Fondata nel 1936, è una delle squadre più titolate d'Italia, essendosi aggiudicata 3 scudetti e due edizioni della Supercoppa italiana, nonché l'unica cittadina non capoluogo ad aver conquistato entrambi i titoli nazionali.
La sua prima squadra è nota anche come S.Bernardo-Cinelandia Cantù per motivi di sponsorizzazione.
La carica di presidente del club è stata ricoperta dal 2011 al 2015 da Anna Cremascoli, prima donna presidente di una società cestistica del massimo campionato italiano[1], dopo che la famiglia Cremascoli acquisì la proprietà del club nel 2008. La sede delle gare interne di campionato è il PalaDesio di Desio (MB).
L'Associazione Pallacanestro Cantù nasce tra il 1936 e il 1937, grazie all'idea di Mario Broggi e Angiolino Polli. Negli anni trenta la pallacanestro è uno sport semisconosciuto, praticato solo da pochi. Il primo campo, disegnato da Broggi all'interno del cortile delle Suore Sacramentine[3], è completamente all'aperto e quindi non è inusuale d'inverno spalare la neve prima dell'inizio delle partite.
I primo componenti di quella che sarebbe diventata la Pallacanestro Cantù sono, oltre ai due giovani già citati, Attilio Molteni, Peppino Borghi, Alberto Broggi, Vittorio Sgariboldi, Nene Marchi e Peppino Colombo, nucleo storico di quella che sarebbe divenuta una delle società più titolate in tutta Europa.
Prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, la squadra assume il nome di Opera Nazionale Dopolavoro Cantù. Ad inizio del 1942, la formazione si fa conoscere in tutta Italia grazie alle ottime prestazioni offerte nella coppa Bruno Mussolini. L'A.P. Cantù, guidata in panchina da Luigi Cicoria (a tutti gli effetti primo allenatore dei biancoblù), vince infatti contro Mantova, Pavia, Varese e il General Cantore di Milano.
Nel 1948-49 la Pallacanestro Cantù disputa la prima stagione in serie C. Da lì in poi per il basket canturino sarà una crescita costante con il passaggio in serie B nel 1953 e, l'anno successivo, la conquista, per la prima volta, della serie A. La stagione 1954-55 termina con una retrocessione, a cui segue però un'immediata promozione l'anno successivo. In quel periodo si ritirano dall'attività i fratelli Broggi e l'A. P. Cantù basa le sue fortune su Lino Cappelletti, primo biancoblù convocato in nazionale, e su Lietti, Ronchetti e Quarta. C'è spazio anche per il primo sponsor, Milenka, fornito da una distilleria di Asnago.
Con la riconquista della massima serie nel 1956 si apre per il basket canturino una nuova era: entra infatti in società la famiglia Casella, che porta con sé un dipendente dell'azienda di acque minerali e bibite, Aldo Allievi. Insieme a loro arriva un nuovo sponsor: l'Oransoda.
La stagione successiva cambiano sia l'allenatore sia lo sponsor. La Pallacanestro Cantù si lega al marchio Fonte Levissima, mentre in panchina siede il giovane Gianni Corsolini. Inizia un periodo di enorme sviluppo per il basket italiano in cui Cantù trova la propria collocazione tra le grandi squadre dell'epoca a fianco della Virtus Bologna e del Simmenthal Milano. In quel periodo si registra il ritiro di Lino Cappelletti e il debutto di un giovanissimo Carlo "Charlie" Recalcati, in arrivo proprio dal capoluogo lombardo.
Gli anni Settanta e Ottanta: l'epopea degli Allievi
È l'inizio dell'epopea canturina, grazie anche all'esplosione di un giovanissimo talento di Figino Serenza: Pierluigi Marzorati. Dal 1969-70 comincia anche il sodalizio tra Aldo Allievi e Arnaldo Taurisano: un duo che porterà Cantù ai massimi livelli sia in Italia sia in Europa. Sono gli anni in cui il general manager è Raffaele Morbelli, per 18 anni a Cantù (dal 1968 al 1986).
Il 1976-77 è la stagione della prima Coppa delle Coppe, conquistata grazie ad Hart Wingo, talento afroamericano con alle spalle una discreta carriera in NBA. La Coppa rimane a Cantù anche i due anni successivi, con il nuovo sponsor Gabetti e, in campo, l'estroso americano John "Crazy Horse" Neumann.
È un periodo magico per la Pallacanestro Cantù, che inanella una serie di trionfi in Europa e diventa una delle formazioni più temute ed ammirate di tutto il continente. Anni ricchi di successi, accompagnati dallo sponsor Squibb, che culminano nello scudetto 1980-81 e nel nuovo trionfo in Coppa delle Coppe. In panchina siede Valerio Bianchini, mentre in campo, oltre al capitano Marzorati e agli americani Bruce Flowers e Tom Boswell, esalta il pubblico brianzolo il nuovo talento scoperto da Cantù: il bomber di RovagnateAntonello Riva.
Il trionfo più sentito dai tifosi arriva l'anno successivo: la Ford Cantù di Giancarlo Primo batte a Grenoble i rivali storici del Billy Milano per 69-68 e si riconferma regina d'Europa. Nelle memoria della Pallacanestro Cantù restano anche i nomi dei due statunitensi di quell'anno: Jim Brewer e Wallace Bryant.
L'annata successiva è entusiasmante, Cantù, allenata ancora da Frates e con Mannion e Adrian Caldwell come stranieri, arriva terza in campionato qualificandosi per la Coppa dei Campioni, denominata nel frattempo European Championship.
Nella stagione 1993-94 la squadra, allenata inizialmente da Antonio Díaz-Miguel, va male in campionato, soprattutto per una serie di scelte sbagliate e per una girandola di stranieri: da Craig Hodges a Rickie Winslow, da Geert Hammink a Michael Curry. L'annata finisce con la retrocessione in serie A2 e con l'addio al basket, dopo 40 anni di esperienza al vertice, della famiglia Allievi, che cede la proprietà a Franco Polti.
Dopo due anni di purgatorio nella seconda categoria, Cantù riconquista a suon di vittorie la serie A al termine della stagione 1995-1996.
L'anno del ritorno in A1, con Dado Lombardi in panchina e il confermatissimo Thurl Bailey in mezzo all'area, è molto positivo. Cantù arriva ottava in campionato ma, soprattutto, si qualifica per la finale di Coppa Italia, perdendo contro la Virtus Bologna.
L'era Corrado e la prima Supercoppa italiana
Nella stagione 1999-2000 si registra un nuovo cambio di proprietà: Francesco Corrado acquista la società evitando che Cantù perda la pallacanestro e si assume il compito di riportare la città brianzola ai massimi livelli del basket tricolore.
La prima stagione è funestata da una terribile tragedia: Enrico Ravaglia, ventitreenne di belle speranze che stava rinascendo in maglia biancoblù dopo stagioni rovinate da un brutto infortunio, muore in un incidente stradale. La squadra di Franco Ciani reagisce sul campo, conquistando la salvezza anche grazie all'apporto di Antonello Riva, che diventa il miglior marcatore del campionato italiano.
Il 2000-01 inizia con una serie di sconfitte che portano all'esonero di Ciani e alla promozione di Stefano Sacripanti, allenatore cresciuto nel settore giovanile canturino, già vincitore di tre titoli giovanili. La squadra, sponsorizzata dalla Poliform, raggiunge un'insperata salvezza grazie anche agli innesti in corsa di Matt Santangelo e Marcelo Damião.
L'anno successivo, approfittando del cambio dei regolamenti, Cantù punta su un folto gruppo di americani. Grazie a Jerry McCullough, Bootsy Thornton, Sam Hines, Shaun Stonerook, Todd Lindeman e Ryan Hoover, la Oregon Scientific ritorna nelle alte sfere della pallacanestro italiana, ottenendo la quarta posizione in campionato valida per un posto in Eurolega. Corrado è però costretto ad una scelta difficile, rinuncia all'Europa (lasciando il posto alla Montepaschi Siena) per mantenere quello spettacolare gruppo di americani che aveva fatto innamorare il Pianella, convertitosi nell'occasione in Palaoregon.
Nella stagione successiva i biancoblù conquistano la finale di Coppa Italia, perdendo solo in volata contro la Benetton. La rivincita arriva il 27 settembre 2003: Cantù sconfigge a Treviso i padroni di casa della Benetton e si aggiudica la sua prima Supercoppa italiana, riportando un trofeo in Brianza dodici anni dopo la Coppa Korać. La compagine brianzola torna anche a calcare i palcoscenici europei. Nel 2004-05 partecipa all'Uleb Cup, nel 2005-06 all'Eurocup, sempre abbinata al marchio dello sponsor Vertical Vision.
Nel 2007 Francesco Corrado diventa Presidente della Lega Basket. A capo della Pallacanestro Cantù viene nominato il figlio Alessandro, che diventa il settimo presidente della storia biancoblù. Un cambio avviene anche in panchina. Dopo sei anni da capo allenatore Sacripanti lascia la panchina brianzola e passa a Pesaro. Il suo posto viene preso dal coach imolese Luca Dalmonte.
Gli anni recenti: nuovo passaggio di proprietà e ritorno ai vertici
Nell'estate 2008 la Pallacanestro Cantù cambia nuovamente proprietà, pur mantenendo Corrado come Presidente. Il gruppo NGC, di proprietà della famiglia Cremascoli, guidato dal fondatore Eugenio con i figli Paolo ed Anna, diventa socio di maggioranza, con l'obiettivo di tornare a scrivere pagine piene di successi.
Nell'estate 2009 Luca Dalmonte lascia la panchina brianzola dopo due stagioni in biancoblù e lo sostituisce il giovane coach Andrea Trinchieri, che raggiunge subito le Final Eight di Coppa Italia.
Al termine di un'annata esaltante, chiusa con il quarto posto in regular season, la NGC Medical Cantù conquista, a distanza di otto anni dall'ultima volta, la semifinale scudetto contro la Montepaschi Siena al termine di un'appassionante serie di quarti di finale contro la Virtus Bologna (3-2), e il diritto di tornare in Europa, grazie alla qualificazione in Eurocup.
La stagione successiva per la società bianco-blu, che si presenta al via con il nuovo abbinamento Bennet, è ancora più strepitosa. La formazione guidata da coach Andrea Trinchieri, che può contare sulla conferma di molti atleti dell'anno precedente come capitan Nicolás Mazzarino, Manuchar Mark'oishvili, Maarty Leunen e Vladimir Micov, raggiunge infatti sia la finale di Coppa Italia, sia, dopo 30 anni di assenza, la finale scudetto. In entrambi i casi i bianco-blu si arrendono alla Montepaschi Siena, ma questi risultati riportano Cantù ai massimi livelli in Italia e in Europa, visto che la Bennet acquisisce il diritto di giocare l'Eurolega a distanza di 18 anni dall'ultima apparizione.
Nel settembre del 2011 si registra un cambiamento anche ai vertici societari: numero uno della società diviene Anna Cremascoli, prima donna presidente non solo della Pallacanestro Cantù, ma dell'intero basket italiano di serie A.
La stagione della Bennet si caratterizza per il ritorno sui massimi palcoscenici continentali dove la formazione di Andrea Trinchieri rispolvera la grandiosa tradizione europea dei bianco-blu qualificandosi alla Top 16 di Eurolega e mancando solo per la differenza canestri l'accesso ai quarti di finale. Le gare di Eurolega vengono disputate al PalaDesio di Desio.
Cantù perde invece per un soffio la Supercoppa italiana (73-70) e viene anche sconfitta in finale di Coppa Italia sempre dalla Montepaschi Siena. Il cammino in campionato dei bianco-blu si interrompe invece nei quarti di finale dei playoff per mano della Scavolini Pesaro.
La stagione successiva inizia nel migliore dei modi: la Pallacanestro Cantù, con la fortunata denominazione Mapooro, azienda del gruppo NGC che produce integratori, conquista la Supercoppa italiana ai danni degli eterni rivali della Montepaschi Siena regalando il primo trofeo della proprietà Cremascoli. L'MVP della gara è Manuchar Mark'oishvili. I ragazzi di coach Andrea Trinchieri si guadagnano anche l'accesso all'Eurolega per la seconda stagione consecutiva vincendo i Qualifying Rounds organizzati al PalaDesio. La stagione procede positivamente per la Pallacanestro Cantù che, pur battendo al Paladesio armate del calibro di Fenerbahçe Ülker e Real Madrid, viene eliminata dalla Regular Season di Eurolega a causa dell'ultima sfortunata sconfitta di Istanbul. A fine del mese di gennaio la società deve, a malincuore, privarsi di Manuchar Mark'oishvili che riceve un'offerta irrinunciabile da parte del Galatasaray poi vincitore del campionato turco. La squadra, dopo un iniziale periodo di difficoltà, disputa degli ottimi playoff, grazie anche all'inserimento del playmaker Joe Ragland e, eliminando il Banco di Sardegna Sassari, conquista per la terza volta in quattro anni l'accesso alla semifinale scudetto. La formazione di coach Trinchieri, sponsorizzata Lenovo, non riesce però ad accedere alla finale venendo sconfitta in gara-7 dall'Acea Roma.
L'estate è all'insegna di altri grandi cambiamenti. In panchina torna infatti Stefano "Pino" Sacripanti che sostituisce Andrea Trinchieri volato alla volta di Kazan' mentre diventa direttore sportivo, al posto di Bruno Arrigoni, il canturino Daniele Della Fiori, che ricopriva precedentemente il ruolo di team manager della società. Novità arrivano anche dal fronte sponsor con Acqua Vitasnella che diventa main sponsor della Pallacanestro Cantù. La stagione è decisamente positiva per i biancoblu che rimangono sempre nelle prime posizioni in classifica, raggiungono le Final 8 di Coppa Italia, le Last 32 di Eurocup e si qualificano ai playoff mantenendo l'imbattibilità casalinga per l'intera regular season. L'Acqua Vitasnella però non riesce a superare i quarti di finale dei playoff venendo eliminata, come nell'annata precedente, dall'Acea Roma.
Nell'estate del 2014 si verifica un cambiamento a livello societario con un gruppo di 8 soci che affiancano nella conduzione del club Anna Cremascoli, che rimane Presidente e azionista di maggioranza. Il 14 novembre del 2014, per la prima volta nella storia della Pallacanestro Cantù, i tifosi bianco-blu diventano per la prima volta protagonisti della vita del club acquistando a loro volta, attraverso la srl Tutti Insieme Cantù, il 10% delle quote.
La stagione si caratterizza per gli ottimi risultati in Europa con la FoxTown (questa la denominazione della squadra in ambito continentale) che raggiunge, dopo molti anni, gli ottavi di finale di Eurocup arrendendosi solamente dopo due battaglie alla corazzata UNICS Kazan'. In campionato l'Acqua Vitasnella si conferma tra le migliori formazioni in Italia qualificandosi per i playoff dove viene sconfitta dalla Reyer Venezia in gara 5 dei quarti al termine di una serie appassionante. Svolta decisiva dell'annata è l'ingaggio, nel mese di marzo, di un All Star NBA come Metta World Peace che porta a Cantù, oltre che grande risonanza mediatica, il talento e la leadership di cui la squadra aveva bisogno.
Nell'estate del 2015 cambia la guida tecnica della Pallacanestro Cantù con coach Fabio Corbani, al suo esordio in serie A da capo allenatore, che sostituisce Stefano Sacripanti. Il 6 novembre 2015 è una data storica per la squadra lombarda: il magnate ucraino Dmitrij Gerasimenko (proprietario anche del club russo del Krasnyj Oktjabr' Volgograd) diventa il nuovo azionista di maggioranza del club, acquistando circa il 65% delle quote societarie,[4] divenendone poi presidente il 20 gennaio.
All'inizio della stagione 2016-2017 la presidenza è passata nelle mani di Irina Gerasimenko, moglie di Dmitrij Gerasimenko.
La stagione 2017-2018 della Cantù sponsorizzata Red October inizia nei peggiori dei modi, con il record negativo di abbonati e con diverse problematiche societarie. Poi, però, la svolta: la squadra allenata da coach Marco Sodini, passato da vice a capo-allenatore, in campo sorprende partita dopo partita, dando anche spettacolo grazie a giocatori estrosi come Randy Culpepper e Charles Thomas. La squadra centra con grande stupore il primo grande traguardo della stagione, l'accesso alla Final Eight di Coppa Italia. Contro ogni pronostico, i biancoblù chiudono il girone di andata al sesto posto davanti a formazioni ben più accreditate come Virtus Bologna, Dinamo Sassari e Aquila Basket Trento. Alla Final Eight di Coppa Italia i brianzoli sorprendono ancora una volta, eliminando subito al primo turno la corazzata Milano, arrendendosi soltanto a Brescia in semifinale dopo un tempo supplementare, sfiorando così la finalissima. L'annata sportiva termina con uno splendido quanto sorprendente settimo posto in regular season, che qualifica i brianzoli ai playoff, i primi dell'era Gerasimenko. Ai quarti di finale scudetto Cantù esce subito contro la favorita Milano, un 3 a 0 che non cancella comunque quanto di buono fatto nel corso della stagione, entrata di diritto negli annali anche per il record societario di spettatori per una partita casalinga: 6297 paganti nel derby contro Milano, il 15 aprile 2018.
A novembre 2018, Dmitrij Gerasimenko si ritrova in difficili situazioni finanziarie e legali e annuncia di cedere a costo zero la squadra, che cambia anche sponsorizzazione a partire dal match contro i rivali storici dell'Olimpia Milano. Il nuovo main sponsor diventa così "Acqua San Bernardo": il cambio determina anche l'adozione di nuovi colori bianco e verde[5].
Nel febbraio 2019, la società sembra essere sul punto di passare di mano e di essere ceduta ad una cordata Italo-americana, ma Dmitrij Gerasimenko dopo aver rifiutato le prime offerte, temporeggia sul da farsi, nonostante la drammatica situazione in cui versa la società.
L'era Tutti Insieme Cantù
Il 18 febbraio 2019, dopo una lunga ed estenuante trattativa, il proprietario Dmitrij Gerasimenko decide finalmente di cedere la società e pertanto, al termine di una giornata convulsa e piena di colpi di scena, alle ore 22.00, presso lo Studio del Notaio Manfredi di Cantù, avviene la tanto sospirata cessione delle azioni della Pallacanestro Cantù S.p.A. che diventa così di proprietà della società Tutti Insieme Cantù S.r.l., rappresentata dal suo Presidente Dott. Angelo Passeri.[2][6]
Tale evento è di portata storica, sia per la città di Cantù, che per la pallacanestro italiana in generale, in quanto, per la prima volta nella storia, una società di basket professionistico diventa di proprietà di una società puramente di azionariato popolare, la Tutti Insieme Cantù S.r.l. appunto, che, fondata nel 2014, proprio a sostegno della Pallacanestro Cantù, conta ad oggi circa 300 soci, persone fisiche che ogni anno sostengono la società stessa e indirettamente la Pallacanestro Cantù.
I protagonisti di questo passaggio epocale, che ha avuto come terminale rappresentativo la Tutti Insieme Cantù S.r.l., sono stati in realtà molti, a partire dal Dott. Andrea Mauri, già protagonista degli ultimi anni della Pallacanestro Cantù in qualità di Vice-Presidente prima, Amministratore Unico poi e infine Dirigente Responsabile della stessa Pallacanestro Cantù, l'Avvocato Claudio Vassallo, legale della società e membro del Consiglio di Amministrazione della Tutti Insieme Cantù, il Dott. Angelo Passeri, Dottore Commercialista di Como, Presidente della Tutti Insieme Cantù, Roberto Allievi, figlio dello storico patron Aldo con il quale la Pallacanestro Cantù ha conquistato l'Italia, l'Europa ed il Mondo e già presidente della Lega nazionale, Antonio Biella, Dg del marchio Acqua San Bernardo, Antonio Munafò fondatore del Progetto Giovani Cantù, Sergio Paparelli, sponsor ed ex socio della Pallacanestro Cantù, Stefano Salice, anche lui sponsor ed ex socio di Pallacanestro Cantù, e Davide Marson, sponsor ed ex membro del CdA di Pallacanestro Cantù, che successivamente ha acquisito la proprietà del Palasport Pianella[7], per poter così finanziare la Tutti Insieme Cantù a sostegno della Pallacanestro stessa, oltre a una serie di professionisti e amici che hanno contribuito a sostenere il lavoro fatto dagli stessi.
Dopo l'acquisizione della società da parte della Tutti Insieme Cantù S.r.l., la squadra ha portato a termine la stagione 2018-19 senza ulteriori particolari difficoltà, concludendo la stagione al decimo posto in regular season ed acquisendo sul campo una salvezza che fino a pochi mesi prima sembrava un miraggio.
La stagione 2019-20 inizia con la nomina a Presidente di Davide Marson[8], l'undicesimo della storia canturina, una persona colma di entusiasmo e dalla smisurata passione per i colori biancoblù.
La squadra, assemblata dal GM di ritorno, Daniele Della Fiori, è costruita con un budget ridotto, nell'ottica di risanamento societario che la nuova proprietà ha intrapreso, ma nonostante ciò, smaltite le difficoltà iniziali e con l'aggiunta importante, nel mese di dicembre, del cavallo di ritorno Joe Ragland[9], la squadra acquisisce sicurezza e complice l'esplosione di due talenti scovati dal GM, quali Jason Burnell e Kevarrius Hayes, e grazie a un ritrovato Wes Clark, la squadra inizia a girare molto bene sfiorando un'insperata qualificazione alle Final 8 di Coppa Italia, sfumata proprio all'ultima giornata del girone di andata, complice la sconfitta sul campo della Dinamo Sassari e si piazza stabilmente a ridosso della zona playoff, rimanendo in tale posizione di classifica fino al congelamento delle posizioni e la conseguente cancellazione della parte rimanente di stagione, a causa dell'inizio della pandemia di COVID-19, chiudendo così all'undicesimo posto in classifica.
Il 16 luglio 2020, viene eletto nuovo Presidente della società Roberto Allievi[10], che diviene così il dodicesimo presidente della storia bianco-blu succedendo a Davide Marson e seguendo le orme del padre Aldo Allievi, che aveva rivestito tale carica in passato negli anni d'oro della società.
Nella stagione 2020-21, complice una duplice ondata di contagi da COVID-19 che mette in grande difficoltà giocatori e staff tecnico biancoblù, la compagine canturina – guidata inizialmente da Cesare Pancotto[11] e successivamente da Piero Bucchi[12][13] – non riesce a salvarsi sul campo, retrocedendo in serie A2, nonostante gli sforzi in una stagione oggettivamente complessa e unica nel suo genere. La ripartenza, però, inizia subito con idee molto chiare: la panchina viene affidata a uno degli allenatori più amati dai tifosi canturini nel passato recente, Marco Sodini[14]; Fabrizio Frates, invece, storico coach dell’ultimo trofeo internazionale di Cantù (la Coppa Korać del 1991), torna in Brianza nelle vesti di Direttore Tecnico[15]; infine, Bruno Arrigoni entra a far parte del CdA.[16] Nel frattempo, la denominazione della squadra diventa S.Bernardo-Cinelandia Park.[2]
Il 18 giugno 2024 finisce la gestione Tic, la compagine di azionariato popolare che ha traghettato la società fin dalla fine dell’era Gerasimenko. Resterà comunque in consiglio con il suo presidente Angelo Passeri.
Il nuovo assetto societario è composto per il 40% da Cantù Next, 40% da Cantù Sports Holding e il restante 20% da Tutti insieme Cantù. [17]
Inoltre dal nuovo CdA esce Bruno Arrigoni che manterrà un ruolo di consigliere tecnico, anche la terza esperienza canturina di Fabrizio Frates giunge al termine [18].
Cronistoria
Cronistoria della Pallacanestro Cantù
1936 · Fondazione dell'Associazione Pallacanestro Cantù con sede a Cantù.
1937-1948 · Attività a carattere amatoriale. Nel 1942 partecipa alla Coppa Bruno Mussolini.
La Pallacanestro Cantù disputa le sue partite dal 1975 all'interno del Palasport Pianella, situato su un colle di Cucciago, comune limitrofo a Cantù. In precedenza le partite casalinghe venivano disputate nel Palazzetto Parini, situato nel centro di Cantù, che nei primi anni di vita della squadra era addirittura scoperto.
Nel 1975 il Palasport Pianella risultava essere l'impianto più all'avanguardia in Europa e vi furono disputate parecchie competizioni internazionali.
Visto l'exploit di risultati della stagione 2010-2011, la società si è vista costretta ad omologare il campo del PalaDesio di Desio come sede ufficiale per l'Eurolega, data l'inagibilità del Palasport Pianella per questioni di capienza e standard qualitativi. Dalla stagione 2016-2017 disputa le sue partite casalinghe al PalaDesio. Il 6 marzo 2024 è stato aperto il cantiere della nuova Cantù Arena che si spera possa vedere la luce per la stagione 2026-2027.
Da sempre la squadra canturina ha un buon seguito, considerando anche il suo bacino d'utenza molto limitato rispetto alle altre metropoli del basket italiano. Tra il 1989 e il 1990 venne deciso di dar vita ad un gruppo organizzato per il tifo nel Pianella e venne deciso come nome Eagles, le aquile della curva, scartando le proposte Onda d'Urto e Sturm und Drang[33].
Il tifo organizzato garantisce uno spettacolo unico in tutte le partite casalinghe della squadra, che segue anche in trasferta su tutti i campi. Sono tra i gruppi ultras della pallacanestro più attivi in Italia e si distinguono per la passione e il calore con cui sostengono sempre la squadra, coinvolgendo anche il pubblico del Pianella che diventa così il "sesto uomo" in campo. Gli Eagles possiedono anche uno spazio all'interno del palazzetto per la vendita del proprio materiale.
La tifoseria canturina intrattiene rapporti di gemellaggio o di reciproco rispetto con i gruppi organizzati di Pesaro, Napoli, Virtus Roma e Montecatini.
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Foto Haji Ashaari Muhammad sebagai cover buku multimedia Haji Ashaari Muhammad (Lahir 30 Oktober 1937, meninggal 13 Mei 2010) adalah pemimpin jemaah Al-Arqam di Malaysia Biografi Kehidupan Awal Dia lahir di Kampung Pilin, Rembau, negeri Sembilan, Malaysia. Pada tahun 1952, ketika berada di tingkat 6 sekolah dasar, dia pindah ke Segambut, Kuala Lumpur. 1954-1958 belajar di Madrasah Hishamuddin, Kelang. Ayahnya bernama Muhammad bin Idris bekerja sebagai pegawai bea cukai di Kuala Kelang. 1956 menj…
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Soviet Ukrainian politician (1919–1990) You can help expand this article with text translated from the corresponding article in Russian. (May 2019) Click [show] for important translation instructions. Machine translation, like DeepL or Google Translate, is a useful starting point for translations, but translators must revise errors as necessary and confirm that the translation is accurate, rather than simply copy-pasting machine-translated text into the English Wikipedia. Do not translate…