Parco nazionale dell'Alta Murgia
Il parco nazionale dell'Alta Murgia, abbreviato in PnAM, è un parco nazionale istituito nel 2004 situato in Puglia, nelle province di Bari e di Barletta-Andria-Trani.[1] La sede amministrativa del Parco è a Gravina in Puglia, in Via Firenze n. 10. Da settembre 2024 fa parte del sistema di geoparchi mondiali UNESCO.[2][3] StoriaL'ente Parco nazionale dell'Alta Murgia è stato istituito mediante il decreto dal Presidente della Repubblica il 10 marzo 2004.[4] TerritorioIl parco ha un'estensione di 68.033 ettari. Si estende nella parte più elevata dell'altopiano delle Murge di nord-ovest. Coincide con una parte della più estesa zona di protezione speciale istituita per proteggere la steppa a graminacee, habitat del falco grillaio (sito di importanza comunitaria). Punti d'interesseTra le principali attrazioni del parco va annoverato Castel del Monte, uno dei più famosi castelli del meridione italiano nonché patrimonio dell'umanità. Il parco presenta attrazioni di diversi tipi:
ComuniNe fanno parte i comuni di:
I dati sono aggiornati al 01/01/2016 Gestione amministrativaPresidenti
FloraLa vegetazione dell'Alta Murgia cambia a seconda della zona. Questo habitat è un susseguirsi di formazioni rocciose, fitti boschi e vaste distese steppiche. In queste praterie rocciose ritroviamo alberi tipici della vegetazione mediterranea quali il cipresso comune e il pino d'Aleppo (frutto di rimboschimenti)[5], oltre ad aree più o meno estese di querceto. Nei boschi della Murgia oggi si ritrovano perlopiù esemplari di roverella, fragno, la quercia spinosa, il leccio, il cerro il farnetto e quercia della Palestina. In compenso sono molto diffuse specie di erba bassa e media nelle aree steppiche, come l'asfodelo la ferula la stipa e le numerose specie di orchidee dei generi Serapias, Orchis e Ophrys. Di recente scoperta è la specie Ophrys murgiana.. Il sottobosco è ricco di piante come il caprifoglio, il biancospino, il pungitopo, il cisto e il mirto, lentisco e ilatro. Sulle rocce è facile trovare le piante di cappero, coi loro bei fiori, oltre a piante aromatiche quali la pianta del rosmarino e dell'origano. La vegetazione arboreo-arbustiva caratterizzante i pascoli naturali è costituita dall'asparago, il noce, il fico, il mandorlo, il ramno, il nespolo, il prugnolo, il lampone, la mora selvatica, l'olivastro, la marruca, il perastro, il mandorlo selvatico. Numerose i fiori quali la clematide, il ciclamino, la rosa canina, il gigaro e la rosa di San Giovanni e la peonia. Tra le specie fungine troviamo il fungo cardoncello e la gallinella, fungo commestibile dall'intenso colore giallo, oltre a numerose altre specie non commestibili.
Bosco di AcquatettaIl Bosco di Acquatetta è un bosco artificiale situato tra i comuni di Minervino Murge e Spinazzola. Si trova incluso nel territorio del Parco nazionale dell'Alta Murgia e con i suoi 1083 ettari è il più esteso della Provincia di Barletta-Andria-Trani, nonché uno dei più grandi di Puglia. Nel bosco si è verificato uno sviluppo spontaneo di esemplari di roverella e di specie tipicamente mediterranee come la quercia spinosa o il leccio. FaunaNel parco nazionale alberga una buona varietà di fauna, soprattutto di piccole e medie dimensioni, che possono trovare una discreta gamma di alimenti in questo singolare e vasto ambiente, caratterizzato dall'alternarsi di vaste distese erbose, formazioni rocciose, campi coltivati e fitte selve. Altro fattore agevolante per gli animali è la presenza di numerose grotte, anfratti e formazioni rocciose, che offrono loro rifugio. È da far notare la mancanza di corsi d'acqua d'altronde un po' tipica di tutta la Puglia. ArtropodiFra le altre specie di artropodi presenti nell'area del parco sono presenti: Prionotropis Appula, l'insetto stecco, la lucciola, la vedova nera mediterranea e il crostaceo Triops cancriformis, dalle sembianze di un fossile vivente con una morfologia che rimane piuttosto invariata da almeno 200 milioni di anni. MammiferiTra la popolazione di mammiferi si attestano le seguenti specie: donnole, faine, istrici, lepri, scoiattoli, piccoli roditori (quali il moscardino, il ghiro, il topo quercino, il mustiolo, l'arvicola di Savi, il topo selvatico), volpi , tassi e puzzole. Di particolare interesse naturalistico risultano i grossi e schivi gatti selvatici. Notevole anche la presenza di diverse specie di chirotteri quali il ferro di cavallo maggiore, il ferro di cavallo minore, il ferro di cavallo mediterraneo, il miniottero, e il vespertilio maggiore. In passato era nota la presenza di lupi, generalmente provenienti dall'Abruzzo o dalla più vicina Lucania in cerca di greggi per sfamarsi, che in seguito al drastico aumento del numero di cinghiali hanno ricominciato a riaffacciarsi nel parco come attestano le documentazioni fotografiche, gli avvistamenti e i diversi ritrovamenti di resti di animali come pecore, volpi o cinghiali predati da questo cacciatore. Ultimamente sembrano essere di stanza nel parco, con una popolazione ancora non ben identificabile ma che si sta comunque riadattando ad un habitat dove vi erano stati nel corso della seconda metà del ventesimo secolo solo sporadici avvistamenti. Sembra che vengano proprio dalla murgia i lupi che stanno tornando a riaffacciarsi e a cacciare nelle aree del Brindisino e del Tarantino (precisamente nelle aree di Ostuni, Ceglie Messapica, Cisternino e Martina Franca). RettiliTra i rettili possiamo annoverare, oltre alla comunissima lucertola campestre ed alla testuggine comune la presenza del ramarro, del geco di Kotschy e di vari serpenti, tra cui la vipera, il cervone, il biacco, la biscia dal collare e il colubro leopardino. AnfibiAnche gli anfibi sono presenti, nonostante l'ambiente arido non lo farebbe supporre: accanto ad alcune specie di anuri più comuni come il rospo comune, il rospo smeraldino e la rana di Uzzell, è stato rinvenuto, in un unico sito, l'ululone appenninico, e quale unico urodelo del parco, il tritone italiano. UccelliNumerose sono le specie di uccelli presenti nel parco, alcune di notevolissima importanza conservazionistica quali l'occhione, mentre è in corso un progetto per la reintroduzione della gallina prataiola. Si rinvengono varie specie di tordi, di merli, il culbianco, l'upupa, l'usignolo, il verzellino, il pettirosso ma anche corvidi come il corvo imperiale, la taccola e la cornacchia grigia o la gazza. È possibile anche ritrovare con una certa frequenza il picchio rosso e il picchio verde. Varie specie selvatiche di columbidi sono avvistabili, quali il colombo selvatico, la tortora selvatica e quella dal collare. Inoltre, possono osservare la calandra, la calandrella, la cappellaccia, il rigogolo, lo scricciolo, la capinera, la tottavilla, la cesena, lo strillozzo, la cinciallegra, la cinciarella, la cincia bigia, lo zigolo nero, il tordo bottaccio, il merlo, il fringuello, il pettazzurro, l'allodola. Non è rarissimo, in alcuni periodi, imbattersi nel fagiano e nella quaglia. Alti nel cielo dell'aspro territorio murgiano si incontrano numerosi rapaci: il gheppio, il nibbio bruno, il falco lanario e il falco pellegrino. Importantissima la presenza del falco grillaio, adattatosi all'ambiente urbano al punto di nidificare sui campanili romanici e sugli edifici più alti dei centri storici[6]. Sempre più frequenti sono gli avvistamenti, in più zone del parco, della grande aquila reale. Presenti anche la poiana, il nibbio reale, il biancone, l'albanella minore e il falco di palude. Tra i rapaci notturni troviamo il barbagianni, la civetta, l'allocco, il gufo comune e l'assiolo. Nelle poche aree umide è possibile incontrare l'airone cenerino, che costruisce i suoi nidi a partire da febbraio, e alcuni uccelli migratori, come la marzaiola; nei periodi di passo non è rarissimo avvistare qualche cicogna.
I progetti di conservazioneL'Ente Parco, in collaborazione con il Centro Studi Naturalistici onlus sta realizzando uno studio di fattibilità per valutare la possibilità di reintrodurre la Gallina prataiola (Tetrax tetrax) nell'ambito del territorio delle Murge. Note
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