Gli scavi hanno evidenziato una frequentazione del luogo a partire dall'età pre- e protostorica, con una necropoli dell'Età del ferro di matrice insubre presso la chiesa di San Maria foris portas. La fondazione del castrum Sibrium sembra risalire al IV-V secolo in relazione a una linea difensiva contro le grandi migrazioni di popoli germanici. Il luogo si trovava inoltre all'incrocio dei fascio di strade della direttrice Como-Novara.
Alto medioevo
Durante l'età bizantina e longobarda, Castel Seprio viene ricordato come civitas, cioè come centro di un ampio distretto territoriale. Tarde fonti medievali, come Geografo Guidone e l'Anonimo Ravennate, riportano il nome Sibrie e Sibrium. In età carolingia, si costituì il contado del Seprio.
Basso medioevo
Tra il 1285 e il 1287 l'insediamento venne completamente raso al suolo a opera dei milanesi durante la lotta contro i Torriani. L'arcivescovo di MilanoOttone Visconti ne decretò il perpetuo abbandono, a eccezione delle chiese, che vennero officiate fino al XVII secolo.
L'interesse degli eruditi milanesi per questo luogo storico si fece vivo sin dal XIV secolo: nel 1339Galvano Fiamma cita che nel monastero di Torba fu rinvenuta la tomba di un re longobardo. Nel XV secolo fu Ciriaco Pizzicolli a effettuare la trascrizione di alcune lapidi romane inserite nelle murature superstiti.
Età moderna
Nel 1541 lo studioso e presbitero Bonaventura Castiglioni nella sua Gallorum Insubrium antiquae sedes è il primo a documentare una descrizione dei ruderi.
Età contemporanea
Nel 1809 il nobile Parochetti di Gornate Olona demolì i ruderi di una casa-torre per cavarne materiale edile e scoprì lapidi e vestigia gallo-romane.
Su tale spunto, la famiglia milanese degli Archinto, collezionisti di antichità, acquistarono l'area e delegarono lo studioso Corbellini di estrarne resti.
Nel 1944Gian Piero Bognetti scoprì e rese pubbliche le pitture della chiesa di Santa Maria foris portas, che al tempo era diventata un magazzino agricolo.
Tra il 1946 e il 1947 ebbero inizio le prime indagini archeologiche sistematiche sotto il controllo delle Soprintendenze alle Antichità e ai Monumenti, in collaborazione col museo di Varese. Direttore era lo storico Mario Bertolone.
Da allora, diverse furono le campagne di scavo:
1954-1958, in cui riapparvero alcuni complessi religiosi e le cinte turrite;
1962-1963, detta dei polacchi, poiché affidata all'Istituto di Cultura Materiale di Varsavia;
Nel 2009 è stato inaugurato un Antiquarium all'interno del Parco.
Monumenti
Il castrum
Le costruzioni presenti sul pianoro sono a carattere militare (ponte e torrione d'ingresso, mura di cinta turrite,[2] torri difensive e una casaforte), civile (case di abitazione, pozzi, cisterne) e religioso.
Le mura, spesse quasi 2 m e sorrette da archi sostenuti da pilastri, mettevano in collegamento il castrum alla torre del monastero di Torba, dove oggi sono ancora ben visibili.[3]
Il complesso basilicale di S. Giovanni Evangelista
La grande basilica, a pianta rettangolare, era divisa in tre navate (V secolo). In un secondo momento venne arricchita da un'abside centrale e in seguito da un'absidiola. Girando attorno al luogo di culto si trovano i resti di una grande cisterna[2], di un ambiente ristretto (forse una sacrestia), il basamento di una torre campanaria e una zona cimiteriale, di cui si conservano solo un paio di lastre tombali longobarde.
Il battistero[2] è un edificio a pianta ottagonale che in origine aveva una piccola abside. Al suo interno si conservano due vasche battesimali. Può essere databile al V secolo.
Il piccolo monastero a corte, forse costruito nel XIV secolo, ospitava una comunità regolare. All'interno le pareti dell'oratorio conservano affreschi tardorinascimentali e seicenteschi. L'Antiquarium, recentemente allestito, espone materiali che illustrano i primi insediamenti preistorici, la vita del castrum dalla sua fondazione in età tardoromana, attraverso il momento di fioritura nell'alto medioevo, sino alla distruzione ed oltre. Tra i reperti spiccano i resti di decorazione ad affresco recuperati negli interventi archeologici all'interno degli edifici di culto e la ceramica rinascimentale emersa nel corso degli scavi dello stesso edificio.
Il borgo
La zona dell'abitato si sviluppa a occidente del castrum. Di questo borgo oggi rimangono una serie di resti parzialmente affioranti e ricoperti dalla boscaglia. Le fonti ricordano fossati, porte, una piazza e qualche edificio, tra cui, probabilmente, una chiesa dedicata a S. Lorenzo.
La piccola chiesa, a pianta triconca, racchiude nell'abside un prezioso ciclo pittorico che raffigura le Storie dell'Infanzia di Cristo, ispirate ai Vangeli apocrifi.
Il tema è antiariano, volto a sostenere la tesi dell'unicità della natura umana e divina del Cristo.
La datazione degli affreschi è problematica e oscilla tra la fine del VI e il IX secolo.
Si è soliti fissare il 948 come termine ante quem in quanto un'iscrizione graffita cita Arderico, che fu vescovo di Milano dal 936 al 948
B. Castiglioni, Gallorum Insubrum antiquae sedes, Milano, 1541
A. Corbellini, Il museo lapidario Archinto e gli scavi di Castelseprio, in Rivista Europea. Giornale di scienze morali, letteratura e arte 1 (1846), pp. 107-127
G. Rotondi, Un passo di Galvano Fiamma e il Monastero di Torba, in Archivio storico Lombardo 49 (1922), pp. 119-134
Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Angelo Contino, Castelli in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1982.
S. Colombo, Conoscere Castelseprio, Torba e dintorni, Varese, Lativa, 1995
P.G. Sironi, I longobardi nel Seprio, Varese, Macchione, 2001 ISBN 88-8340-065-8
A. Surace, Il parco archeologico di Castelseprio, Varese, 2005
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M. Colaone, Storia e arte del nuovo antiquarium di Castel Seprio, in Terra Insubre 51 (2009)
M. Colaone, Il Seprio. I luoghi, la storia, il mistero di una regione nascosta, Monza, Menaresta, 2011 ISBN 978-88-96751-05-3
E. Percivaldi (a cura di), Il Seprio nel medioevo. I longobardi nella Lombardia settentrionale (secc. VI-XIII), Rimini, Il Cerchio, 2011 isbn 978-88-8474-296-4
B. Castiglioni, Gli antichi insediamenti dei Galli insubri, a cura di P. Mathlouthi, G. Minella, M. Pasquero, M. Rapi, Rimini, Il Cerchio, 2013
P.M. De Marchi (a cura di), Castelseprio e Torba: sintesi delle ricerche e aggiornamenti, Mantova, SAP Società Archeologica, 2013 isbn 978-88-87115-84-0