Palazzo di Cosimo Ridolfi

Palazzo di Cosimo Ridolfi
Palazzo di Cosimo Ridolfi
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzovia Maggio 15
Coordinate43°46′00.4″N 11°14′56.71″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXV secolo

Palazzo Ridolfi è un edificio storico del centro di Firenze, situato in via Maggio 15, zona Oltrarno. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.

Storia

Stemma Ridolfi in facciata

L'edificio risulta edificato dai Corbinelli ai primi del Quattrocento e quindi passato ai Ridolfi di Piazza nel 1483. Nel 1497, a seguito del coinvolgimento di Niccolò Ridolfi nella congiura di Bernardo del Nero a favore del ritorno dei Medici, il palazzo fu confiscato, per tornare nuovamente ai Ridolfi nel 1512, parallelamente al ritorno in città degli stessi Medici.

A questa data l'edificio apparteneva a Piero Ridolfi, marito di Contessina de' Medici figlia di Lorenzo il Magnifico, il che giustifica la presenza, sul portone, dell'arme della famiglia inquartata con quella medicea. Durante il censimento ordinato da Cosimo I nel 1551 il palazzo risultava abitato da Luigi di Piero Ridolfi, con due maschi, una femmina, undici servitori e sette serve.

La denominazione tradizionale del palazzo ricorda tuttavia un altro Ridolfi, il senatore Cosimo (1794-1865), agronomo, patriota e filantropo, al quale si deve tra l'altro l'acquisto del contiguo palazzo Zanchini (al numero civico 13) finalizzato a estendere gli ambienti della casa, evidentemente giudicati inidonei al prestigio della famiglia.

Per quanto riguarda le vicende conservative della fabbrica Mazzino Fossi[1] segnala il restauro della gronda nel 1901 e quello della facciata nel 1904, periodo al quale si devono presumibilmente i lavori tesi al rifacimento dei graffiti e le integrazioni al terreno prima segnalate. Nell'edificio ha avuto sede la Galleria e Casa d'Aste Pananti, ora trasferitasi nel palazzo antistante (palazzo Pannocchieschi n. 28A).

Al primo piano ha avuto sede fino al 2021 circa l'Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo in Firenze, oggi in piazza della Libertà 2[2].

Descrizione

Androne voltato già facente parte del cortile

Il palazzo ha un un prospetto definito da tre assi su tre piani, e si presenta con un piano terreno a pietra rustica (segnato da tre ferri da cavallo con portastendardo), con tre grandi aperture ad arco incorniciate da conci posti a cuneo, ancora rispondenti ai caratteri propri dell'architettura dei primi del Quattrocento, il tutto con ampie aree integrate a pietra artificiale.

I piani superiori hanno finte bozze a graffito e alcune decorazioni a fogliami, sempre graffite. Al di sotto del secondo ricorso, al centro del fronte, è uno scudo con l'arme dei Ridolfi di Piazza (d'azzurro, al monte di sei cime d'oro e alla banda attraversante di rosso, il tutto accompagnato in capo dalla corona d'oro infilata da due foglie di palma dello stesso, quest'ultima concessione del duca di Calabria e principe di Taranto Giacomo di Borbone all'ambasciatore Lorenzo Ridolfi nel 1415), secondo Ginori Lisci (1972) forse proveniente da un'altra proprietà della famiglia e qui trasferito al momento dell'acquisto della casa. I meriti di Cosimo Ridolfi sono ricordati nella lunga memoria posta al centro della facciata.


PER DECRETO DEL COMUNE
___ _______ ___

IN QUESTE SUE CASE
IL SENATORE MARCHESE COSIMO RIDOLFI
NATO IL 28 NOVEMBRE 1794
FONDÒ LA PRIMA SCUOLA DI ISTRUZIONE RECIPROCA
AD OGNI RAZIONALE PERFEZIONAMENTO NELL'ARTE DEI CAMPI
POSE LA DOTTRINA PROFONDA L'OPERA LE SOSTANZE
CREANDO LA CELEBRE SCUOLA DI MELETO
EBBE CATTEDRA DI AGRONOMIA NEL PISANO ATENEO
FU MINISTRO PER GLI AFFARI INTERNI NEL 1848
POI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE NEL GOVERNO TOSCANO
CHE COMPIEVA L'ANNESSIONE NAZIONALE
PRESEDÈ DALLA FONDAZIONE
LA CASSA CENTRALE DI RISPARMI IN FIRENZE
PER ALTO ESEMPIO DI CIVILI VIRTÙ
AMATO DALL'UNIVERSALE
TERMINÒ NEL 5 MAGGIO 1865 LA VITA
CONSACRATA TUTTA IN PRO DELLA SCIENZA
E IN PUBBLICO BENEFICIO

Oltrepassato il lungo androne voltato (dove è un'ulteriore lapide con iscrizione riferita alla nascita della Scuola di Istruzione reciproca promossa da Cosimo Ridolfi e datata al 1819) si perviene a una serie di ambienti e spazi che documentano dei successivi interventi alla struttura e dai quali si dipartono più scale (queste sicuramente ottocentesche) per l'accesso ai piani superiori: tra questi ambienti si segnalano il cortile con un semipilastro ottagonale e altri elementi architettonici in pietra (qui è un architrave sormontato da un busto in marmo), e il piccolo giardino con due aiuole e una palma dal quale è visibile il fronte posteriore dell'edificio.

HIC
AVSPICIIS·DVCTVQVE·COSMAE·RIDOLPHI
AN·M·D·CCC·XIX
ADOLESCENTES·AD·MVTVAM·DISCIPLINAM·INSTITVI·COEPTI
VNDE·HAEC·PERVTILIS·RATIO
IVVENTVTIS·QVAM·CITO·POSSIT·STVDIIS·INITIANDAE
TANQVAM·E·FONTE
AD·PLVRIMA·ETRVRIAE·LOCA·EMANAVIT
QVOD·INVENTVM·DIVINITVS·TRADITVM
VT·CONTRA·IGNORANTIAE·VOTVM
PERSTET·AETERNVM
FAXIT·DEVS

Traduzione: «Qui, sotto gli auspici e la guida di Cosimo Ridolfi, nell'anno 1819, dei giovani iniziarono un'istituzione dedicata alla mutua istruzione. Da essa derivò questo metodo utilissimo per introdurre i giovani allo studio nel modo più rapido possibile, come da una fonte, che si diffuse in molti luoghi della Toscana. Ciò che è stato scoperto e trasmesso quasi per dono divino, possa, contro il voto dell'ignoranza, durare in eterno. Dio lo conceda».

Note

  1. ^ Limburger-Fossi 1968.
  2. ^ Pagina ufficiale dell'Accademia

Bibliografia

Il giardino interno
  • Le bellezze della città di Firenze, dove a pieno di pittura, di scultura, di sacri templi, di palazzi, i più notabili artifizi, e più preziosi si contengono, scritte già da M. Francesco Bocchi, ed ora da M. Giovanni Cinelli ampliate, ed accresciute, Firenze, per Gio. Gugliantini, 1677, pp. 174-175;
  • Marco Lastri, L’osservatore fiorentino sugli edifici della sua Patria, Terza edizione eseguita sopra quella del 1797, riordinata e compiuta dall’autore, coll’aggiunta di varie annotazioni del professore Giuseppe Del Rosso R. Consultore Architetto, ascritto a più distinte società di Scienze, e Belle Arti, 8 voll., Firenze, presso Gaspero Ricci, 1821, VII, pp. 48-49;
  • Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, pp. 250-251, n. 625;
  • Emilio Bacciotti, Firenze illustrata nella sua storia, famiglie, monumenti, arti e scienze dalla sua origine fino ai nostri tempi, 3 voll., Firenze, Stabilimento Tipografico Mariani e Tipografia Cooperativa, 1879-1886, III, 1886, p. 326-327;
  • Carl von Stegmann, Heinrich von Geymüller, Die Architektur der Renaissance in Toscana: dargestellt in den hervorragendsten Kirchen, Palästen, Villen und Monumenten, 11 voll., München, Bruckmann, 1885-1908, X, pp. 1, 5;
  • Iscrizioni e memorie della città di Firenze, raccolte ed illustrate da M.ro Francesco Bigazzi, Firenze, Tip. dell’Arte della Stampa, 1886, pp. 275-276;
  • Guido Carocci, Firenze scomparsa. Ricordi storico-artistici, Firenze, Galletti e Cocci, 1897, p. 143;
  • Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 256;
  • Janet Ross, Florentine Palace and their stories, with many illustrations by Adelaide Marchi, London, Dent, 1905, p. 271;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 605;
  • Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 306, n. LIV;
  • Francesco Lumachi, Firenze, nuova guida illustrata, storica, artistica, aneddotica della città e dintorni. Firenze, Società Editrice Fiorentina, 1929.
  • Luigi Vittorio Bertarelli, Firenze e dintorni, Milano, Touring Club Italiano, 1937, p. 290;
  • Ettore Allodoli, Arturo Jahn Rusconi, Firenze e dintorni, Roma, Istituto Poligrafico e Libreria dello Stato, 1950, p. 189;
  • Gunter Thiem, Christel Thiem, Toskanische Fassaden-Dekoration in Sgraffito und Fresko: 14. bis 17. Jahrhundert, München, Bruckmann, 1964, p. 55, n. 7, tavv. 11-13;
  • Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 605;
  • Leonardo Ginori Lisci, I palazzi di Firenze nella storia e nell’arte, Firenze, Giunti & Barbèra, 1972, II, pp. 723-724;
  • Touring Club Italiano, Firenze e dintorni, Milano, Touring Editore, 1974, p. 318;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, p. 185;
  • Marcello Vannucci, Splendidi palazzi di Firenze, con scritti di Janet Ross e Antonio Fredianelli, Firenze, Le Lettere, 1995, pp. 334-335;
  • Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 450;
  • Lia Invernizi, Roberto Lunardi, Oretta Sabbatini, Il rimembrar delle passate cose. Memorie epigrafiche fiorentine, Firenze, Edizioni Polistampa, 2007, I, p. 266, n. 237.
  • Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 472-473.

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