Palazzo Arcivescovile (L'Aquila)
Il palazzo Arcivescovile, anche palazzo dell'Arcivescovado è un palazzo storico dell'Aquila, sede dell'Arcidiocesi dell'Aquila. StoriaL'Arcidiocesi dell'Aquila fu istituita nel 1256 con la bolla pontificia di papa Alessandro IV, grazie al trasferimento della diocesi di Forcona nella nuova città e la sua elevazione ad arcidiocesi. A partire dal XIII secolo e per i primi secoli di vita, l'episcopio trovò sede negli edifici adiacenti al fronte meridionale della Cattedrale dove si consolidò, soprattutto nel Quattrocento un pregevole isolato a carattere misto, sia civico sia religioso.[1] Nel 1683 il vescovo Ignacio de la Cerda decise di edificare un nuovo grande palazzo prospiciente la piazza del Duomo che chiuse lo spazio tra la Cattedrale e il palazzo de' Nardis, cosicché l'intero nucleo urbano dell'episcopio — compreso l'oratorio di Santa Maria della Pietà dell'omonima confraternita — si ritrovò oscurato alla vista pubblica.[2] L'edificio venne poi rinnovato nel XVIII secolo in seguito al terremoto del 1703.[3] Le forme attuali dell'Arcivescovado sono da riferirsi alla ricostruzione effettuata a partire dal 1859 per mano del vescovo, nonché architetto, Luigi Filippi che rivoluzionò l'intero complesso; in questa fase, in sostituzione della precedente cappella, venne anche realizzato l'oratorio di San Luigi Gonzaga, situato nel cortile dell'episcopio e da quel momento dedicato esclusivamente ai seminaristi.[4] Il terremoto dell'Aquila del 2009 ha causato consistenti crolli nel complesso,[3] che si trova oggi in corso di consolidamento e restauro. DescrizioneIl palazzo è situato in piazza del Duomo, adiacente al Duomo dell'Aquila, ed è ricompreso nel quarto di San Giovanni. Costituisce un vasto complesso, a sua volta ricompreso in un unico aggregato con gli adiacenti palazzo Arduini e palazzo de' Nardis, venendo circoscritto dalle vie dell'Arcivescovado, di San Marciano e del Seminario.[3] La facciata principale, in stile neorinascimentale, si affaccia direttamente sulla piazza, stretta tra quella del palazzo de' Nardis, a sinistra, e della Cattedrale, a destra. Presenta uno schema classico con tre ordini: il basamentale è caratterizzato da cinque portali e un ingresso di rappresentanza mentre i due ordini sovrastanti sono caratterizzati da otto bucature di forma diversa tra un livello ed un altro. Il portale, di forma quadrangolare, non è centrato sulla facciata ma localizzato in aderenza alla Cattedrale, in corrispondenza della via interna all'Arcivescovado e chiusa nel XVII secolo con l'edificazione del palazzo.[3] All'interno vi è l'ingresso al palazzo e, frontalmente, l'oratorio di San Luigi Gonzaga con dipinti di Giulio Cesare Bedeschini, Pompeo Cesura e Bernardino Monaldi.[5] Note
Bibliografia
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