monumenti greci e romani e uno spettacolare tunnel-acquedotto, e l'Heraion, tempio dedicato ad Era Samia[14].
La città di Ege (Aigai), l'antica prima capitale del Regno di Macedonia, fu scoperta nel XIX secolo vicino all'abitato di Verghina. I resti più importanti sono il palazzo monumentale, abbondantemente decorato con mosaici e stucchi dipinti, e la necropoli con oltre 300 tumuli, alcuni dei quali risalgono all'XI secolo a.C. Una delle tombe reali nel Grande Tumulo è identificata come quella di Filippo II di Macedonia, che conquistò le città greche, aprendo la strada a suo figlio Alessandro e all'espansione del mondo ellenistico[15].
Questi due siti archeologici sono le imponenti rovine delle due principali città della civiltà micenea, che dominò il Mediterraneo orientale dal XV al XII secolo a.C. e giocò un ruolo fondamentale per lo sviluppo della cultura greca classica. Queste due città sono indissolubilmente legate ai poemi epiciomerici, l'Iliade e l'Odissea, che hanno influenzato l'arte e la letteratura europea per i successivi tre millenni[16].
La piccola isola di Patmo, nel Dodecaneso è ritenuta il luogo in cui San Giovanni apostolo scrisse sia il suo vangelo sia l'Apocalisse. Un monastero dedicato al "discepolo amato" vi fu fondato nel tardo X secolo e divenne da allora un luogo di pellegrinaggio e studio della Chiesa ortodossa greca. Il complesso monastico domina l'isola e l'antico insediamento di Chorá, che contiene numerosi edifici religiosi e profani[17].
La città vecchia di Corfù, sull'isola omonima, è situata in una posizione strategica all'ingresso del mare Adriatico e ha le sue radici nell'VIII secolo a.C. I tre forti della città, realizzati su progetto di eccellenti ingegneri veneziani, furono usati per quattro secoli per difendere gli interessi commerciali marittimi della Repubblica di Venezia contro l'Impero ottomano. Il patrimonio abitativo prevalentemente neoclassico della città vecchia è in parte di epoca veneziana e in parte successivo, in particolare del XIX secolo, durante il breve protettorato britannico[18].
I resti della città murata giacciono ai piedi di un'acropoli, lungo l'antico tracciato della Via Egnatia. Fondata nel 356 a.C. da Filippo II di Macedonia, la città si espanse sotto il dominio dell'Impero romano, dopo la battaglia di Filippi del 42 a.C. La vivace città ellenistica di Filippo II, di cui restano le mura e le porte, il teatro e l'heroon funerario, fu arricchita di edifici pubblici romani come il Foro e la monumentale terrazza dei templi sul suo lato settentrionale. Successivamente la città divenne un centro della fede cristiana, a seguito della visita dell'apostoloPaolo nel 49-50. I resti delle sue basiliche costituiscono un'eccezionale testimonianza dei primi insediamenti della Cristianità[19].
Situati in un remoto paesaggio rurale nella Grecia nordoccidentale, piccoli villaggi di pietra conosciuti come Zagorochoria si estendono lungo le pendici occidentali della parte settentrionale della catena montuosa del Pindo. Questi villaggi tradizionali, tipicamente organizzati attorno a una piazza centrale contenente un platano e circondati da foreste sacre gestite dalle comunità locali, mostrano un'architettura tradizionale adattata alla topografia montana. Una rete di ponti ad arco in pietra, sentieri acciottolati e scale in pietra che collegavano i villaggi formavano un sistema che fungeva da unità politica e sociale che collegava le comunità del bacino del fiume Voïdomatis[20].
Si tratta di un gruppo di nove fortificazioni costruite prima dell'avvento della polvere da sparo, posizionate strategicamente presso importanti porti d'interscambio lungo le rotte commerciali del Mediterraneo orientale. In particolare si trovano in aree cadute sotto il dominio latino o veneziano, dove già esistevano fortezze bizantine, che però furono notevolmente sviluppate durante le diverse fasi della presenza occidentale. Le fortezze candidate sono: fortezza di Modone, fortezza di Corone, il complesso di fortificazioni di Acronauplia, Palamidi e Bourtzi, le fortezze di Corfù, la fortezza di Zante, le mura di Candia, quelle di La Canea, le Fortificazioni di Rodi e la fortezza di Mitilene[21].
È un parco nazionale situato nell'estremità sud-orientale dei Monti Rodopi nei pressi del villaggio di Dadia, nella regione della Macedonia Orientale e Tracia. Il parco nazionale è una delle aree protette più importanti a livello internazionale per la coesistenza di una grande quantità di specie di flora e fauna. Il mosaico paesaggistico costituito da boschi di pini e querce, interrotto da radure, pascoli e campi, è l'habitat ideale per gli uccelli rapaci. Il Parco Nazionale ospita tre delle quattro specie di avvoltoi europei: avvoltoio monaco, grifone e capovaccaio[22].
La città di Laurion fu famosa nell'antichità classica per le sue miniere d'argento (le miniere del Laurio), che, riscoperte agli inizi del V secolo a. C., diventarono una delle principali fonti di ricavi dello stato ateniese e costituirono la base per l'instaurazione dell'egemonia ateniese sul Mar Egeo. L'argento metallico era usato soprattutto per il conio delle monete. Tali miniere erano altresì famose per il misero trattamento a cui venivano sottoposti gli schiavi che vi lavoravano. Il porto del Laurio era molto meno importante del vicino Pireo[23].
Si tratta dei resti fossili dell'ecosistema che esisteva nella regione egea nel Miocene. La foresta consiste in centinaia di tronchi fossilizzati, alcuni eretti altri abbattuti, sia di conifere che di latifoglie, sparsi su un'area di 15.000 ettari su strati di rocce vulcaniche[24].
Nell'antichità fu una città-statodorica fondata da Epaminonda nel 369 a.C., dopo la battaglia di Leuttra e la prima invasione tebana del Peloponneso. La città antica si ergeva in una posizione equidistante tra il mare, il fiume Neda e la catena montuosa del Taigeto. Della città antica rimangono resti del teatro di età ellenistica, dello stadio, del tempio dedicato ad Artemide Limnatis e delle mura fortificate; queste ultime rappresentano uno degli esempi meglio riusciti dell'edilizia militare greca. Costruite nel IV secolo a.C. si caratterizzano per la presenza di torri arricchite di feritoie e di quattro porte, tra cui la monumentale Porta d'Arcadia. Da rilevare la presenza di un complesso monumentale, costituito da una corte centrale, da un doppio colonnato, un tempio dorico, un grande altare ed ambienti per riunioni[25].
I palazziminoici (anaktora) sono i tipi di costruzione più noti scavati sull'isola di Creta: erano edifici monumentali adibiti a scopi amministrativi, come viene evidenziato dai vasti archivi portati alla luce dal lavoro degli archeologi. Ognuno dei palazzi scavati in base alla datazione ha una propria fisionomia peculiare, condividendo però anche caratteristiche che li distinguono da altre strutture. Erano spesso a più piani, a scalinate interne ed esterne, pozzi, colonne massicce, magazzini e cortili. Il sito proposto comprende cinque complessi palaziali: Cnosso, Festo, Malia, Zakros e Cidonia[26].
Il Monte Olimpo è, con i suoi 2 917 m, la montagna più alta della Grecia. È situato nella parte settentrionale del paese, tra la Tessaglia e la Macedonia, non lontano dal mar Egeo. Nel 1938 è diventato sede del Parco Nazionale del Monte Olimpo. Nella mitologia greca, la vetta del monte (perennemente circondata da nubi bianche) era considerata la casa degli dei olimpi – ed era dunque ritenuto impossibile raggiungerla senza il permesso degli dei stessi[28].
Prespa è il nome di due laghi (Grande e Piccolo) di origine tettonica che si trovano tra Grecia, Macedonia del Nord e Albania. La fauna di questi laghi è particolarmente interessante per quanto riguarda gli uccelli palustri. Il Lago Piccolo di Prespa vanta la popolazione nidificante più grande al mondo di pellicano riccio (600 coppie circa) e la popolazione nidificante più grande in Europa di marangone minore (500 coppie circa), oltre a numerose altre specie rare, tra cui l'oca lombardella minore. I laghi, con tutta la zona circostante, poco popolata e ricca di specie rare e di endemismi, sono protetti in varie forme. In Grecia, in particolare, fin dal 1974 fu istituito un parco nazionale intorno al Lago Piccolo di Prespa. Recentemente ha preso il via la creazione di un parco transfrontaliero tra i tre stati interessati. In passato, l'importanza sociale ed economica della regione era maggiore di quanto sia oggi; ad esempio, è pervenuta ai giorni nostri una serie di testimonianze artistiche del Medioevo[29].
Le gole di Samariá costituiscono un canyon lungo 16 km situato sul versante occidentale dei monti Lefka ed inciso profondamente dall'omonimo torrente, nell'isola di Creta. Si tratta probabilmente del più lungo canyon d'Europa dopo le gole del Verdon, in Francia. Si trova al centro di un parco nazionale con due ingressi: uno alla foce del torrente Samarià raggiungibile dal vicino villaggio di Aghia Roumeli. L'altro con il nome di Xyloskala (letteralmente "la scala di legno") è in prossimità delle sue sorgenti, vicino al villaggio Omalos a 1250 m di altitudine, collegato a La Canea da una carrozzabile di 23 km. Il parco nazionale delle gole di Samariá è uno degli ultimi luoghi in cui sopravvive la capra kri-kri[30].
Spinalonga è una piccola isola fortificata situata di fronte alle coste di Creta. L'isola fu di grande importanza militare ai tempi della Repubblica di Venezia e conserva imponenti vestigia dell'epoca. Il forte di Spinalonga è situato in posizione strategica all'imbocco del golfo di Mirabello ed occupa in realtà l'isolotto di Kalidon, mentre Spinalonga in senso proprio è la penisola vicina, di dimensioni maggiori. Dal punto di vista storico, per Spinalonga si è però sempre intesa l'isola-fortezza[31].