Partition (singolo)

Partition
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaBeyoncé
Pubblicazione25 febbraio 2014
Durata5:19
Album di provenienzaBeyoncé
GenereDancehall reggae
EtichettaColumbia
ProduttoreTimbaland, Beyoncé, Justin Timberlake, Jerome Harmon, Key Wane
RegistrazioneJungle City Studios e Oven Studios, New York (New York)
FormatiDownload digitale, streaming
Certificazioni
Dischi d'oroDanimarca (bandiera) Danimarca[1]
(vendite: 45 000+)
Dischi di platinoAustralia (bandiera) Australia (3)[2]
(vendite: 210 000+)
Brasile (bandiera) Brasile (3)[3]
(vendite: 120 000+)
Canada (bandiera) Canada (2)[4]
(vendite: 160 000+)
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda[5]
(vendite: 30 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito[6]
(vendite: 600 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (6)[7]
(vendite: 6 000 000+)
Beyoncé - cronologia
Singolo precedente
(2014)
Singolo successivo
(2014)

Partition è un singolo della cantante statunitense Beyoncé, pubblicato il 25 febbraio 2014 come terzo estratto dal quinto album in studio Beyoncé.[8]

Descrizione

Partition è stato scritto dalla stessa cantante, The-Dream, Justin Timberlake, Timbaland, Jerome "J-Roc" Harmon, Dwane Weir, Charisse Hill, Mike Dean e Boots.[9] La produzione è stata affidata a Timberlake, Beyoncé, Dean, Boots, Timbaland, J-Roc e Key Wane.[9] La cantante ha rivelato riguardo alla canzone:[10]

«Mi riporta a quando ero in macchina da adolescente. Mi riporta a quando io e mio marito ci siamo incontrati per la prima volta, e lui ha abbracciata sensualmente a se e mi ha fatto sentire come se che fossi la cosa più sexy del mondo. Ho avuto questa fantasia di essere in macchina, e tutto il film si è svolto nella mia testa. Non avevo carta e penna. Sono arrivata al microfono e mi sono detta: "Oh, premi record" e l'abbiamo registrata»

(Beyoncé)

Partition è stata concepita come una canzone in due parti, la prima parte delle quali ha come titolo Yoncé.[11] Il minuto conclusivo della canzone presenta un'interpolazione di parole parlate in francese, traducibile in: «Ti piace il sesso? Il sesso. Voglio dire, l'attività fisica. Il coito. Ti piace? Non ti interessa il sesso? Gli uomini pensano che le femministe odino il sesso, ma è un'attività molto stimolante e naturale che le donne amano». David Haglund e Forrest Wickman della rivista Slate hanno notato innegabili somiglianze tra questa sezione parlata e una citazione dell'attrice Julianne Moore nel film del 1998 Il grande Lebowski.[12]

Accoglienza

Il brano è stato apprezzato dalla critica per l'esplorazione della sessualità femminile.[13][14][15] Il brano è stato considerato tra i migliori della carriera di Beyoncé,[16] tra cui al settimo posto per Rolling Stone nella lista delle 70 migliori canzoni di Beyoncé, definendola la canzone che «inaugura la libertà musicale» dell'artista.[17] Alexis Petridis del The Guardian classifica il brano al nono posto nella lista delle 30 migliori canzoni di Beyoncé.[18]

Andrew Barker della rivista Variety ha sottolineato che tra le canzoni di Beyoncé che parlano di sessualità, «nessuna regge il confronto con l'assolutamente bruciante Partition».[19] Mikael Wood del Los Angeles Times ha scritto che «l'impressionante, quasi perverso spoglio in Partition riflette la determinazione di Beyoncé, rara tra le superstar, a continuare a spingersi in modo creativo al di fuori dei suoi schemi precedenti».[20]

Eliana Dockterman della rivista Time ha elogiato il testo di Partition osservando che esprime «l'incarnazione del femminismo moderno per una generazione che è stata riluttante a rivendicare questa parola», lodando il modo in cui Beyoncé «esprime il suo desiderio di compiacere il suo partner pur proiettando una persona feroce e indipendente».[21] Matthew Perpetua di BuzzFeed ha elogiato la sezione parlata in francese del brano, paragonandola all'esempio di Chimamanda Ngozi Adichie su Flawless e ha aggiunto: «È un bene che queste idee non siano espresse direttamente da Beyoncé stessa, nel contesto, questi pezzi sono come citazioni ribattezzate che inquadrano le sue intenzioni artistiche».[22]

Molti critici, tra cui Una Mullalay dell'Irish Times e Greg Kot del Chicago Tribune, hanno apprezzato il modo in cui Beyoncé rappa in Partition e lo hanno paragonato al lavoro dell'artista britannica M.I.A..[23][24] Anche Melissa Locker del Time si sofferma sul canto, compiacendosi della produzione della cantante con Timbaland, definendoli «una combinazione accattivante».[25]

Video musicale

I videoclip di Yoncé e Partition sono stati pubblicati in data 13 dicembre 2013 sul sito web di Beyoncé.

Yoncé

Il video di Yoncé è stato diretto da Ricky Saiz e vede la presenza delle modelle Jourdan Dunn, Chanel Iman e Joan Smalls.[9][26] Le riprese si sono svolte per le strade di Brooklyn, New York.[27] Attraverso la clip, Beyoncé introduce agli spettatori il suo nuovo alter ego Yoncé, che ama Brooklyn, avere gioielli nei denti, ed "essere la ragazza più sexy nei club".[26] Per la realizzazione del video, Beyoncé ha tratto ispirazione dal videoclip del 1990, Freedom! '90, diretto da David Fincher.[28][29] Anche in Yoncé sono presenti numerosi modelli come in Freedom! 90 di George Michael (come Naomi Campbell, Linda Evangelista, Christy Turlington, Tatjana Patitz, Cindy Crawford ed i modelli maschili John Pearson, Mario Sorrenti e Peter Formb).[27] Beyoncé e i modelli sono vestiti da Karen Langley in pelle, autoreggenti, cinghie mentre posano contro un muro, con le telecamere che mostrano parti di pelle, primi piani di labbra ed erotici gesti della lingua.[30] In una scena, Beyoncé indossa un abito di Yves Saint Laurent.[30]

Partition

Il video di Partition è stato diretto da Jake Nava ed è stato girato nel club di cabaret Crazy Horse di Parigi, con scene iniziali girate al Castello di Ferrières presso Ferrières-en-Brie.[31][32] In un video di commento all'album, Beyoncé ha dichiarato: «Il giorno in cui Jay-Z mi ha fatto la proposta di matrimonio era il compleanno di mio marito e l'ho portato al Crazy Horse. E mi ricordo di aver pensato: "Accidenti, queste ragazze volano". Ritengo che fosse lo spettacolo più sexy che avessi mai visto. E pensavo: "Vorrei essere lassù, vorrei esibirmi così per il mio uomo". Quindi, anni dopo, è quello che ho fatto per il video di Partition».[33] Parlando del video, Nava ha notato che per le riprese Beyoncé ha cercato di essere «ancora più audace di quanto non sia stata in passato». Durante le riprese, inoltre, ha cercato di «creare e catturare un po' di genuina intimità» tra la cantante e il marito, presente in un cameo.[34] Nel corpo di ballo del video è presente la ballerina italiana Deborah Lettieri.[35]

Formazione

Crediti tratti dal sito web di Beyoncé.[9]

  • Beyoncé – voce, produzione, produzione vocale
  • Timbaland – produzione
  • Jerome Harmon – produzione
  • Justin Timberlake – produzione, voce di fondo
  • Key Wane – produzione
  • Mike Dean – produzione aggiuntiva
  • Boots – produzione aggiuntiva
  • Stuart White – registrazione, missaggio
  • Chris Godbey – registrazione
  • Ann Mincieli – registrazione
  • Bart Schoudel – registrazione
  • Ramon Rivas – progettazione
  • Matt Weber – assistente alla progettazione
  • Terius "The Dream" Nash – voce di fondo
  • Niles Hollowell-Dhar – suoni sintetizzati aggiuntivi
  • Derek Dixie – suoni sintetizzati aggiuntivi, consultazione missaggio
  • Hajiba Fahmy – registrazione parole registrate
  • Tony Maserati – missaggio
  • James Krausse – assistente al missaggio
  • Justin Hergett – assistente al missaggio
  • Chris Tabron – assistente al missaggio
  • Matt Wiggers – assistente al missaggio
  • Tom Coyne – masterizzazione
  • Aya Merrill – masterizzazione

Classifiche

Classifica (2014) Posizione
massima
Belgio (Fiandre)[36] 2
Belgio (Vallonia)[36] 9
Canada[37] 100
Francia[38] 120
Irlanda[39] 57
Regno Unito[40] 74
Stati Uniti[37] 23
Stati Uniti (Dance Club)[37] 1
Stati Uniti (R&B/Hip-Hop)[37] 3

Riconoscimenti

ASCAP Rhythm & Soul Music Awards

  • 2015 - Miglior canzoni R&B/Hip-Hop[41]

BET Awards

  • 2014 - Candidatura al miglior video musicale[42]

MTV Video Music Awards

Note

  1. ^ (DA) Partition, su IFPI Danmark. URL consultato il 14 giugno 2022.
  2. ^ (EN) ARIA Accreditations - October 2022 (PDF), su dropbox.com. URL consultato l'8 novembre 2022.
  3. ^ (PT) Beyoncé – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato l'8 gennaio 2023.
  4. ^ (EN) Partition – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 10 agosto 2022.
  5. ^ (EN) Radioscope Single Certification, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 18 dicembre 2024.Digitare "Beyoncé" in "search".
  6. ^ (EN) Partition, su British Phonographic Industry. URL consultato il 25 luglio 2022.
  7. ^ (EN) Beyoncé - Partition – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 17 dicembre 2024.
  8. ^ (EN) Urban/UAC Future Releases, su allaccess.com, All Access Music Group, 24 febbraio 2014. URL consultato il 7 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2014).
  9. ^ a b c d (EN) Beyoncé, album credits, su beyonce.com, 14 dicembre 2013. URL consultato il 7 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2013).
  10. ^ K.C. Blumm, Beyoncé's Embarrassed to Play Songs from Her New Album for Her Mom, su People, 3 gennaio 2014. URL consultato il 5 agosto 2022.
  11. ^ (EN) Hello Beautiful, Who Is Yoncé? Beyonce Explains The Birth Of Her New Alter Ego, su chicagodefender.com, Chicago Defender, 23 dicembre 2013. URL consultato il 7 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).
  12. ^ (EN) David Haglund e Forrest Wickman, Beyoncé Sampled the French Version of The Big Lebowski, in Slate, 13 dicembre 2013. URL consultato il 5 agosto 2022.
  13. ^ (EN) Jon Pareles, A December Surprise, Without Whispers (or Leaks), su The New York Times, 14 dicembre 2013. URL consultato il 26 luglio 2022.
  14. ^ (EN) Andy Kellman, Partition, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 26 luglio 2022.
  15. ^ (EN) Andrew Hampp, Beyonce, Beyonce: Track-By-Track Review, su Billboard, 13 dicembre 2013. URL consultato il 7 agosto 2022.
  16. ^ (EN) Ilana Kaplan, The Best Beyoncé Songs, su Complex, 4 settembre 2018. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  17. ^ (EN) The 70 Greatest Beyoncé Songs, su Rolling Stone, 10 aprile 2024. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  18. ^ (EN) Alexis Petridis, Beyoncé's 30 greatest songs, in The Guardian, 19 marzo 2021. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  19. ^ (EN) Andrew Barker, Album Review: Beyonce, ‘Beyonce’, su Variety, 17 dicembre 2013. URL consultato il 7 agosto 2022.
  20. ^ (EN) Mikael Wood, Album review: 'Beyonce' is full of surprises, su Los Angeles Times, 14 dicembre 2013. URL consultato il 7 agosto 2022.
  21. ^ Eliana Dockterman, Beyoncé: Lessons in Modern Feminism, su Time, 20 dicembre 2013. URL consultato il 7 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2014).
  22. ^ (EN) Matthew Perpetua, How Beyoncé's New Album Redefines Perfection, su BuzzFeed. URL consultato il 7 agosto 2022.
  23. ^ (EN) Greg Kot, 'Beyonce' album review: More than the delivery is a surprise, su Chicago Tribune, 26 gennaio 2014. URL consultato il 7 agosto 2022.
  24. ^ Una Mullalay, Beyoncé -the album, su The Irish Times, 26 gennaio 2014.
  25. ^ (EN) Melissa Locker, 14 Things to Know About Beyoncé’s New Album, in Time, 13 dicembre 2013. URL consultato il 7 agosto 2022.
  26. ^ a b (EN) Joe Lynch, Beyonce's Surprise Album: A Track-by-Track Breakdown, su fuse.tv, Fuse, 13 dicembre 2013. URL consultato il 7 marzo 2014.
  27. ^ a b (EN) Beyonce inspired by George Michael while making 'Yonce' video, su torontosun.com, Toronto Sun, 24 dicembre 2013. URL consultato il 7 marzo 2014.
  28. ^ (EN) Beyoncé inspired by George Michael's Freedom video, su express.co.uk, Daily Express, 19 dicembre 2013. URL consultato il 7 marzo 2014.
  29. ^ (EN) Beyonce's Clip For Yonce Inspired By George Michael's Freedom Video!, su take40.com, Take 40 Australia, 19 dicembre 2013. URL consultato il 7 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2013).
  30. ^ a b (EN) Allison P. Davis, Interview: 'Yoncé' Director Ricky Saiz on Working With Beyoncé, Joan Smalls, and More, su nymag.com, New York, 13 dicembre 2013. URL consultato il 7 marzo 2014.
  31. ^ (EN) Jon Blistein, Beyoncé Seduces Jay Z in 'Partition' Video, su Rolling Stone, 15 febbraio 2014. URL consultato il 16 novembre 2024.
  32. ^ (EN) Joanna Nikas, Beyoncé’s ‘Visual Album’ Fashions, su New York Times, 19 dicembre 2013. URL consultato il 16 settembre 2024.
  33. ^ (EN) Whitney Phaneuf, Beyonce strips for Jay Z in new NSFW ‘Partition’ video, su Uproxx, 25 febbraio 2014. URL consultato il 16 settembre 2024.
  34. ^ Lesley Messer, Go Behind the Scenes of Beyoncé's Racy 'Partition' Video with Jay Z, su ABC News, 14 marzo 2014. URL consultato il 16 novembre 2024.
  35. ^ Antonella Piperno, La doppia vita di Deborah Lettieri, tra il Crazy Horse e Dance Dance Dance - Panorama, su Panorama, 12 febbraio 2018. URL consultato il 16 settembre 2024.
  36. ^ a b Partition - Beyoncé, su Ultratop.
  37. ^ a b c d Beyoncé Chart History, in Billboard. URL consultato il 12 luglio 2018.
  38. ^ Partition - Beyoncé, su lescharts.com. URL consultato il 5 agosto 2022.
  39. ^ Chart Track: Week 11, 2014, su Irish Singles Chart, 21 agosto 2017. URL consultato il 5 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2017).
  40. ^ Beyonce full Official Chart History, su Official Charts Company. URL consultato il 5 agosto 2022.
  41. ^ ASCAP Rhythm & Soul Music Awards 2015, su ASCAP Rhythm & Soul Music Awards, 28 giugno 2015. URL consultato il 7 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2015).
  42. ^ (EN) Beyoncé, Jay Z, & Drake Lead BET Awards 2014 Nominations, su Rap-Up. URL consultato il 7 agosto 2022.
  43. ^ a b 2014 MTV Video Music Awards Nominations: Get The Full List - MTV, su MTV News, 24 maggio 2017. URL consultato il 7 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2017).

Collegamenti esterni

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