I padiglioni nazionali dei Giardini, nel sestiere di Castello, sono gli spazi espositivi assegnati ad ogni nazione partecipante alla mostra internazionale d'arte della Biennale di Venezia. Alcune nazioni sono direttamente proprietarie dei padiglioni mentre altre per una serie di svariati motivi prendono in affitto degli spazi espositivi in vari palazzi e edifici in tutta la città di Venezia.
La Biennale di Venezia
La Biennale di Venezia è una mostra internazionale d'arte moderna che si svolge a Venezia. La Biennale viene spesso descritta come "le Olimpiadi del mondo dell'arte", la partecipazione alla Biennale è un evento prestigioso per gli artisti contemporanei.
Nel 1901, l'Argentina è stata la prima nazione latinoamericana a partecipare alla Biennale. Nel 2011 è stato concesso un padiglione nella Sala d'Armi all'Arsenale che lo Stato argentino ripristinerà nel futuro.[2]
La prima esposizione dell'Asia centrale è stata ideata da Viktor Misiano nel 2005. La seconda esposizione invece è stata organizzata da Yulia Sorokina (Almaty) e la terza da Beral Madra (Istanbul). Ogni mostra era differente sia per il formato sia per l'approccio artistico. La prima esposizione era intitolata "Arte dall'Asia centrale. Un archivio contemporaneo" ed era destinato a collocare l'Asia centrale sulla "mappa" dell'arte internazionale. Insieme alle opere dei vari artisti sono state presentate molte raccolte video di film, spettacoli e avvenimenti di vari artisti dell'Asia centrale tra la fine degli anni '90 e l'inizio del 2000.
Elenco degli espositori nel padiglione dell'Asia centrale:
2005 - Said Atabekov, Vyacheslav Akhunov e Sergey Tychina, Maksim Boronilov con Roman Maskalev, Elena Vorobyeva ed inoltre Viktor Vorobyev, Kasmalieva e Djumaliev, Sergey Maslov, Almagul Menlibaeva, Erbossyn Meldibekov, Alexander Nikolaev, Rustam Khalfin e Yulia Tikhonova (Curatori: Viktor Misiano Commissario: Churek Djamgerchinova).
2007 - Roman Maskalev, Almagul Menlibaeva e German Popov, Gulnur Mukazhanova, Alexander Nikolaev, Aleksey Rumyantsev, Alexander Ugay, Asia Animation, Said Atabekov, Vyacheslav Akhunov, Alla Girik ed inoltre Oksana Shatalova, Digsys, Natalia Dyu, Zadarjkovskij Useinov, Jamol Usmanov, Aytegin Muratbek Uulu, Jamshed Kholikov, ZITABL (Com e cur: Yulia Sorokina)
2009 - Ermek Jaenish, Jamshed Kholikov, Anzor Salidjanov, Oksana Shatalova, Elena Vorobyeva ed inoltre Viktor Vorobyev (Cur: Beral Madra, Com: Vittorio Urbani)
2011 - Natalia Andrianova, Said Atabekov, Artyom Ernst, Galim Madanov e inoltre Zauresh Terekbay, Yerbossyn Meldibekov, Alexander Nikolaev, Marat Raiymkulov, Aleksey Rumyantsev ed anche Alla Rumyantseva, Adis Seitaliev (Cur: Boris Chukhoval, Georgy Mamedov, Oksana Shatalova, Com: Asel Akmatova, Andris Brinkmanis)
Bangladesh
Bielorussia
Bosnia Erzegovina
Elenco degli espositori nel padiglione bosniaco:
2003 - Maja Bajevic, Jusuf Hadžifejzovic con Edin Numankadic e Nebojša Šeric-Šoba
2013 - Mlаden Miljаnović
2017 - Radenko Milak (Curatori: Christopher Yggdre, Sinziana Ravini assieme a Fredrik Svensk e Anna van der Vliet)[4]
2015 - Paz Errázuriz e Lotty Rosenfeld (Curatore: Nelly Richard)
2017 - Bernardo Oyarzún (Curatore: Ticio Escobar)
Cina
Cipro
Costa d'Avorio
Croazia
Elenco degli espositori nel padiglione croato:
1993 - Milivoj Bijelić, Ivo Deković e Željko Kipke
1995 - Martina Kramer, Goran Petercol, Mirko Zrinščak, Ivan Faktor assieme a Nina Ivančić, Damir Sokić, Mladen Stilinović, Dean Jokanović Toumin, Goran Trbuljak e Gorki Žanić
2010 - Saša Begović, Marko Dabrović, Igor Franić, Tanja Grozdanić, Petar Mišković, Silvije Novak, Veljko Oluić, Helena Paver Njirić, Lea Pelivan, Toma Plejić, Goran Rako, Saša Randić e Turato Idisar Pćić
2013 - Kata Mijatović (Curatore: Branko Franceschi)
2015 - Damir Očko (Curatore: Marc Bembekoff)
2017 - Tina Gverović e Marko Tadić (Curatore: Branka Benčić)
2019 - Igor Grubić (Curatore: Katerina Gregos)
Cuba
2011 - Alexandre Jesús Arrechea, Alessandro Busci, Yoan Capote, Desiderio Sanzi, Felipe Cardeña, Duvier Del Dago, Giorgio Ortona, Alessandro Papetti, Eduardo Ponjuàn (commissario: Miria Vicini, curatori: Jorge Fernandez, Duccio Trombadori)
2013 - Rui Chafes, Pedro Costa, Glenda León, María Magdalena Campos-Pons & Neil Leonard, Francesca Leone, H.H. Lim, Liudmila & Nelson, Hermann Nitsch, Sandra Ramos, Lázaro Saavedra, Tonel, Wang Du, Gilberto Zorio. (commissario: Miria Vicini, curatori: Jorge Fernández, Giacomo Zaza)
2015 - Luis Gómez Armenteros, Susana Pilar Delahante Matienzo, Grethell Rasúa e Celia-Yunior, Lida Abdul, Olga Chernysheva, Lin Yilin, Giuseppe Stampone (commissario: Miria Vicini, curatori: Jorge Fernández, Giacomo Zaza)
2017 - Abel Barroso, Iván Capote, Roberto Diago, Roberto Fabelo, José Manuel Fors, Aimée García, Reynier Leyva Novo, Meira Marrero & José Ángel Toirac, Carlos Martiel, René Peña, Mabel Poblet, Wilfredo Prieto, Esterio Segura, José E. Yaque (commissario: Jorge Fernández, curatore: José Manuel Noceda Fernández)
2019 - Alejandro Campins, Alex Hérnandez, Ariamna Contino e Eugenio Tibaldi (commissario: Norma Rodríguez Derivet, curatore: Margarita Sanchez Prieto)
Repubblica Dominicana
Emirati Arabi Uniti
Il padiglione degli Emirati Arabi Uniti era stato inaugurato per la prima volta nel 2009, ma solamente nel 2015 l'Emirato ne è stato il curatore in maniera diretta.
Elenco degli espositori nel padiglione degli Emirati Arabi Uniti:
2017 - Nujoom Al-Ghanem, Sara Al Haddad, Vikram Divecha, Lantian Xie e Mohamed Yousif (curatore: Hammad Nasar)
2019 - Nujoom Al-Ghanem[6] (curatore: Sam Bardaouil e Till Fellrath)[7]
Estonia
Le esposizioni del padiglione estone sono regolarmente commissionate dal Centro di Arte Contemporanea dell'Estonia (Kaasaegse Kunsti Eesti Keskus), istituzione fondata nel 1992.
Elenco degli espositori nel padiglione della Repubblica Estone:
2013 - Bouillon Group, Thea Djordjadze, Nikoloz Lutidze, Gela Patashuri con Ei Arakawa e Sergei Tcherepnin, Gio Sumbadze (Commissario: Marine Mizandari, curatore: Joanna Warsza)
2015 - Rusudan Khizanishvili, Irakli Bluishvili, Dimitri Chikvaidze assieme a Joseph Sabia, Ia Liparteliani, Nia Mgaloblishvili e Sophio Shevardnadze (Curatore: Nia Mgaloblishvili)
Nel 2017, Grenada ha partecipato alla Biennale in uno spazio alle Zattere, riservato alla mostra intitolata "The Bridge", dove artisti internazionali provenienti da nazioni con affaccio sul mare hanno esplorato l'idea collettiva di "identità".
2017 - Curatore: Omar Donia. Opere di Khaled Hafez, Alexander Murucci, Mahmoud Obaidi, Zena Assi, Jason deCaires Taylor, Milton Williams e Asher Mains.
Guatemala
Hong Kong
Elenco degli espositori nel padiglione di Hong Kong:
Nel 1984 la Finlandia decise di esporre insieme alla Norvegia e alla Svezia nel padiglione dei Paesi Scandinavi, l'Islanda ebbe quindi l'opportunità di affittare il padiglione finlandese fino al 2006. L'allestimento del padiglione islandese alla Biennale di Venezia è curato dal Centro d'Arte Islandese[28] (Kynningarmiðstöð íslenskrar myndlistar).
Elenco degli espositori nel padiglione della Repubblica Islandese[29]:
Israele ha partecipato per la prima volta come padiglione Erez Israel, Artisti Palestinesi nel 1948, sponsorizzato da ricchi ebrei italiani. Il paese ha aperto il suo padiglione ufficiale nel 1950.[31] L'attuale padiglione è stato progettato da Ze'ev Rechter ed è stato inaugurato nel 1952. La lista degli espositori nel Padiglione Israeliano:
2024 – Ruth Patir (Curatori: Mira Lapidot, Tamar Margalit)[36]
India
Nel 2011, l'India è stata rappresentata per la prima volta dopo 116 anni di attesa, con il sostegno del ministero della cultura e la partecipazione organizzativa della Lalit Kala Akademi.[37] In realtà la Biennale aveva precedentemente invitato l'India, ma il governo indiano aveva sempre declinato l'invito motivandolo con la mancata comunicazione tra il ministero della cultura e la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Nuova Delhi.[37]
Elenco degli espositori nel padiglione Indiano:
2011 - Mriganka Madhukaliya, Sonal Jain, Zarina Hashmi, Gigi Scaria ed inoltre Praneet Soi (curatore: Ranjit Hoskote)
Nel 2011, con grande sorpresa l'Iraq è ritornato alla Biennale per la prima volta dopo un'assenza di circa 35 anni. Il titolo del padiglione dell'Iraq era "Acqua Ferita / Wounded Water". In totale sei artisti iracheni di due generazioni hanno interpretato il tema dell'acqua nelle loro opere.[42]
Elenco degli espositori nel padiglione della Repubblica Irachena:
2011 - Adel Abidin, Halim Al Karim, Ahmed Alsoudani, Ali Assaf, Azad Nanakeli ed inoltre Walid Siti
2013 - "Welcome to Iraq" o Benvenuti in Iraq, a cura di Jonathan Watkins, commissionato dalla Fondazione Ruya. Artisti: Abdul Raheem Yassir (nato 1951), Akeel Khreef (1979), Ali Samiaa (1980), Bassim Al-Shaker (1986), Cheeman Ismaeel (1966), Furat al Jamil (1965), Hareth Alhomaam (nato nel 1987), Jamal Penjweny (nato nel 1981), Kadhim Nwir (1967), Yaseen Wami (nato nel 1973), Hashim Taeeh.[43]
2015 - "Invisible Beauty / Bellezza invisibile" a cura di Philippe Van Cauteren, commissionato dalla Fondazione Ruya. Artisti: Latif Al Ani, Akam Shex Hadi, Rabab Ghazoul, Salam Atta Sabri ed Haider Jabbar.[44]
2017 - "Archaic" a cura di Tamara Chalabi e Paolo Colombo, commissionato dalla Fondazione Ruya. Artisti: Sherko Abbas, Sadik Kwaish Alfraji, Francis Alÿs, Ali Arkady, Luary Fadhil, Shakir Hassan Al Said, Nadine Hattom, Jawad Saleem ed inoltre Sakar Sleman[45][46]
2019 - 'Patria: Serwan Baran', a cura di Tamara Chalabi e Paolo Colombo, commissionato dalla Fondazione Ruya. Artista: Serwan Baran (1968).[47][48]
Irlanda
Elenco degli espositori nel padiglione della Repubblica d'Irlanda:
Elenco degli espositori nel padiglione dell'Irlanda del Nord:
2005 - "The Nature of Things", mostra collettiva con Patrick Bloomer, Patrick Keogh, Ian Charlesworth, Factotum, Séamus Harahan, Michael Hogg, Sandra Johnston, Mary McIntyre, Katrina Moorhead, William McKeown, Darren Murray, Aisling O'Beirn, Peter Richards e Alistair Wilson (curatore: Hugh Mulholland)
Presente da sempre. "Palazzo Pro Arte" di Enrico Trevisanato con facciata di Marius De Maria e Bartolomeo Bezzi, 1895; facciata di Guido Cirilli, 1914; "Padiglione Italia" con facciata di Duilio Torres, 1932. Nel padiglione vi è inoltre il Giardino delle Sculture di Carlo Scarpa del 1952[52] e l'"Auditorium Pastor" di Valeriano Pastor, 1977.
Elenco parziale degli espositori al Padiglione Italia:
1995 - Lorenzo Bonechi, Ida Cadorin Barbarigo, Roberto Capucci, Francesco Clemente, Amalia Del Ponte, Stefano Di Stasio, Paolo Gallerani, Paola Gandolfi, Nunzio, Luigi Ontani, Claudio Parmiggiani, Gianni Pisani, Pier Luigi Pizzi, Angelo Savelli, Ruggero Savino, Ettore Spalletti, Vito Tongiani, Mino Trafeli, Giuliano Vangi (Curatore: Jean Clair)
2003 - Charles Avery, Avish Khebrehzadeh, Sara Rossi, Carola Spadoni (Curatori: Pio Baldi, Monica Pignatti Morano e Paolo Colombo). A12, Alessandra Ariatti, Micol Assaël, Diego Perrone, Patrick Tuttofuoco, Zimmer Frei (curatore: Massimiliano Gioni)
Il Libano esponeva alla Biennale per la prima volta nel 2007[58] presso gli spazi della ex Birrificio Dreher, sull'isola della Giudecca. Per una serie di motivi che lo hanno portato non esporre nel 2009 e nel 2011, ha fatto ritorno nel 2013.[59]
2013 - Gintaras Didžiapetris, Elena Narbutaitė, Liudvikas Buklys, Kazys Varnelis, Vytautė Žilinskaitė, Morten Norbye Halvorsen, Jason Dodge, Gabriel Lester, Dexter Sinister (Curatore: Raimundas Malašauskas)
Il padiglione delle Isole Madive è stato inaugurato nel 2013.[63]
Elenco degli espositori nel padiglione delle Maldive:
2013 - Mohamed Ali, Sama Alshaibi, Ursula Biemann, Stefano Cagol, Wael Darwesh, Moomin Fouad, Thierry Geoffrey (aka Colonel), Khaled Hafez, Heidrun Holzfeind & Christoph Draeger, Hanna Husberg, Laura McLean & Kalliopi Tsipni-Kolaza, Achilleas Kentis Maria Papacaharalambous, Paul Miller (aka DJ Spooky), Gregory Niemeyer, Khaled Ramada, Oliver Ressler, Klaus Schafler, Patrizio Travagli, Wooloo ( Sixten Kai Nielsen e Martin Rosengaard) (Curatori CPS - Chamber of Public Secrets: Alfredo Cramerotti, Aida Eltorie e Khaled Ramadan)
Malesia
Malta
Il padiglione di Malta è ritornato alla Biennale di Venezia nel 2017.[64] Passate esposizione risalgono al 2000 ed al 1958.
2017 - Adrian Abela, John Paul Azzopardi, Aaron Bezzina, Pia Borg, Gilbert Calleja, Austin Camilleri, Roxman Gatt, David Pisani, Karine Rougier, Joe Sacco, Teresa Sciberras, Darren Tanti e Maurice Tanti Burlo e manufatti di Heritage Malta Collezione nazionale, Ghaqda tal-Pawlini, collezioni private e archivi vari (curatori: Raphael Vella e Bettina Hutschek)
Mauritius
Il padiglione Mauritius è stato presentato nel 2015 con una mostra "From One Citizen You Gather an Idea" con il significato da un cittadino raccogli una idea.
Elenco degli espositori nel padiglione Mauritius:
2015 - Tania Antoshina, Djuneid Dulloo, Sultana Haukim, Nirmal Hurry assieme a Alix Le Juge, Olga Jürgenson, Helge Leiberg, Krishna Luchoomun, Bik Van Der Pol, Vitaly Pushnitsky, Römer + Römer ed inoltre Kavinash Thomoo (Curatori: Olga Jürgens e Alfredo Cramerotti. Commissario: pARTage)
2017 - Michael Lalljee, Robert Rauschenberg, SEO, Jacques Desiré, Wong So (Cur: Olga Jürgenson, Esecutore: Krishna Luchoomun, Commissario: Thivynaidoo Perumal Naiken)
Messico
Il padiglione messicano fu inaugurato per la prima volta nel 1950 con la partecipazione degli artisti di murales: David Alfaro Siqueiros, Diego Rivera, José Clemente Orozco e Rufino Tamayo. Durante l'esposizione David Alfaro Siqueiros ha ricevuto il 1 ° premio assegnato agli artisti stranieri. La partecipazione del Messico venne poi interrotta per riprendere nel 2007.
Elenco degli espositori, curatori e organizzatori del Padiglione Mongolia:
2015 - Altra casa. Artisti Unen Enkh e Enkhbold Togmidshiirev, commissario Gantuya Badamgarav, curatore Uranchimeg Tsultem e organizzatore Mongolian Contemporary Art Support Association
2017 - Lost in Tngri. Artisti Chimeddorj Shagdarjav, Enkhtaivan Ochirbat, Munkkh - Munkhbolor Ganbold, Davaajargal Tsaschikher, Bolortuvshin Jargalsainkhan, commissario Munkh-Orgil Tsend, direttore del progetto Gantuya Badamgarav, curatore Dalkh-Ochir Yondonjunai e organizzatore l'Associazione di Arte Contemporanea Mongola.
2019 - Una temporalità. L'artista Jantsankhorol Erdenebayar, con la partecipazione dei cantanti di gola mongoli Ashit Nergui, Damdin Khadkhuu, Undarmaa Altangerel, Davaasuren Damjin e l'artista ospite Carsten Nicolai.[65][66] Curatrice: Gantuya Badamgarav, co-curatore: Carsten Nicolai, commissario: Ministero dell'istruzione, cultura, scienza e sport della Mongolia e organizzatore Mongolian Contemporary Art Support Association[67]
Namibia
La Repubblica della Namibia partecipa ufficialmente per la prima volta alla 59esima Biennale di Venezia nel 2022, con la mostra intitolata A Bridge to the Desert (Un ponte per il deserto) e incentrata sulle opere dell'artista Renn.[68] La mostra, articolata in diversi luoghi distribuiti sui 22 ettari dell'Isola della Certosa, ha fatto del Padiglione Namibia «il padiglione nazionale più esteso della 59ª edizione» e uno dei più grandi della storia della Biennale.[69]
Lista degli artisti esposti nel Padiglione Nazionale:
2022 — Renn (Curatore: Marco Furio Ferrario; Direttore mostra e ricerca curatoriale: Stefano Morelli). Il padiglione, incentrato sulle opere dell'artista namibiano Renn, era completato da un muro di 140 metri di foto del deserto del Namib del fotografo Roland Blum e un'installazione immersiva di Amebe Studio intitolata Seek to believe / Cercare per credere- queste fungevano da collegamento tra la mostra allestita nel Casello delle polveri e le sculture disseminate nella parte nord dell'Isola della Certosa.[70][71][72]
Nigeria
2017
Nuova Zelanda
Elenco degli espositori nel padiglione della Nuova Zelanda compresa l'edizione 2021:
2011 - Mostra collettiva di 13 artisti, tra cui Dorothee Albrecht, Marco Bravura, Cristian Ceccaroni, Daniela Comani, Ottavio Fabbri, Verdiano Manzi, Patrizia Merendi, Omar Paolucci, Cristina Rotondaro, Lars Teichmann, Thea Tini, Daniela Tonelli, Paola Turroni
2015 - Mostra collettiva di 11 artisti, tra cui Xu De Qi, Liu Ruowang, Ma Yuan, Li Lei, Zhang Hong Mei, Eleonora Mazza, Giovanni Giulianelli, Giancarlo Frisoni, Tony Margiotta, Elisa Monaldi, Valentina Pazzini
2019 - Mostra collettiva di 12 artisti tra cui Gisella Battistini, Gabriele Gambuti, Giovanna Fra, Thea Tini, Chen Chengwei, Li Geng, Dario Ortiz, Tang Shuangning, Jens W. Beyrich, Xing Junqin, Xu de Qi e Sebastián. Progetto speciale di Martina Conti a cura di Alessandro Castiglioni ed Emma Zanella[76]
Il padiglione delle Isole Seychelles è stato presentato per la prima volta nel 2015 presso Palazzo Mora[79][80], promosso dell'artista Nitin Shroff,[81] con "A Clockwork Sunset".[79] Il padiglione è stato commissionato dalla Seychelles Art Projects Foundation (Fondazione Progetti d'Arte delle Seychelles) e curato da Sarah J. McDonald assieme a Victor Schaub Wong.
Elenco degli espositori nel padiglione delle Seychelles:
2015 - George Camille, Leon Wilma Lois Radegonde
2017 - Alyssa Adams, Tristan Adams, George Camille, Christine Chetty-Payet, Zoe Chong Seng, Daniel Dodin, Charle Dodo, Allen Ernest Christine Harter, Nigel Henri, Alcide Libanotis, Marc Luc, Egbert Marday, Colbert Nourrice, Leon Radegonde, Danny Sopha (curatore: Martin Kennedy)
Singapore
Elenco degli espositori nel padiglione di Singapore:
2001 - Chen KeZhan, Salleh Japar, Matthew Ngui, Suzanne Victor
2013 - Nelisiwe Xaba, Zanele Muholi, Wim Botha, Joanne Bloch, David Koloane, Gerhard Marx, Maja Marx, Philip Miller, Cameron Platter, John Muafangejo, Johannes Phokela, Andrew Putter, Alfred Martin Duggan-Cronin, Penny Siopis, Kay Hassan, Sue Williamson, Donna Kukama, Athi-Patra Ruga, James Webb, Kemang wa Lehulere, Sam Nhlengethwa (Curatore: Brenton Maart)
2015 - Willem Boshoff, Haroon Gunn-Salie, Angus Gibson, Mark Lewis, Gerald Machona assieme a Mohau Modisakeng, Nandipha Mntambo, Brett Murray, Serge Alain Nitegeka, Jo Ratcliffe, Robin Rhode ed inoltre Warrick Sony, Diane Victor e Jeremy Wafer (Curatori: Christopher Till e Jeremy Rose)
Nel 2013 la Turchia ha stipulato un contratto di affitto per 20 anni per un padiglione nazionale alla Biennale di Venezia. La Istanbul Foundation for Culture and Arts (fondazione di istanbul per Arte e Cultura), finanziata dallo stato, è il coordinatore del padiglione turco.[92]
Elenco degli espositori nel padiglione della Repubblica di Turchia:
1990 - Kemal Önsoy e Mithat Şen (Curatore: Beral Madra)
1993 - Erdağ Aksel, Serhat Kiraz assieme a Jȧrg Geismar e Adem Yilmaz (Curatore: Beral Madra)
2001 - Murat Morova, Butch Morris assieme a Ahmet Öktem, Sermin Sherif e Xurban.net (Güven Icirlioğlu & Hakan Topal ) (Curatore: Beral Madra)
2003 - Nuri Bilge Ceylan, Ergin Çavuşoğlu, Gül Ilgaz assieme a Neriman Polat e Nazif Topçuoğlu (Curatore: Beral Madra)
Nonostante i costi molto elevati per un paese povero come la piccola isola di Tuvalu è stato deciso di sviluppare il primo padiglione nazionale nel 2013 per evidenziare gli effetti negativi del riscaldamento globale che colpiscono il paese. Si prevede che Tuvalu, in Polinesia, sia uno dei primi paesi o isole a scomparire a causa dell'innalzamento del livello del mare causato dal rscaldamento climatico.[95] Dopo aver lavorato a stretto contatto con l'eco-artista taiwanese Vincent JF Huang alla sessione UNFCCC COP18 del 2012 a Doha, nel Qatar il governo di Tuvalu ha invitato Huang a collaborare come artista rappresentativo per il padiglione nazionale del piccolo Stato.[95] Tutte le opere del padiglione Tuvalu del 2013 si sono concentrate sui cambiamenti climatici e nel passato hanno avuto come titolo In the Name of Civilization, una gigantesca piattaforma petrolifera trasformata in agente di distruzione, e Prileer's Dilemma, nel quale vi è una rappresentazione della Statua della Libertà Americana inginocchiata chiedendo scusa a dei ritratti spettrali di vari pinguini in terra-cotta. Tali pinguini (morti) sono il simbolo dei sacrifici ecologici fatti per favorire lo sviluppo della civiltà dell'uomo.[96]
Elenco degli espositori per il padiglione delle isole Tuvalu:
2013 - Vincent JF Huang (Curatore: An-Yi Pan, Li Szuhsien, Shih Shuping)
2015 - Vincent JF Huang (Curatore: Thomas J. Berghuis)
Ucraina
Il PinchukArtCentre (Centro Artistico di Pinchuk) ha sponsorizzato i padiglioni della Repubblica Ucraina nel 2007, 2009 e 2015.
Elenco degli espositori nel padiglione della Repubblica Ucraina:
2005 - Mykola Babak con il titolo «Your Children, Ukraine» (Curatore: Oleksiy Tytarenko)
2011 - Oksana Mas con il titolo «Post-vs-Proto-Renaissance» (Curatore: Oleksiy Rogotchenko)
2013 - Ridnyi Mykola, Zinkovskyi Hamlet e Kadyrova Zhanna (Curatore: Soloviov Oleksandr e Burlaka Victoria)
2015 - Yevgenia Belorusets, Nikita Kadan, Zhanna Kadyrova assieme a Mykola Ridnyi e Serhiy Zhadan, Artem Volokitin, Anna Zvyagintseva e Open Group (Curatore: Björn Geldhof)
^(EN) Arts Council of Wales, Cymru yn Fenis Wales in Venice 2013, su artscouncilofwales.org.uk. URL consultato il 22 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2016).
^(EN) What's on | National Museum Wales, su Museumwales.ac.uk, 25 aprile 2012. URL consultato il 22 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2013).
^(EN) Arts Council of Wales, Paul Granjon, su Artswales.org.uk. URL consultato il 22 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2014).
^(EN) Wales Arts International, Wales at the Venice Biennale of Art, su Wai.org.uk. URL consultato il 22 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2018).
^(EN) Pavilion of Lebanon, Venice Biennale, su lebanonvenicebiennale.com, 2007. URL consultato il 18 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2007).
^Akram Zaatari represents Lebanon at Venice, su biennialfoundation.org, Biennial Foundation, 20 ottobre 2012. URL consultato il 18 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2013).
Cristiana Volpi, Pavilions/Historical Background, in Re Rebaudengo (a cura di), Padiglioni e Giardini della Biennale di Venezia, Roma, Contrasto, 2013, pp. 163–195, ISBN978-88-6965-440-4.