Il parco fu creato il 28 giugno 1989 attraverso il Decreto nº 97.887. In quella zona si conosceva l'esistenza di savane, foresta di montagna e fiumi di grande portata, ancora relativamente intatti. Il parco è stato creato con lo scopo di proteggere alcune zone dell'ecosistema della Serra Pacaraima, garantendo la preservazione della sua flora, fauna e altre ricchezze naturali, peculiarità geologiche, geomorfologiche e paesaggistiche. A questo fine, il parco - attraverso il suo piano di gestione - organizza attività che prevedono visite controllate, a scopo educativo e di ricerca scientifica [2].
Dal punto di vista geologico, la caratteristica più evidente è il fatto che il parco sia costituito da una formazione molto particolare, denominata tepui, rimanenti da orizzonti geologici che sono i più antichi del pianeta.
Territorio
Il parco confina a nord con il Venezuela e la Guyana, mentre sugli altri lati è delimitato dalla Terra indigena della Raposa Terra do Sol.
Il parco è costituito da zone ben distinte e molto differenti dal punto di vista ecologico: una parte pianeggiante di foresta, che si inerpica lungo la prima parte delle pendici dei tepui, dove il pendio formato dallo sgretolamento erosivo del corpo centrale permette lo sviluppo dei vegetali, e la savana erbacea che colonizza l'altopiano sulla sommità dei tepui. Le due zone sono separate da falesie quasi perfettamente verticali, che interrompono la continuità dell'ecosistema e di fatto hanno creato anche una barriera evolutiva che mantiene una distanza di molte decine di milioni di anni di evoluzione tra le specie da una e dall'altra parte[3].
Clima
Nella regione, il clima è del tipo Awi, secondo la classificazione dei climi di Köppen, ovvero tropicale piovoso, con una stagione secca ben identificata. La temperatura media mensile non scende mai sotto i 18 °C. Questo costituisce un habitat ideale per la flora megatermica, dove l'oscillazione annuale delle medie non supera i 5 °C di differenza, cioè senza una chiara distinzione tra inverno e estate. La piovosità varia tra i 1.300-1.900 mm, concentrata nel periodo aprile-agosto[4].
Minacce
L'impatto antropico è ridotto al minimo e le uniche attività potenzialmente in conflitto sono quelle legate alla caccia (soprattutto sul versante guyanense, più ricco) e all'estrazione artigianale e illegale (garimpo) dei diamanti[4].
Il parco è compreso nel territorio del municipio di Uiramutã, nello Stato del Roraima, al confine settentrionale del Brasile e si trova sulla frontiera con il Venezuela e la Guyana.
Il parco sorge in una zona praticamente spopolata, contando che si trova in un'area marginale all'interno di uno Stato, il Roraima, che conta una densità di popolazione media inferiore a 1 abitante/km²[6].
Accessi
L’accesso al parco può avvenire attraverso la strada statale BR 174, in partenza da Boa Vista dopo un tragitto di circa 213 km, da questo punto una deviazione di altri 13 km conduce a Santa Elena de Uairen (Venezuela). Da questa località, si può raggiungere il parco attraverso un volo in elicottero di circa 30-45 minuti, oppure proseguire in auto per due ore fino a Paraitepuy; infine con un tragitto finale a piedi di una giornata (22 km) si raggiunge la base del monte Roraima. Dalla base del monte, con sei ore di cammino si raggiunge il punto denominato “Hotel” dove è possibile pernottare. Questa seconda alternativa è la più utilizzata[7].
Strutture ricettive
L’unica struttura ricettiva sul posto è un rifugio localizzato nel punto chiamato “Hotel”, al termine della salita che porta dalla base della montagna fino al piano sommitale.
La sede del parco si trova nel municipio di Pacaraima[7].
Note
^(PT) Parna do Monte Roraima, su icmbio.gov.br, Instituto Chico Mendes para Bioversidade. URL consultato il 30 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2019).
^(PT) Plano de Manejo (PDF), ICMBio. URL consultato il 30 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).
^(PT) Parque Nacional di Monte Roraima, su br.viarural.com, Via Rural. URL consultato il 30 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2017).
^abc(PT) ICMBio, ENCARTE 5 - UNIDADE DE CONSERVAÇÃO (PDF), su icmbio.gov.br. URL consultato il 30 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2017).
^ Luz, Francisco J.F., Boa Vista, EMBRAPA, RR, 1998. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)
^(PT) ICMBio, Encarte 3 - CONTEXTO ESTADUAL (PDF), su icmbio.gov.br. URL consultato il 30 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).