Paolisi
Paolisi è un comune italiano di 1 947 abitanti[2] della provincia di Benevento in Campania. Geografia fisicaConfina sia con la provincia di Avellino (est-sud-est), sia con la città metropolitana di Napoli (sud-sud-ovest). Il paese si sviluppa in direzione Est-Ovest per circa 1,5 km, lungo il lato "manco" della Valle Caudina, ad un'altitudine di 270 m s.l.m. e su una superficie di 607 ettari; è sovrastato dal Monte Paraturo (927 m), propaggine occidentale della catena del Partenio; la maggior parte del territorio agricolo deriva dai depositi alluvionali-lacustri del fiume Isclero, mentre la zona montana è costituita da complessi calcarei, talvolta fratturati, con copertura piroclastica di pomici, conseguenti all'attività del Somma-Vesuvio. StoriaLo si trova menzionato per la prima volta nel secolo IX in forma di Paulisi[5] e precisamente nel testamento di Rateprando[6], il quale, in data 31 gennaio 800, dona i suoi possedimenti « in finibus Paulisi » al monastero di San Vincenzo al Volturno. La radice etimologica più convincente è quella che farebbe derivare il nome da "pau", contrazione altomedievale di " pagus" come per Paupisi e quindi con significato di " villaggio", tale toponimo appare anche in diverse località, soprattutto rurali, della Sardegna. Altra ipotesi alquanto attendibile farebbe derivare il nome da " palus-paludis " ovvero "palude " in latino, e più propriamente dalla deformazione tardo-latina "padulis", come per Padula e Paduli, presente anche nei toponimi della Toscana occidentale (Padule di Fucecchio)[7], ad indicare la limacciosità del territorio della Valle Caudina che, ricordiamo, in epoca sannitica, risultava ancora non prosciugato dalla remota presenza di un bacino alluvionale. A supporto di questa tesi, nelle zone intorno a Fucecchio, tra Cappiano e Massa, troviamo anche il toponimo di "iscla"[8] ad indicare una zona rilevata di terreno posta in mezzo alle acque (limacciose o meno) che la circondano, ed il toponimo "faventia" ad indicare zona di produzione di vasellame e laterizio, dunque associato alla creta che si estrae lungo i corsi d'acqua. Entrambi i toponimi sono presenti sul territorio di Paolisi (fiume Isclero fino al secolo scorso, conosciuto come fiume Faenza). Seguì le sorti feudali di Arpaia, e fu posseduto dalle seguenti famiglie: Stendardo, Boffa, Leonessa, Guevara, Comite, Palagano, Carafa, Ceva, Grimaldi, Maddaloni, Caracciolo, e infine dalla R. Corte. Fu casale di Arpaia, nel circondario di Airola nella provincia di Principato Ultra. Nel 1809 fu aggregato alla provincia di Terra di Lavoro fino al 1861, quindi passò alla provincia di Benevento. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
Architetture civiliPaolisi è ricco di palazzi gentilizi, tutti collocati lungo l'asse principale del paese. La lista seguente indica i principali, procedendo da est verso ovest. Nella zona Fòr'e Ttùrre:
Nella zona detta Capo 'e Vascio:
Nella zona Capo 'e 'Copp':
Aree naturali
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[9] abitanti censiti al 31 dicembre 2012 EconomiaLa fiorente economia di tipo agricolo-forestale (cereali e frutta a valle, pioppeti lungo il corso dell'Isclero, boschi di castagno in montagna), e le numerose attività artigiane che hanno contraddistinto il paese per oltre mezzo secolo, nonché l'alto numero di professionisti, che un tempo costituivano peculiarità rara e patrimonio di "cervelli", oggi ha ceduto il passo ad un'attività di tipo industriale, (manufatti in cemento, prodotti termoplastici, stabilimento di zincatura) che impattano notevolmente col territorio rurale, comportando un ulteriore abbandono delle attività agricole estensive a vantaggio di poco lusinghiere operazioni edilizie di tipo speculativo. L'attività terziario-commerciale, si concentra lungo il tratto della Strada statale 7 Via Appia. Infrastrutture e trasportiIl comune è attraversato dalla via Appia Nuova e dalla Ferrovia della Valle Caudina, che ha una fermata presso la stazione di Rotondi-Paolisi. AmministrazioneIl comune fa parte della Comunità montana del Taburno e del Parco regionale del Partenio. Sindaci di Paolisi:
Note
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