PañcavaggiyāCon il sostantivo Pañcavaggiyā, il Gruppo di Cinque (五比丘 cinese: wŭbĭqiū; giapponese: gobiku; coreano: 오비구 obigu), in pāli ci si riferisce a cinque asceti di origine brahminica che seguirono per primi il Buddha storico Siddhartha Gautama. Il termine deriva dall'aggettivo pañcavaggiya ("di un gruppo di cinque"). La tradizione buddhista riporta i loro nomi come:
Ajñāta Kauṇḍinya fu il più giovane degli otto brahmini (gli altri furono: Lakkhana, Rāma, Mantī, Sudatta, Dhaja, Suyāma e Bhoja) incaricati dal sovrano Śuddhodana di profetizzare il futuro del suo neonato Gautama figlio di Māyā. A differenza degli altri sette, che lasciarono aperte due possibilità - diventare un Buddha o un Cakravartin - Ajñāta Kauṇḍinya sostenne che il piccolo sarebbe diventato un Buddha. Assieme al futuro Buddha i cinque furono discepoli di Ārāḍa Kālāma (Pāli: Alara Kalama) nei pressi di Vesali e quindi di Udraka Rāmaputra (Pāli: Uddaka Ramaputta) nei pressi di Uruvelā (o Uruvilva, nel Magadha) sul monte Pragbodhi (l'attuale collina Mora a 12 km da Bodh Gaya). Sotto la guida spirituale di Udraka Rāmaputra i cinque e il futuro Buddha si sottoposero a rigidissimi digiuni e privazioni continuate.[1] Resosi conto della sterilità di tale ricerca Siddhartha abbandonò il maestro Udraka Rāmaputra per mettersi alla ricerca della "via di mezzo" (sanscrito: madhyama-pratipad; pāli: majjhima-patipada) tra gli estremi dell'ascesi e del soddisfacimento dei sensi. I Pañcavaggiyā, ritenendo che questo significasse la fine della ricerca spirituale e che di fatto fosse il segno della sconfitta, non seguirono oltre il futuro Buddha, rimanendo però uniti nella loro ricerca attraverso la rinuncia estrema. Dopo aver conseguito il Risveglio a Bodh Gaya il Buddha, oramai proclamatosi Tathāgata si recò a Sārnāth[2] dove ritrovò i Pañcavaggiyā e, conquistatili rapidamente, proclamò loro il primo sermone, il Dhammacakkappavattana Sutta[3], con cui mise in moto la Ruota del Dharma e con cui Ajñāta Kauṇḍinya divenne Arhat e fu il primo Bhikkhu a essere ordinato. Aśvajit in seguito fu l'artefice della conversione di Śāriputra e Maudgalyāyana, che sarebbero divenuti i principali discepoli del Buddha. Note
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